Cineblog consiglia: Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re
Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re di Peter Jackson, con Elijah Wood, Sean Astin, Cate Blanchett, Ian Holm, Ian McKellen, Orlando Bloom, Bill Boyd, Christopher Lee, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen, John Rhys-Davies, Andy Serkis, Liv Tyler, Hugo Weaving.Stasera 12 luglio su Italia 1 alle ore 20:30Eccoci quindi giunti, dopo due settimane in cui Italia1
Il Signore degli Anelli-Il ritorno del Re di Peter Jackson, con Elijah Wood, Sean Astin, Cate Blanchett, Ian Holm, Ian McKellen, Orlando Bloom, Bill Boyd, Christopher Lee, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen, John Rhys-Davies, Andy Serkis, Liv Tyler, Hugo Weaving.
Stasera 12 luglio su Italia 1 alle ore 20:30
Eccoci quindi giunti, dopo due settimane in cui Italia1 ha riproposto i primi due episodi, alla parte finale dell’epica (non solo per i temi, ma anche per tempi e costi di produzione) saga trasposta da Peter Jackson a partire dalle sacre pagine di JRR Tolkien. In attesa del già più volte preannunciato The Hobbit, che narrerà del primo ritrovamento dell’anello da parte di Bilbo Baggins, gustiamoci quindi il finale, il gran finale che scioglierà ogni nodo precedentemente creato ad arte negli episodi precedenti.
La vicenda è divisa in tre grossi tronconi, come sempre montati ad opera d’arte per non perdere un solo granello di tensione ed emozione: il primo vede Gandalf e Pipino giungere a Gondor dopo la vittoria al fosso di Helm, giusto in tempo per assistere alla follia di Denethor e al prepararsi della stretta mortale delle forze del male; il secondo segue invece Aragorn, che accompagnato da Gimli e Legolas, deve seguire il suo destino (e il destino della sua stirpe), che lo porterà a Gondor per una strada ben diversa ed insidiosa; il terzo blocco narrativo, che assume qui un’importanza fondamentale, è quello che vede Frodo e Sam alla ricerca di una via per attraversare le terre di Mordor e giungere alfine al Monte Fato, con l’ingombrante presenza di un Gollum sempre più preda della sua schizofrenia.
La vicenda scorre come sempre tenendo ben alta la tensione, ed appassionando per le sorti dei protagonisti, sempre più incerte man mano che la narrazione sembra avvicinarsi al climax. Quando lo vidi in sala ero convinto che questo fosse di gran lunga il miglior episodio, il più equilibrato e spettacolare (a parte la pacchianata di Legolas che gioca al surfista sull’olifante, che servirà anche a stemperare la tensione, ma non mi è mai andata giù). E per più di due ore lo è sicuramente. Ma quel che non mi è piaciuto allora, e non mi piace adesso, è il trattamento che gli sceneggiatori hanno riservato agli avvenimenti successivi alla battaglia finale tra le forze del Bene e del Male. Non voglio entrare nei particolari per non guastare la visione a chi non abbia mai visto il film o letto il romanzo, ma sono stati ignorati interi capitoli che recano un colore particolare alle vicende, colore che qui non c’è. La malinconia provata leggendo quelle pagine non l’ho ritrovata nel film, forse un po’ troppo preso dalla necessità di chiudere un racconto che il suo vero climax lo trova ad un’ora dalla fine. Necessità comprensibile per chi debba lavorare entro stretti limiti di budget e di appeal commerciale, ma incomprensibile per i fan die hard della trilogia. Ed infatti resta questa la fonte maggiore di polemiche tra i vari schieramenti di spettatori.
Col tempo ho ammorbidito la mia posizione, che all’inizio mi portava a bocciare l’intero film “solo” per quella manchevolezza (e, si, lo so che il finale è identico al romanzo, se per finale si intende la sequenza di eventi delle ultime scene). Oggi quindi, alla quinta ri-visione, mi sento di dare un voto comunque alto al film, per i suoi innegabili meriti artistici e tecnici (ed infatti, alla fine, sono giustamente fioccati gli Oscar). Si poteva chiudere meglio la trilogia? A mio parere si. Ma io non mi accontento mai. A voi il consiglio di gustarvi questa grande epopea senza pensare tanto ai suoi difetti, e magari procurandovi la versione extended, che cerca di porre rimedio proprio ai difetti di cui sopra.
Voto Mario: 8,5