La donna della mia vita – La recensione in anteprima
La donna della mia vita Regia di Luca Lucini, con Luca Argentero, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli, Sonia Bergamasco, Lella Costa, Gaia Bermani Amaral, Franco BranciaroliMamma Alba ha due figli maschi molto diversi tra loro. Giorgio, il maggiore, è uno stimato professionista e un grande seduttore con le donne, nonostante sia in
La donna della mia vita Regia di Luca Lucini, con Luca Argentero, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli, Sonia Bergamasco, Lella Costa, Gaia Bermani Amaral, Franco Branciaroli
Mamma Alba ha due figli maschi molto diversi tra loro. Giorgio, il maggiore, è uno stimato professionista e un grande seduttore con le donne, nonostante sia in apparenza felicemente sposato. Il più piccolo, Leonardo, è quello sensibile e fragile che ha tentato il suicidio dopo un amore finito molto male. Durante una festa che coincide con il ritorno alla sua vita sociale, Leonardo incontra Sara. Entrambi reduci da una profonda delusione d’amore, fin dal primo sguardo sembrano essere fatti l’uno per l’altro. Sara e Leonardo credono di aver trovato la felicità che non speravano più, ma l’uomo che tormenta la mente della ragazza è sempre il bastardo che per anni si è preso gioco di lei. Durante una cena in famiglia, Leonardo decide di presentare a tutti la sua nuova fidanzata, ma l’incontro con Giorgio riaprirà ferite che non si erano ancora del tutto rimarginate.
Ambientato in una Milano borghese e attenta alle apparenze, il film di Luca Lucini ha il pregio innegabile di raccontare una storia d’amore, apparentemente il più classico dei triangoli sentimentali, raccontando una generazione la generazione degli over 30, adulta dal punto di vista anagrafico ma ancora profondamente infantile dal quello dei sentimenti.
Un progetto nato da un’idea di Cristina Comencini e sceneggiata da Giulia Calenda e Teresa Ciabatta, che ha dato vita a una commedia brillante che gioca sulla capacità degli attori di mettere in gioco i cliché a cui ci hanno abituato. Come nella tradizione più classica della commedia brillante, c’è una storia d’amore che trova un ostacolo ma che poi trova i giusti binari per risolversi nel modo migliore, poco importa quale questo sia. L’elemento centrale della narrazione è la casa di mamma Stefania Sandrelli un luogo ospitale, aperto e ma opprimente dal punto di vista delle relazioni umane.
Il film potrebbe però suggerire una domanda, che però resta senza una vera risposta. E’ Sara, oggetto del contendere tra Leonardo e Giorgio, la vera donna della loro vita? O forse lo è la madre, tipicamente italiana, ad esserlo nel suo vano tentativo di fare il meglio per tutti, confondendo il significato di altruismo con un grande egoismo di fondo. La Sandrelli è come un centro di gravità che si insinua, quasi inaspettato, tra i tre protagonisti con voce morbida e sorriso rassicurante, per poi essere lei stessa a scoprire il vero significato delle sue azioni.
Buona la prova di Argentero e di Gassman, che restano però parzialmente imbrigliati in personaggi che la sceneggiatura ha costruito a colpi di accetta, decisamente inscatolati all’interno dei loro stereotipi e poco credibili nel momento della svolta repentina dei loro caratteri. Sebbene Lucini abbia dichiarato di aver tratto ispirazione dalla commedia di Cukor, il ruolo della Lodovini resta marginale, succube dei suoi due uomini. Peccato, perché una virata verso una commedia sofisticata avrebbe certamente giovato al tono del film.
La donna della mia vita uscirà nei cinema venerdì 26 novembre. Qui potete vedere il trailer.
Voto Carlo: 6