La vita facile – La recensione in anteprima
La vita facile Regia di Lucio Pellegrini, con Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Camilla Filippi, Angelo Orlando, Eliana Miglio, Souleymane Sow, Max Tardioli, Ivano Marescotti.Una storia di amicizia e due storie d’amore, che forse sono la stessa, si intrecciano in una missione nel cuore dell’Africa nera. Luca è un medico volontario in un piccolo
La vita facile Regia di Lucio Pellegrini, con Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Camilla Filippi, Angelo Orlando, Eliana Miglio, Souleymane Sow, Max Tardioli, Ivano Marescotti.
Una storia di amicizia e due storie d’amore, che forse sono la stessa, si intrecciano in una missione nel cuore dell’Africa nera. Luca è un medico volontario in un piccolo ospedale del Kenia mentre Mario è uno stimato chirurgo romano che lavora in una clinica privata. Mario, apparentemente spinto da una vocazione umanitaria, raggiunge l’amico nel continente africano e cerca di offrirgli una mano, ma in realtà c’è un motivo ben preciso per cui ha scelto di allontanarsi opportunisticamente dalla capitale. L’amicizia tra Mario e Luca sembra ritrovare vigore nei giorni trascorsi insieme, fino a quando almeno vengono raggiunti da Ginevra, la compagna di Mario ma che ha avuto dei trascorsi anche con Luca. Gli equilibri si perdono e i segreti che non dovevano essere confessati vengono a galla, tra incidenti, bugie e tradimenti, piccoli e grandi.
Dopo il discreto successo di Figli delle Stelle, torna al cinema Lucio Pellegrini con un film che maschera dietro all’apparenza di un tema sociale come la condizione sanitaria di certe zone rurali dell’africa, nascondendo l’ennesima storia mucciniana di neoquarantenni borghesi e inadeguati al ruolo che sono chiamati a ricoprire (sociale, professionale e sentimentale) che affligge da tempo il cinema italiano. Sono passati i tempi in ci Pellegrini riusciva a raccontare con i toni della commedia anche i fatti del G8 di Genova del 2001 con Ora o mai più, qui tutto l’impianto narrativo serve a celare una pochezza di sentimenti irrisolvibile, sia dal punto di vista amoroso che quello amicale.
Come molto cinema italiano di questo periodo, il film di Pellegrini persegue la via “facile” dell’ibridazione di genere, dimostrando l’incapacità generazionale di prendere con decisione le redini di un discorso cinematografico, qui siamo a cavallo tra una commedia degli equivoci e un dramma sentimentale senza però avere il coraggio di fare una scelta. I personaggi sono costruiti consapevolmente per dare un’impressione che risulti poi fuorviante rispetto alla loro realtà, ciascuno nasconde scheletri nell’armadio difficili da conservare al buio.
Il duetto tra Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino non è certo quello di due “mostri sacri” del cinema italiano (e con questo non intendo asserire che lo siano), ma certamente due dei protagonisti degli ultimi dieci anni cinematografici avrebbero potuto essere sfruttati per personaggi più elaborati e non così macchiettistici. Resta poi da chiarire perché i registi italiani siano così attratti dall’Africa, da Muccino Junior a Pellegrini non sono poche le incursioni nel continente (forse con la speranza che una coproduzione internazionale attragga maggiori investitori o fondi ministeriali per la cooperazione e lo sviluppo), resta il fatto che in questo film l’Africa si vede ma c’è solo l’Italia delle truffe e dei tradimenti.
La vita facile esce nei cinema venerdì 4 marzo 2011. Qui potete vedere il trailer.
Voto Carlo 5