W.E. di Madonna nei cinema italiani a partire dal prossimo 8 giugno: ecco la storia di produzione
Finalmente una data di uscita. Premiato ai Golden Globe per la Miglior Canzone Originale e sconfitto agli Oscar nella categoria Migliori Costumi, W.E. di Madonna ha trovato pace. Perché c’è una data di uscita
Finalmente una data di uscita. Premiato ai Golden Globe per la Miglior Canzone Originale e sconfitto agli Oscar nella categoria Migliori Costumi, W.E. di Madonna ha trovato pace. La Archibald ha infatti più volte ‘annunciato’ e fatto slittare l’uscita della pellicola, tornata al suo titolo originale e prevista in sala per il prossimo 8 giugno. Presentato al Festival di Venezia e da noi già recensito, il film prova così a far cassa sul suolo italico, dopo aver deluso ai botteghini esteri. 610,999 i dollari incassati in Inghilterra, ed appena 269,640 quelli raccolti negli States, per una pellicola costata 15 milioni di dollari e decisamente lontana dal coprire i costi di produzione.
Diretto da Madonna, qui alla sua seconda regia dopo Sacro e Profano, W.E. ci regala anche una ricca e dettagliata storia di produzione, che vi aspetta dopo il saltino.
Protagonisti della pellicola Andrea Riseborough, James D’Arcy ed Abbie Cornish. W.E. racconta la storia di due donne fragili ma determinate – Wally Winthrop e Wallis Simpson – separate da più di sei decadi. Nel 1998 la giornalista del New Yorker Wally Winthrop è ossessionata dalla storia d’amore che portò all’abdicazione Re Edoardo VIII, a causa della divorziata americana Wallis Simpson. Ma la ricerca di Wally, che include diverse visite alla Tenuta dei Windsor ed alle aste di Sotheby’s, rivela che la vita della coppia non era perfetta come pensava. Spostandosi avanti e indietro nel tempo, in W.E. il viaggio di Wally si intreccia con la storia di Wallis ed Edward, dai giorni del glamour iniziale al lento dipanarsi della loro vita nei decenni che seguirono.
Storia di Produzione
In qualità di scrittrice e regista, Madonna ha sviluppato l’idea di W.E. nel corso di diversi anni. Era affascinata dal Duca e dalla Duchessa di Windsor da tempo, ma non era interessata alla realizzazione convenzionale di un film biografico. Voleva invece cogliere l’essenza del loro amore e narrare una delle più grandi storie d’amore del XX secolo.
“La Verità è soggettiva. Riguardo al Duca e alla Duchessa vorrei soltanto esprimere le conclusioni raggiunte alla fine delle mie ricerche. Volevo presentare un ritratto completo di Wallis, più di quanto non fosse già noto. Ho creato il personaggio di Wally perché il film aveva bisogno di un punto di vista. Wally inizia il suo percorso nella convinzione che si sia trattata della più grande storia d’amore di tutti i tempi per poi rendersi conto che non era un amore perfetto e che ambedue i protagonisti dovettero affrontare sacrifici enormi. Strano a dirsi, ma sembra che Wallis abbia fatto sacrifici maggiori di quelli di Edoardo,” spiega Madonna.
Wallis Warfield era nata in Pennsylvania nel 1896. Suo padre morì poco dopo la sua nascita e lei e sua madre si trovarono a dipendere dalla benevolenza dei parenti. Lo zio, uno scapolo benestante, pagò la retta perché lei frequentasse la scuola per ragazze più cara del Maryland, dove fece amicizia con ragazze che provenivano da alcune delle famiglie più ricche degli Stati Uniti. Studentessa intelligente e capace, anche allora Wallis sembrava essere molto consapevole dell’importanza delle apparenze ed il suo aspetto era sempre curato ed elegante.
Madonna commenta: “E’ importante conoscere il mondo in cui Wallis era cresciuta. Quando lei era giovane, l’unica scelta per le donne era il matrimonio ed era il marito a stabilire la condizione sociale. Se si faceva un buon matrimonio, si aveva la possibilità di vivere bene, se invece questo non accadeva, bisognava semplicemente accontentarsi. Lei era cresciuta senza un padre. Sua madre faceva la cuoca e aveva cambiato lavoro ripetutamente, così lei aveva vissuto nelle case di molte famiglie privilegiate. Figlia di un membro della servitù, aveva avuto modo di osservare la differenza tra gli abbienti e i non abbienti. E’ vero, aveva uno zio benestante che le aveva garantito un’istruzione, ma era cresciuta con la sensazione di vivere dalla parte sbagliata del guado e voleva una vita migliore.”
Nel 1916 Wallis incontrò e sposò il suo primo marito, il Conte Winfield Spencer Jr. (detto “Win”) che era pilota nella Marina Americana, ma non fu un matrimonio felice. Spencer era alcolizzato e già nel 1920 la coppia si era separata una prima volta per un breve periodo. Tornarono insieme nel 1921, ma si separarono nuovamente nel 1922 quando Win fu trasferito in Estremo Oriente. Wallis si recò in Cina nel 1924 per raggiungere Win ma si ammalò e tornò a Hong Kong. Nel 1925, lei e Win erano tornati ambedue negli Stati Uniti ma si erano separati, questa volta definitivamente. Divorziarono nel 1927.
Prima che il suo divorzio fosse definitivo, Wallis aveva già iniziato una relazione con Ernest Simpson, dirigente di una società di spedizioni ed ex-ufficiale nei Coldstream Guards, che divorziò dalla prima moglie per sposare Wallis nell’estate del 1928. Si trasferirono a Londra e dato che l’attività di Simpson era molto proficua, la coppia prese un grande appartamento e si dedicò a una vita mondana molto attiva.
Edoardo, Principe di Galles, incontrò Wallis per la prima volta nel gennaio del 1931, durante un week-end di caccia. Edoardo era notoriamente un giovane dal temperamento avventuroso che godeva di molto successo con le donne. Pur avendo già una relazione con un’altra donna sposata, Lady Thelma Furness, rimase incantato da Wallis. Era affascinato dalla sua vitalità, dal suo “pepe” come lei lo definiva, una qualità che di rado le donne mettevano in mostra negli anni ’30, soprattutto in ambienti vicini alla corte. Edoardo non aveva mai incontrato una donna come lei e le diceva che era “la donna più indipendente che avesse mai conosciuto”. Si incontrarono ripetutamente in occasione di eventi mondani e nel 1934 Wallis divenne la sua amante.
“Wallis, entro certi limiti, era in soggezione con Edoardo. Era travolta dal fascino che lo circondava. Non credo abbia mai pensato si trattasse di qualcosa di più di una semplice relazione momentanea. A Edoardo piaceva il fatto che lei si comportava con lui in modo molto diretto ed informale. Ho tentato di ritrarre il senso dell’umorismo e l’irriverenza di Wallis nei confronti di Edoardo, cosa per lui inaspettata. Lei era intelligente, divertente e anche il Martini che preparava non era niente male.” commenta Madonna.
Che Wallis ritenesse che questa relazione sarebbe durata nel tempo, fu ben presto evidente. Per Edoardo, che aveva avuto una lunga serie di relazioni amorose con donne sposate, questa storia era di gran lunga più importante di qualsiasi altra. La coppia andava in vacanza insieme e, anche se all’epoca le donne divorziate non erano viste di buon occhio a Corte, lui la presentò a sua madre, la regina Mary. Suo padre, re Giorgio V, si infuriò e i collaboratori del principe iniziarono a temere che la relazione potesse interferire con i suoi doveri reali.
Madonna ritiene che Wallis in realtà volesse essere più coinvolta nella vita di tutti i giorni di Edoardo. “Era davvero interessata alle attività che lui doveva svolgere e credo che lui provò molta frustrazione quando capì che in realtà non gli si sarebbe consentito di fare granché. Il fatto che lei fosse la prima donna ad interessarsi al suo mondo fu uno dei fattori chiavi nell’attrazione che Edoardo provò per Wallis. Visti dall’esterno, lei cercava il “glamour” e il potere, lui cercava una storia con una donna sposata. Ma poi tutto questo cambiò e divenne qualcosa di molto più profondo. Lei era in grado di offrirgli molte cose che mancavano nella sua vita.”
Nel gennaio del 1936, il padre di Edoardo, re Giorgio V, morì ed Edoardo fu proclamato re Edoardo VIII. La sua relazione con Wallis a questo punto rappresentava un problema molto serio. All’epoca (e fino al 2002), la Chiesa Anglicana non consentiva le nozze a persone divorziate i cui ex-coniugi fossero ancora in vita e sia Win Spencer che Ernest Simpson erano decisamente ancora vivi. In realtà Wallis, ufficialmente, era ancora sposata con Simpson al momento dell’ascesa al trono di Edoardo, anche se aveva già chiesto il divorzio che ottenne poi nell’ottobre del 1936. Era impossibile che il re d’Inghilterra, capo della Chiesa Anglicana, sposasse una donna divorziata.
Stava nascendo rapidamente una crisi costituzionale ed Edoardo ebbe diversi incontri con il Primo Ministro Stanley Baldwin, che gli chiese di riconsiderare la sua relazione. Nel corso del breve periodo di permanenza sul trono, il re si sentiva tormentato da quanto gli aveva detto il padre: “Devi sempre ricordare il tuo rango”. Edoardo suggerì una serie di possibili compromessi e si sforzò di convincere la sua famiglia ad accettare Wallis, senza alcun esito. Oltre alla questione della Chiesa, sia il governo che la famiglia reale ritenevano che Wallis non avrebbe mai potuto essere all’altezza del ruolo di regina a causa del suo passato. Se Edoardo avesse respinto la richiesta di Baldwin, il Primo Ministro gli aveva chiaramente detto che si sarebbe dimesso, facendo precipitare la Gran Bretagna in una crisi costituzionale.
Ai primi di dicembre del 1936, la stampa inglese, che fino a quel momento aveva mostrato riguardo per la monarchia nel suo insieme e non aveva riferito della relazione amorosa, riportò la notizia e Wallis fuggì in Francia per cercare di sfuggire allo scandalo. Anche se l’opinione pubblica la riteneva un’ambiziosa arrampicatrice sociale che corteggiava Edoardo solo per la sua ricchezza ed il suo rango, a questo punto era lei a essere disposta a rinunciare alla relazione pur di consentire ad Edoardo di diventare re. Ma egli, invece, era irremovibile e deciso a “sposare la Signora Simpson con o senza il trono.” Nonostante la pressione fortissima esercitata dal Primo Ministro, dalla famiglia reale e dai consiglieri, Edoardo non si lasciava convincere. La sua posizione divenne insostenibile e sette mesi più tardi, nel dicembre del 1936, alla presenza dei tre fratelli, Edoardo fece il suo famoso discorso di rinuncia, scegliendo in definitiva l’amore rispetto al trono.
“Non riuscivo a distogliere il pensiero dal fatto che un uomo aveva rinunciato al trono per una donna. Secondo il mio pensiero, gli uomini hanno sempre lottato per il trono. Gli uomini sono animali che cercano il potere, e allora perché quest’uomo ha deciso di abbandonare il potere? Perché ha deciso di rinunciarvi? Cosa lo ha spinto a farlo? Se lo ha fatto per una donna e per amore, che cosa aveva questa donna da ispirare in lui un tale sacrificio? Volevo conoscerla meglio.” commenta Madonna.
Wallis e Edoardo si sposarono nel 1937, dopo che lei aveva ottenuto il divorzio. Trascorsero gran parte della loro vita coniugale in Francia e, anche se si recarono in Inghilterra diverse volte, di fatto vissero in esilio. Nel 1972, dopo la morte di Edoardo per un tumore, Wallis, sempre più fragile e affetta da demenza, visse gli ultimi anni da reclusa. Nel 1980 Wallis perse l’uso della parola e negli ultimi tempi fu costretta a letto e non ricevette visite se non dal suo medico e dal personale infermieristico. Morì il 24 aprile 1986 nella sua casa di Bois de Boulogne a Parigi.
Wallis Simpson, dal suo punto di vista, soffrì quanto gli altri. Edoardo aveva rinunciato al trono ma Wallis aveva rinunciato alla sua privacy, alla sua reputazione ed alla sua libertà. Veniva descritta come una donna fredda, avida e calcolatrice e circolarono voci maligne sulla sua vita sessuale e persino sul suo sesso. Lei, in ogni caso, era stata fortemente contraria all’abdicazione di Edoardo. Aveva dei progetti di vita come moglie di Edoardo ma la vita in “esilio” non era prevista. Durante il corteggiamento e prima dell’Abdicazione, Wallis ed Edoardo erano noti per il loro amore, per la vita mondana e organizzavano regolarmente feste nelle loro varie dimore. Nell’esilio, si ritrovarono lontani dai propri amici, soli.
Quando era ormai evidente che non sarebbe diventata regina, Wallis ed Edoardo cercarono comunque di ottenere il meglio richiedendo per lei il titolo di “Sua Altezza Reale”. Ma il nuovo re, il fratello di Edoardo, Bertie (re Giorgio VI), aveva delle idee molto chiare su questo punto, ritenendo che soltanto persone in linea per il trono dovessero ricevere un tale onore. A Wallis, quindi, fu rifiutato il titolo, una cosa di cui Edoardo si risentì particolarmente.
Affascinata da questa donna e da questa storia d’amore così forte, Madonna ha dedicato due anni alla sceneggiatura e, anche se W.E. racconta in parte una storia fittizia, ha svolto ricerche approfondite per il progetto. Ha letto tutti i libri pubblicati su Wallis e Edoardo, visto ogni documentario e programma disponibile e intervistato innumerevoli persone che conoscevano Wallis e Edoardo.
Nel corso delle sue ricerche, sono emersi due elementi particolarmente importanti. Wallis e Edoardo si scrissero regolarmente per tutto l’arco della loro relazione, qualche volta anche quando si trovavano nella stessa casa. Queste lettere sono state usate ripetutamente nel film e ne hanno suggerito anche il titolo W.E. dato che loro firmavano le loro lettere solo con la propria iniziale: “Queste lettere sono state molto importanti per me, perché credo che le persone dicano molto di sé in una lettera. Sono cose che non si trovano in un libro – il modo in cui si rivolgevano l’uno all’altra, i soprannomi che usavano”, dice Madonna.
Madonna ha anche dedicato molto tempo alle ricerche sull’asta di Sotheby’s del 1998, dei beni di proprietà del Duca e della Duchessa, ed ha persino assegnato al vero battitore il ruolo di se stesso nel film. L’asta fece scalpore con acquisti da parte di più di 1000 compratori di oltre 50 Paesi. I proventi dell’asta ammontarono a 23,4 milioni di dollari, un valore di tre volte maggiore della stima originale di Sotheby’s di 7 milioni e confermò la forza duratura della storia di Wallis e Edoardo. L’asta è poi diventata la chiave narrativa di W.E. dato che Wally Winthrop, una signora di New York, nel visitare l’asta per cercare di capire meglio quella che lei riteneva essere la più grande storia d’amore del XX secolo, “incontra” Wallis e capisce quale fosse la realtà della sua vita. Attraverso i diversi oggetti, alcuni ordinari – uno shaker per fare il martini, tovaglie di lino, e alcuni oggetti di valore quali un braccialetto di Cartier – la vita di Wallis si rivela agli occhi di Wally. Ogni oggetto ha una storia da raccontare ed è attraverso l’avvicinarsi di Wally ai vari oggetti che veniamo trasportati avanti e indietro nel tempo e impariamo a conoscere Wallis.
Madonna aggiunge: “Wally inizia il suo percorso anelando ad una relazione d’amore, perché lei è profondamente infelice. Era importante per me creare un personaggio prigioniero di un rapporto che non aveva le sue radici nell’amore e che si struggesse all’idea di un amore romantico.”
L’asta agisce anche da sfondo per l’incontro tra Wally e Evgeni, un agente di sorveglianza ucraino. Ben presto Wally capisce che la vita di Wallis non era poi così perfetta come lei l’aveva immaginata e questo le da la forza di affrontare i propri demoni ed aprirsi a un nuovo rapporto.
Secondo Madonna: “Quando il film giunge alla sua conclusione, ci presenta in realtà l’inizio della nuova vita di Wally che capisce che l’amore perfetto non esiste e che, se anche l’amore tra Wallis e Edoardo non era perfetto, era comunque amore. Ogni storia comporta qualche compromesso. E’ questa l’essenza del mio film.”
Madonna contattò il suo co-sceneggiatore Alek Keshishian (suo ex-collaboratore nel documentario Truth or Dare) nel 2007. Alek spiega come si è sviluppata l’idea: “Madonna voleva raccontare la storia di Wallis attraverso la storia ambientata al giorno di oggi di Wally e l’asta di Sotheby’s. Questa storia ambientata nel mondo di oggi la appassionava e io ho accettato le sue indicazioni su molti aspetti anche mentre creavamo insieme gli elementi specifici e li intrecciavamo con il Duca e la Duchessa. Abbiamo letto tantissimi libri, articoli, lettere e interviste con quanti li conoscevano; poi abbiamo confrontato le nostre note e i momenti chiave che ci avevano colpito. Quando ci siamo sentiti pronti ad intraprendere la sceneggiatura, ho trascorso quattro settimane a New York e abbiamo lavorato insieme ogni giorno, completando una bozza e riscrivendo il tutto in quel mese.”
Nella primavera del 2010, Madonna era pronta a fare il casting per il film. Trovare l’attrice giusta per il ruolo di Wallis Simpson era fondamentale per poter raccontare la storia in modo efficace. Madonna aveva bisogno di qualcuno in grado di incarnare quel “pepe” energico di Wallis, ma con una suggestione di fragilità. Alla fine, fu scelta per il ruolo di Wallis Simpson l’applauditissima attrice inglese Andrea Riseborough. Era reduce da un grande successo nel film della BBC “The Long Walk to Finchley”, per cui aveva ricevuto la nomination per il premio BAFTA e la critica l’aveva elogiata per la sua performance nel ruolo della giovane Margaret Thatcher. Riguardo alla scelta di Andrea, Madonna aggiunge: “Era quasi impossibile fare il casting per il ruolo di Wallis Simpson. Era una donna davvero insolita e io cercavo una qualità specifica – qualcosa di fragile, qualcosa di androgino ma pur sempre femminile in un modo decisamente antiquato – oltre a questa energia nervosa, simile a quella di un uccellino. Dal momento in cui Andrea è entrata nella stanza, ho capito subito che era giusta per il ruolo. Per il modo in cui portava il suo abito, la lunghezza del collo, l’espressività delle mani. L’avevo vista nel ruolo di Margaret Thatcher in “The Long Walk to Finchley” e l’avevo vista anche in un film storico, “The Devil’s Whore”(La Puttana del Diavolo), e avevo osservato la sua capacità di trasformarsi per ogni ruolo.”
Da parte sua, Andrea era interessata a W.E. già dopo che due amici a New York ne avevano parlato: “Stavano per incontrarsi con Madonna per parlare di una possibile collaborazione e questa è stata la prima volta in cui ne ho sentito parlare. Leggendo la sceneggiatura, ho trovato interessante questa duplice realtà. L’idea di osservare un personaggio storico attraverso gli occhi di una donna di oggi e poi essere in grado di mettersi in relazione con una donna della fine degli anni ’30 che in teoria stava per diventare regina è una cosa che ho trovato molto interessante”.
Era la prima volta che Andrea si trovava a lavorare con Madonna: “Quando ci siamo incontrate la prima volta per parlarne, volevo davvero il ruolo di Wallis. Madonna ha letto tutto quello che c’è da leggere su di lei e credo che ne abbia una comprensione molto specifica in rapporto anche alla sua stessa vita, ma non è una cosa di cui ho parlato con lei. Ho semplicemente capito fin dalla prima volta che ci siamo incontrate e abbiamo parlato di Wallis che lei aveva bisogno di raccontare questa storia.”
Una volta entrata a far parte del cast, Andrea ha iniziato a prepararsi studiando il ruolo e il periodo storico. Le lettere private di Wallis ed Edoardo l’hanno aiutata molto a capire il loro rapporto: “C’erano libri pieni delle lettere che Madonna aveva usato per scrivere la sceneggiatura ed erano davvero affascinanti. Fanno riferimento a tutto il periodo, prima e dopo l’abdicazione, e consentono di raggiungere una comprensione profonda dei personaggi. Usavano un linguaggio molto interessante, simile ad un codice.”
Il ruolo di Wally Winthrop, la donna contemporanea che sviluppa un interesse ossessivo per il Duca e la Duchessa di Windsor, richiedeva un’attrice che avesse la sensibilità necessaria per trasmettere una miriade di emozioni diverse e, in particolare, la vulnerabilità di Wally. E la scelta è ricaduta su Abbie Cornish, l’acclamata attrice australiana. Riguardo a questa scelta, Madonna dice: “Wally in realtà non ha voce; vive in modo indiretto attraverso gli oggetti e attraverso la Duchessa. Abbie ha in sé un certo silenzio ed è per questo che l’ho voluta nel cast. Come attrice esprime una certa forza anche quando non dice niente. C’è un peso e c’è tristezza in quel silenzio.”
L’ossessione di Wally la porta a farsi delle domande anche sul proprio infelice matrimonio con William Winthrop (Richard Coyle) e le consente di aprire il proprio cuore ad una nuova storia d’amore con Evgeni (Oscar Isaac). Madonna commenta: “La relazione tra Evgeni e Wally prende il suo avvio alla fine del film. Non sappiamo quali compromessi faranno, ma c’è una cosa che Wally, a conclusione del suo percorso, sa e cioè che non esiste l’amore perfetto e dobbiamo tutti scendere a compromessi perché un rapporto funzioni.”
Abbie spiega la sua passione per questo ruolo: “Ho sentito un contatto forte con Wally e il percorso che compie. Ho trovato veramente interessante la narrazione della storia in parallelo con Wallis, l’abbinamento di finzione e realtà. Il soggetto mi ha appassionato. Quando ho letto la sceneggiatura, Wally è uscita dalle pagine scritte e mi è entrata dentro. Era così presente. E poi l’idea di fare un film con Madonna era eccitante, mi interessava molto vedere cosa ne avrebbe fatto di questo film e come sarebbe stato lavorare insieme a lei”.
Durante il lavoro di preparazione di Abbie per questo ruolo, Madonna si è assicurata che avesse tutto il materiale giusto da studiare. “Con Madonna abbiamo avuto molti scambi di vedute, su chi fosse Wally, quale fosse il nucleo del film, il suo significato e come avvicinarci a lei. Lei mi ha fornito molto materiale e mi ha mandato tantissimi libri su Wallis, la sua autobiografia, e dato che il mio personaggio è interessato all’arte, mi ha mandato anche diversi libri su Lee Miller, Tamara de Lempicka, Frida Kahlo e mi ha letteralmente inondato di tutte queste informazioni dicendomi, “Ecco Wally, è qui dentro, leggi questo”. Madonna ha anche mandato ad Abbie una citazione di F. Scott Fitzgerald, che le ha consentito di identificarsi ancora meglio con il suo personaggio:
(-Lei in qualche modo aveva assegnato a lui il compito di pensare e, durante le sue assenze, le sue azioni sembravano essere guidate da ciò che sarebbe piaciuto a lui. E così ora lei si sentiva incapace di contrapporre le sue intenzioni a quelle di lui. Eppure, lei doveva pensare, conosceva infine il numero su quella porta terribile della fantasia. La soglia di una fuga che fuga non era. Sapeva che il peccato più grave oggi e sempre sarebbe stato l’illudersi. Era stata una lezione lunga, ma l’aveva imparata. O pensi o gli altri penseranno al posto tuo e ti deruberanno di ogni potere. Distorceranno e disciplineranno i tuoi gusti istintivi. Ti civilizzeranno e sterilizzeranno – F. Scott Fitzgerald, Tenera è la Notte)
Abbie conclude: “Questa frase riassumeva il percorso compiuto da Wally e, in particolare, la sua situazione all’interno del suo matrimonio.”
L’attore inglese James D’Arcy è stato scelto per il ruolo del Duca di Windsor e, come nel caso degli altri attori, è rimasto sorpreso dalla conoscenza estesa di Wallis ed Edoardo acquisita da Madonna: “Aveva fatto ricerche approfondite, aveva scritto la sceneggiatura e, cosa che mi è stata immediatamente evidente, aveva lavorato su questo progetto per molto tempo. Aveva letto più o meno tutto quello che c’è da leggere su Edoardo e la Signora Simpson.” A James è piaciuta anche questa storia intrecciata tra i giorni di oggi e gli anni ‘30: “Mi piaceva moltissimo il modo in cui la sceneggiatura saltava con nonchalance dai giorni nostri ad un’altra epoca ed il modo in cui le due si riflettevano a vicenda. Quando si fa riferimento a personaggi storici, a volte è facile che il pubblico se ne senta lontano. Quello che mi piaceva nella sceneggiatura era che i flashback erano molto reali, schietti ed immediati. A volte, quando guardo i romanzi storici, mi sento distante, come se non si trattasse di persone vere.”
Edoardo era un uomo molto attivo, amava andare a caccia e a cavallo, quindi James ha dovuto affrontare un periodo di preparazione piuttosto impegnativo: “Ho dovuto imparare diverse discipline. Sono andato al tiro a piattello direi tre volte a settimana, lezioni di ballo ogni giorno, facevo jogging ogni giorno e andavo in palestra tre volte a settimana.”
L’astro nascente Oscar Isaac è Evgeni – l’agente di sicurezza ucraino che s’innamora di Wally. Come James, ha dovuto imparare competenze specifiche per il suo ruolo e spiega: “Ho dovuto imparare a suonare il pianoforte. Evgeni doveva essere un pianista e c’erano tre pezzi molto complicati di Yann Tiersen e così ho passato circa un mese e mezzo al lavoro con gli insegnanti di pianoforte per imparare a suonare. E li ho dovuti realmente suonare nel film e questa è stata una grossa sfida … stupendo.”
Ad Oscar è piaciuto moltissimo lavorare con Madonna: “E’ stato fantastico lavorarci. E’ una persona talmente determinata e ha delle idee veramente incredibili oltre alla capacità di metterle in pratica grazie ad una visione molto chiara.”
L’attore inglese Richard Coyle è il marito di Wally William Winthrop, un uomo emotivamente freddo, ed è assolutamente d’accordo con Oscar: “Penso che Madonna sia una regista fantastica. Sapeva esattamente quello che voleva. Aveva note che si riferivano alle emozioni e note tecniche. E secondo me questa è un’ottima combinazione.”
L’arte imita la vita con l’onorata dinastia inglese del cinema che ci offre padre e figlio, James Fox (nomination ai Bafta per Passaggio in India, vincitore del premio Bafta per The Servant) e Laurence Fox (Elizabeth: The Golden Age, Becoming Jane) nei ruoli del re Giorgio V e di suo figlio Bertie. Vi è anche un collegamento aggiuntivo con il fratello maggiore di James, Edward Fox, che è stato Edoardo VIII nella mini-serie televisiva “Edward and Mrs. Simpson”.