Cars 3: Recensione in Anteprima
Saetta McQueen è invecchiato e deve pensare al proprio futuro, in Cars 3 di Brian Fee.
Dopo John Lasseter e Brad Lewis, registi dei primi due capitoli, la palla è così passata a Brian Fee, storyboard artist dei primi due capitoli qui al suo esordio alla regia in un lungometraggio. Fare peggio di Cars 2, oggettivamente parlando, pareva impossibile, e di fatto Fee realizza un prodotto interamente centrato sul senso di sconfitta ed abbandono, dopo aver vissuto un’intera esistenza in prima linea. Tallonato da una nuova agguerrita generazione di bolidi da corsa, più veloci e competitivi di lui, il leggendario Saetta McQueen è costretto a chiedersi se sia effettivamente arrivato il momento del ritiro. Forzato, perché il celebre 95 vorrebbe continuare a gareggiare come un tempo, se non fosse che il nuovo campionato sia alle porte e il neo-proprietario della sua scuderia voglia mandarlo in pensione per tramutarlo in ‘macchina immagine’. Per tornare in pista Saetta si affida all’aiuto di Cruz Ramirez, giovane esperta di auto da corsa nonché coach motivazionale che ha a lungo sognato di diventare pilota, e agli insegnamenti del suo compianto mentore Hudson Hornet, proprio come lui a suo tempo spinto verso il ritiro anticipato.
C’è una parabola sportiva che potremmo definire assai attuale, in questa rappresentazione cinematografica di un tramonto agonistico. Impossibile non pensare al capitano della Roma Francesco Totti, fino all’ultimo giro di campo come McQueen restio ad appendere gli scarpini al chiodo e indeciso sul da farsi, su quale strada futura intraprendere. Accantonata l’insopportabile demenzialità spionistica di Cars 2, affondato dalla massiccia ed esagerata presenza in scena di Cricchetto, questo 3° episodio affronta le insicurezze e l’emotività del suo unico vero eroe, scivolando comunque sul terreno esageratamente infantile di una saga mai riuscita ad evolvere concretamente, a diventare grande, a maturare.
Era ed è rimasto questo il principale difetto di Cars, prodotto poco Pixar nella sua (in)capacità al dialogo con un pubblico più adulto. C’è poi il racconto generazionale, il rapporto ancor più intimo tra gli storici protagonisti, l’abbraccio emotivo ad un insegnante mai dimenticato e la dinamica animazione, che si fa perfezione nelle tante scene di corsa che lo caratterizzano. Per quanto si sforzi, però, questo 3° capitolo paga la sensazione di ripetitività e di scarsa originalità, facendosi ammirare senza mai concedere scossoni emotivi e/o adrenalinici. Tra le novità vocali di questo ultimo (?) episodio il pilota quattro volte campione del mondo di Formula 1 Sebastian Vettel, voce nostrana (in lingua originale doppiato da Lewis Hamilton) del computer di bordo e assistente digitale della giovane “Tutor” di Saetta, ma anche J-Ax, energico speaker del demolition derby “Crazy 8”, e la conduttrice radiofonica La Pina, nella carrozzeria di un leggendario scuolabus.
Se la saga Toy Story proseguirà nell’estate del 2019 con un quarto temuto capitolo, Cars potrebbe e dovrebbe fermarsi ai box. Definitivamente. A Woody e a Buzz Lightyear lasciamoglielo, questo meritato primato Pixar.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
Cars 3 (Usa, animazione) di Brian Fee; con Owen Wilson, Jason Pace, Jose Premole, Armie Hammer, Nathan Fillion, Kerry Washington, Bonnie Hunt, Tony Shalhoub, Lea DeLaria, Cheech Marin, Katherine Helmond, Paul Dooley – uscita giovedì 14 settembre 2017.