La guerra di Charlie Wilson: trailer, foto e curiosità
Esce l’8 febbraio il film La guerra di Charlie Wilson, di cui potete già leggere la nostra recensione in anteprima. Oggi vi regaliamo curiosità dal film, diretto da Mike Nichols con Tom Hanks, Julia Roberts, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Ned Beatty. La guerra di Charlie Wilson è la vera storia di una delle più
Esce l’8 febbraio il film La guerra di Charlie Wilson, di cui potete già leggere la nostra recensione in anteprima. Oggi vi regaliamo curiosità dal film, diretto da Mike Nichols con Tom Hanks, Julia Roberts, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Ned Beatty.
La guerra di Charlie Wilson è la vera storia di una delle più importanti operazioni segrete della storia, condotta da un deputato di Houston amante della bella vita e delle buone cause, e da un coraggioso agente della CIA esperto di dure battaglie.
Charlie Wilson (Tom Hanks) è un deputato del Texas che nasconde una furba mente politica, un forte sentimento patriottico e una profonda compassione per i più sfortunati. Joanne Herring (Julia Roberts) è una cara amica di Charlie, sostenitrice ed amante, era una delle donne più ricche del Texas, nonché un’accanita anticomunista. La donna incoraggiò Charlie a rifornire i Mujahideen (i leggendari combattenti per la libertà) delle armi e del denaro necessari per riuscire a sradicare gli aggressori russi dalla loro terra. Charlie viene aiutato dall’agente della CIA Gust Avrakotos (Philip Seymour Hoffman).
La storia di Charlie:Il background del film
Nel 1979 il deputato Charlie Wilson era a capo del 2° Distretto del Texas già da sei anni. Wilson, ribattezzato “il liberale di Lufkin” (Lufkin è la cittadina texana in cui è nato), era noto per le sue battaglie spese a sostegno dei più deboli: si era battuto per i diritti delle donne e per l’esenzione fiscale dei più anziani, ma e soprattutto si opponeva al controllo delle armi. Gli elettori neri erano i suoi maggiori sostenitori; era simpatico anche ai residenti della cosiddetta ‘Bible Belt’ che comprende le zone rurali (e più bigotte) dell’Arkansas, Tennessee e Missouri. Il suo distretto lo adorava.
A Washington, Wilson era forse più noto per le sue eccentricità che per il suo impegno politico. Era un uomo affascinante, con la passione per le donne e per il buon whiskey, circondato da una schiera di bellissime assistenti da lui appropriatamente definite “angeli”.
Frequente oggetto di scandali, Wilson riusciva, grazie al suo carattere affabile, a eludere ogni possibile conseguenza dannosa. Fra tutti gli eventi del 1979, l’invasione sovietica in Afghanistan sembrava decisamente la meno probabile ad apparire sul suo radar. Ma in fin dei conti, nulla di quel che faceva Wilson era in alcun modo ‘scontato’.
La rivelazione degli straordinari exploits di Wilson ebbe inizio con un suo profilo trasmesso dal programma 60 Minutes e prodotto dal premiato giornalista George Crile nel 1988. Crile si appassionò alla storia della guerra segreta di Wilson, scrivendone un best seller dalla lettura fluida e accattivante, ma non si trattava affatto di fiction.
Quando il libro di Crile finalmente uscì nel 2003, divenne un best seller e attrasse l’attenzione di Hollywood. Il produttore Gary Goetzman sentì parlare del libro per la prima volta da un suo conoscente di Washington. Goetzman e il suo socio di produzione, Tom Hanks, quindi decisero di leggere “Charlie Wilson’s War” e furono conquistati dalla storia, in particolare dalle operazioni interne di Washington e della resistenza afgana nei confronti dell’Armata Russa documentati da Crile.
Commenta Goetzman: “Dal primo giorno in cui ho parlato con Charlie al telefono, ho pensato che fosse il politico più divertente, più caldo, più saggio che avessi mai conosciuto. Non ci ha mai deluso, è solido come una roccia, e ha compreso il nostro lavoro più di quanto non gli fosse richiesto”.
Quando Playtone e Sorkin si sono ritenuti soddisfatti della bozza, i produttori hanno contattato il filmmaker Mike Nichols affinché dirigesse il progetto. Nichols racconta che il film è iniziato con una semplice chiacchierata. “Tom e Gary volevano che leggessi il libro”, afferma. “Ovviamente l’ho molto apprezzato ed ero interessato al progetto. L’idea di Aaron Sorkin mi sembrava giusta e brillante. Tom ed io eravamo già buoni amici e ho sempre desiderato lavorare con lui. Un’esperienza che si è rivelata migliore di quel che immaginavo”.
Il regista quindi ha incontrato Wilson ed è rimasto affascinato dal deputato. “E’ un uomo molto carismatico, che sa convincere e conquistare le opinioni altrui, ed è l’unico politico che abbia mai incontrato a non avere dei preconcetti”, osserva Nichols. “Sa ascoltare e le sue risposte sono molto originali. E’ cortese e accorto: ama davvero la gente”. Il regista ha apprezzato non solo la coraggiosa onestà e riservatezza di Wilson, ma anche la storia di “tre persone che hanno contribuito al crollo di un impero gigantesco”.
Per prepararsi al ruolo, Hanks si è consultato con Wilson (che si è rivelato un prezioso consulente al progetto) per discutere di politica, della Herring, di Avrakotos, della sua personalità spesso eccessiva. L’ex deputato si è rivelato sincero e gentile, con una personalità ben delineata, i cui punti deboli erano popolari quanto le sue qualità. Dichiara Hanks: “Wilson era stato indagato per droga. Era un noto dongiovanni, la sua reputazione era macchiata dall’alcol, dalle gozzoviglie e dagli scandali. Ricordo di averne parlato con lui e lui mi ha detto: ‘L’opposizione poteva dire quel che voleva, ma noi abbiamo fatto approvare il Medicare, ci siamo presi cura degli anziani più di chiunque altro, e abbiamo presentato molti disegni di legge’ . Wilson è un politico dalla testa ai piedi, ma non è mai stato ipocrita rispetto al suo comportamento. Inoltre è un uomo imponente fisicamente. E’ molto alto, dalla voce profonda, vestito alla maniera tipica dei texani, con gli stivali da cowboy, la cinta con la fibbia e le bretelle… ha fascino da vendere”.
Continua Hanks: “Wilson aveva già collaborato a lungo con Crile per il suo libro, quindi era abituato a rivelare dettagli della sua vita. La cosa sconcertante è stata quando ha detto: ‘Non mi importa quel che direte di me. Probabilmente quel che direte sarà vero. L’unica cosa che voglio è che raccontiate la storia con la massima accuratezza e veridicità’. Non gli importava, quindi, di apparire in una vasca da bagno a Las Vegas, circondato da ballerine esotiche… perché l’ha fatto sul serio”.
Purtroppo l’autore, George Crile, non è vissuto abbastanza per vedere l’inizio della produzione del film. Infatti è morto di cancro al pancreas il 15 maggio del 2006, all’età di 61 anni. “Abbiamo perso George Crile prima di iniziare le riprese”, dice Goetzman. “Il suo libro e il suo amore per Charlie sono stati una parte molto importante della sua vita ed era felice all’idea di collaborare alla realizzazione di questo film. Perderlo ancor prima di iniziare le riprese è stato un dolore per tutti noi”.
Spie e texani: la scelta del cast
Mentre Hanks ha trascorso parecchio tempo con Wilson per calarsi nei suoi panni, Julia Roberts ha scelto di non incontrare la Herring fino al momento in cui non aveva delineato i tratti fondamentali della sua personalità. Non si trattava certo di disprezzo nei confronti della donna, bensì di una decisione artistica. “E’ divertente interpretare una persona vera; il confine tra l’imitazione e l’interpretazione di una persona è labile”, spiega. “Mi sentivo divisa, e mi sono sentita nello stesso modo quando ho interpretato Erin Brockovich. Non è facile capire quando è il momento giusto per incontrare la persona che devi interpretare. Quindi ho svolto tutte le ricerche, leggendo e guardando materiali d’archivio, il brano di 60 Minutes su Charlie e un paio di cose su Joanne. Quando alla fine l’ho incontrata è stata molto gentile, una donna dai modi impeccabili, molto elegante”.
Nonostante la Roberts avesse già lavorato con Nichols e la sua squadra, era la prima volta che lavorava con Hanks. Osserva: “Mike ha un gruppo di persone fidate che collaborano sempre con lui, che si conoscono bene e che quindi lavorano bene insieme. E poi c’è Tom Hanks, un uomo dolce, forte, simpatico, proprio come immaginavo che fosse”.
Philip Seymour Hoffman che interpreta il sagace, impulsivo agente della CIA Gust Avrakotos, non ha mai incontrato l’uomo che stava interpretando: purtroppo Avrakotos è morto prima dell’inizio della produzione del film. Tuttavia l’attore è riuscito facilmente a inquadrarlo e Nichols è rimasto molto colpito dalla trasformazione di Hoffman in una spia. “Phil Hoffman ed io abbiamo lavorato insieme in The Seagull, ed è stato sorprendente. Un attore così nasce ogni 50 anni”, dichiara Nichols. “Ogni suo personaggio genera delle fortissime emozioni. Secondo me Gust doveva essere minaccioso; chiunque uccida la gente è sempre, agli occhi degli altri, una persona che suscita spavento. Guardavo Phil e continuavo a pensare: “Siamo sicuri che è lo stesso attore che ha interpretato Capote? Quel piccolo e gracile omuncolo?’ Perché qui invece è un toro e non riuscivo davvero a crederci. La verità è che Hoffman può diventare chiunque desideri”.
L’attore ha accolto con entusiasmo la sfida di interpretare la spia. Il personaggio di Hoffman è intenso e spesso esplosivo; l’attore è entrato con disinvoltura nel personaggio di Avrakotos seguendo i consigli del suo regista. “Conosco Mike da sette anni”, racconta Hoffman. “L’ho incontrato nel 2000, siamo diventati amici, e gli voglio bene. Il teatro prima, e il film ora, sono state due esperienze che ci hanno aiutato a conoscerci e comprenderci meglio”.
L’attore, che si autodefinisce ‘un drogato di notiziari’, osserva che, nonostante il tema del film lo attraesse molto, in realtà sono stati i personaggi e le loro avventure a indurlo ad accettare la parte. “Sono un drogato dei notiziari, perciò ho trovato molto interessante girare un film di attualità, che spiega i risvolti politici di fatti che riguardano anche il nostro paese e il mondo d’oggi”, spiega Hoffman. “Ma la cosa più bella del film sono i personaggi e la loro storia. Non abbiamo dovuto aggiungere nulla per renderli più interessanti ed è stato affascinante esplorare la loro personalità”.
Hoffman ha cercato di capire la personalità di Avrakotos attraverso la gente che lo ha conosciuto meglio: suo figlio e l’agente Milt Bearden, il consulente tecnico della CIA, che prese il comando della stazione afgana di Avrakotos dopo che questi e Wilson avevano addestrato l’esercito dei Mujahideen. Sia Wilson che Bearden sono rimasti stupiti nel vedere il loro caro amico prendere vita nell’interpretazione di Hoffman, il quale racconta: “Charlie mi ha detto, ‘tu e Gust vi sareste piaciuti,’ e penso sia vero”.
Il Trailer in Italiano:
(Si ringrazia l’ufficio stampa per il materiale fornito)