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Cannes 2012: 7 Days in Havana – i 7 registi e la locandina italiana

In concorso a Cannes nella sezione Un Certain Regard, 7 Days in Havana torna a far parlare di sé con la locandina italiana e la descrizione del progetto

pubblicato 9 Maggio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 01:34

Sette registi per altrettanti episodi tesi a raccontarci l’Havana ai giorni nostri. Dopo avervi mostrato il trailer internazionale ed i primi poster, oggi tocca alla locandina italiana di 7 Days in Havana, con tanto di descrizione del progetto. Vi ricordiamo che la pellicola sarà presente a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Nelle nostre sale dall’8 Giugno.

7 Days in Havana è una fotografia dell’ Havana nel 2011: un ritratto contemporaneo di questa città eclettica, insieme eterna e proiettata nel futuro, realizzato in sette capitoli diretti da sette registi internazionali: Benicio Del Toro, Pablo Trapero, Laurent Cantet, Elia Suleiman, Juan Carlos Tabío, Gaspar Noé e Julio Medem. I registi sono stati invitati a partecipare a questo progetto con lo scopo comune di cogliere, con le loro diverse sensibilità, le origini e gli stili cinematografici, il calore e l’intensità che rendono unica questa città. Ogni capitolo racconta un giorno della settimana attraverso le vite quotidiane e straordinarie dei diversi personaggi.

Un film che si discosta dai cliché turistici e vuole esprimere l’anima di questa città e della varietà di quartieri, atmosfere, generazioni e culture, con uno stile insieme toccante, appassionante e divertente. Le trame delle storie sono indipendenti, ma hanno elementi comuni che contribuiscono a dare unità e forza espressiva al film.

Alcuni degli episodi si svolgono negli stessi luoghi emblematici dell’Havana, come la spiaggia o l’Hotel Nacional. Diversi personaggi compaiono in più di una storia – il protagonista di un episodio interpreta un ruolo secondario in un altro – collegando sottilmente le narrazioni e mostrando come, all’Havana, tutti gli ambienti sociali si muovano in parallelo, intrecciandosi e incrociandosi in vari momenti della settimana.

Dopo il salto vi raccontiamo i 7 registi.

7 Days in Havana: locandina ufficiale

I 7 REGISTI (direttamente dal PressBook)
Benicio Del Toro (El Yuma)
Nella sua straordinaria carriera, l’attore Benicio Del Toro ha interpretato personaggi memorabili in film come I soliti sospetti (1995) di Bryan Singer, Paura e delirio a Las Vegas (1998) di Terry Gilliam, Traffic (2011) di Steven Soderbergh, per cui ha vinto l’Oscar come Miglior attore non protagonista, 21 grammi – Il peso dell’anima (2003) di Alejandro Gonzáles Iñárritu e Che (2008) di Steven Soderbergh, per cui ha vinto la Palma d’Oro come Miglior attore al Festival di Cannes. Questa è la prima volta di Benicio Del Toro dietro la macchina da presa.

Pablo Trapero (Jam Session)
L’Havana, per Pablo Trapero, è un mito che occupa un posto molto speciale nel cuore dei cineasti latino-americani. Il regista argentino è stato all’Avana per la prima volta nel 1995, a presentare il suo cortometraggio Negocios. Da allora, c’è tornato molte altre volte. Questo è il suo primo film girato interamente fuori dell’Argentina. Trapero ha diretto cinque film che sono stati tutti presentati nei maggiori festival del cinema, da Venezia a Cannes a Toronto: Mundo Grua (Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Settimana della critica), El Bonaerense (Festival del cinema di Cannes, Selezione ufficiale, Un certain regard), Familia Rodante (Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in concorso), Nacydo y Criado (Toronto Film Festival), Leonera (Festival del Cinema di Cannes, in concorso), Carancho (Festival del Cinema di Cannes, Selezione ufficiale, Un certain regard).

Julio Medem (La tentaciòn de Cecilia)
Julio Medem è un regista di grande talento che ama raccontare la realtà dei suoi personaggi ma anche esplorarne l’inconscio. Col suo primo film, Vacas (1992), ha vinto un Goya come Miglior regista esordiente e molti altri premi internazionali. Ma anche La ardilla roja (1993) e Tierra (1996) hanno ricevuto un’ottima accoglienza a Cannes. Si è imposto all’attenzione del pubblico internazionale con Gli amanti del circolo polare artico (1998) e Lucía y el sexo (2001). Da allora, ha diretto La pelota vasca. La piel contra la piedra (2003), Il caos da Ana (2007) e Habitación en Roma (2010).

Elia Suleiman (Diary of a beginner)
Elia Suleiman, regista, sceneggiatore e attore palestinese, è conosciuto soprattutto per il suo film Intervento divino, una tragicommedia moderna che racconta la vita quotidiana nella Palestina israeliana. Il film ha ricevuto il premio della giuria al Festival del Cinema di Cannes nel 2002. Spesso paragonato a Jacques Tati o a Buster Keaton, Elia Suleiman riesce sempre a combinare il comico e il drammatico con grande poesia. Nel 2009 è tornato a Cannes col suo film Il tempo che ci rimane.

Gaspar Noé (Ritual)
Nato in Argentina e poi esiliato in Europa durante la dittatura militare, Gaspar Noé è il più sudamericano dei registi francesi. Fin da bambino sognava Cuba ascoltano le storie che gli raccontava suo padre, vissuto lì negli anni settanta. Quando nel 2009 è arrivato a Cuba per la prima volta per presentare il suo film Enter the void, ne è rimasto incantato. L’esperienza cubana di Noé – regista della trasgressione, dei bassifondi e dei tabù – non poteva che essere radicale e sciamanica.

Juan Carlos Tabío (Dulce amargo)
Juan Carlos Tabío ha scritto alcune delle pagine più belle del cinema cubano insieme a Tomás Gutiérrez Alea. Con lui ha diretto Fragola e cioccolato (1994), che ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino, e Guantanamera (1995), presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Da solo, Tabío ha diretto tra gli altri Plaff! (1989), Miglior film al New York Latino Film Festival, e Lista d’attesa (2000), presentato al Festival del Cinema di Cannes.

Laurent Cantet (La fuente)
Appassionato cubanofilo e grande ammiratore della letteratura cubana, il regista e sceneggiatore francese Laurent Cantet è stato molte volte all’Avana e da sempre sognava di girarci un film. Cantet è diventato famoso con il film Risorse umane (1999), che gli è valso un César. Da allora ha girato altri tre lungometraggi: A tempo pieno (2001), Verso sud (2005) e La classe (2008), Palma d’oro al Festival del Cinema di Cannes. Il cortometraggio che ha diretto all’Havana è il frutto dell’amore profondo che lo lega alla cultura cubana.

Leonardo Padura – Scrittore, sceneggiatore e coordinatore artistico.
Il romanziere cubano Leonardo Padura ha coordinato le sceneggiature del film con sua moglie Lucia López Coll. Insieme hanno anche sceneggiato tre degli episodi di 7 Days in Havana: El Yuma per Benicio Del Toro, La Tentación de Cecilia per Julio Medem, e Dulce Amargo per Juan Carlos Tabío. Nato nel 1955, Leonardo Padura Fuentes è giornalista, sceneggiatore e romanziere. Appartiene alla generazione che è cresciuta durante la rivoluzione. Nei suoi romanzi racconta la società cubana contemporanea e la vita quotidiana degli abitanti dell’Avana. Tra i titoli che lo hanno reso famoso ricordiamo Venti di quaresima (1994), Maschere (1997), Paesaggio d’autunno (1998), Addio Hemingway (2001), La nebbia del passato (2002). Padura è uno degli scrittori cubani più noti nel mondo, soprattutto per il personaggio di Mario Conde, protagonista di una serie di suoi romanzi. I suoi libri sono stati tradotti in inglese, francese, italiano, portoghese e tedesco.

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