Eva Green: due chiacchiere in anteprima con la strega di Dark Shadows
Su Cineblog due chiacchiere in anteprima con Eva Green, con l’estratto dell’intervista in edicola con Io Donna dal 14 aprile
Dalla sognatrice audace del parigino The Dreamers di Bernardo Bertolucci, alla strega bella e vendicativa del gotico Dark Shadows di Tim Burton, che arriva in sala il prossimo 11 maggio, Eva Green continua ad interpretare ruoli che la fanno innamorare e a prediligere personaggi singolari come quello della foto.
In Casino Royale recita al fianco del “bastardo senza cuore” James Bond-Daniel Craig, in Dark Shadows è la strega Angelique Bouchard che maledice Johnny Depp assecondando la sua natura appassionata di innamorata tradita, insomma ogni volta la giovane attrice sfodera un bel caratterino.
In realtà la bella Eva, figlia di un dottore e del mito della Nouvelle vague Marlène Jobert, dice di essere una timida che rasenta l’asocialità, una pessima “madre” del suo border terrier, ma una buona zia che fa regali sontuosi, una donna innamorata dell’amore romantico .. ma se siete curiosi, qualche altra indiscrezione la potete leggere nell’intervista rilasciata dall’attrice a Paola Piacenza, in edicola con “Io Donna” da sabato 14 aprile 2012, nell’estratto in anteprima dopo il salto.
…Non conviene spezzarle il cuore.
Non quando sono pazzamente innamorata. Con Johnny nel film c’è una relazione di odio-amore molto elettrica. La mia crudeltà nei suoi confronti viene dalla passione. E dal fatto di essere convinta che anche lui mi ami, che sia solo un po’ bloccato. Più lui mi resiste più io mi innamoro. E poco a poco la vera Angelique esce allo scoperto per quello che è. Una donna vulnerabile. Anche se all’apparenza sono la business woman di maggior successo della città, indosso le gonne midi e sono molto cool.
Lei e Tim Burton avete molte cose in comune. Prima di tutto siete due espatriati a Londra. Lui ha dichiarato che dell’Inghilterra ama il tempo, lei il cibo. Originali davvero.
Ma il cibo è fantastico a Londra! Ormai anche nei pub si trovano piatti da gourmet.
Quando la intervistai per l’uscita di 007 Casino Royale a Londra era arrivata da poco e passava il tempo passeggiando nei parchi con il suo border terrier.
Sono passati sei anni, ma non è cambiato quasi niente, solo che adesso è mia sorella che si occupa del cane. Sono una pessima “madre”, viaggio troppo.
Bernardo Bertolucci, che la lanciò in The Dreamers quasi un decennio fa, commentando la sua carriera, disse: «Eva nega la propria francesità». Un giornalista britannico ha azzardato che siano invece i registi francesi a essere spaventati da lei e dal suo insostenibile glamour.
Bernardo ha ragione. C’è un blocco psicologico da qualche parte. Quando frequentavo la scuola di recitazione tutti mi dicevano: «Sei figlia d’arte (la madre è Marlène Jobert, tra le muse della Nouvelle vague, ndr), per te sarà facile, il cinema francese ti spalancherà le porte». Ma poi è arrivato Bernardo, The Dreamers era un film internazionale, parlato in francese e inglese. Subito dopo ho fatto Le crociate. Poi Bond. Ma non ho rimpianti, ero contenta di poter dimostrare che non sono solo la figlia di mia madre. Tornerei volentieri in Francia, ma nessuno dei ruoli che mi offrono mi fa innamorare. Io vorrei lavorare con Jacques Audiard o con i fratelli Dardenne.
Ma Audiard ha girato il suo ultimo film in un carcere maschile e i Dardenne privilegiano le periferie.
Mentre io sono vista come una star. Ma non è così. I francesi pensano che io sia una snob. Che viva all’estero perché la Francia mi sta stretta, ma non è vero. Devo fare qualcosa di buono lì, alla svelta, altrimenti mi detesteranno per sempre.
Le manca la sua famiglia e sua sorella gemella?
Mia sorella vive tra la Toscana e la Normandia, ha sposato un conte italiano, un Antinori. Viaggiamo molto entrambe, ci sentiamo per mail, con skype… Mi manda foto di mia nipote.
È una brava zia?
Non l’ho vista per quattro mesi, ma le spedisco sontuosi regali.
Sua madre è ancora la sua fidata consigliera? Un tempo provava la parte con lei.
Faccio tutto con lei, tranne le scelte: quelle sono un fatto privato.
Alla nascita sua e di sua sorella, sua madre ha lasciato il lavoro. Che cosa pensa di quella scelta? Lei lo farebbe?
L’ho spinta in più occasioni a tornare sul set: secondo me le avrebbe fatto bene e, sotto sotto, credo che anche lei lo desiderasse. Ma quando un’attrice invecchia è normale che non si senta più bene nella sua pelle, che non abbia voglia di mostrarsi alla macchina da presa e al pubblico. Anche i ruoli diminuiscono. Se fosse tornata al lavoro certo per lei sarebbe stata dura, avrebbe dovuto fare i conti con l’immagine che aveva lasciato quando aveva trent’anni, con la sua bellezza di allora. Intendiamoci, mia madre è ancora molto bella, ma è diverso. Per fare questo mestiere devi avere una forza incredibile.
Immaginando se stessa nel futuro, come si vede a cinquanta o a sessant’anni? Lotterebbe ancora per un ruolo a quell’età?
I tempi sono cambiati, oggi c’è una competizione terribile, vieni continuamente giudicata, devi avere un’armatura spessa. Io non so cosa farò tra qualche anno. Adesso ho bisogno di recitare, ma non so se vorrò farlo per tutta la vita. Se riuscissi a risparmiare abbastanza, cosa improbabile, mi piacerebbe ritirami in qualche posto isolato, in montagna.
Non è mai stata tentata di seguire le orme di suo padre?
Fare la dentista? Mio padre senza dubbio avrebbe voluto. Certo, sarebbe stata una carriera più seria, ma non sarei mai stata capace di aprire la bocca della gente ogni giorno. È come fare la ginecologa, un lavoro che prevede troppa intimità.
La sua attrice preferita è Isabelle Adjani. E uno dei suoi film del cuore Adele H., la storia di una donna che impazzisce per amore. Difficile fare la dentista quando si hanno aspirazioni tanto estreme.
Io vorrei solo ruoli così, i personaggi normali non mi interessano, sono noiosi. Mi piacciono le persone che hanno segreti, questioni di vita o morte. Adele H. farebbe qualunque cosa per amore.
Romantica. C’è ancora spazio per il romanticismo a questo mondo?
In questo mondo pazzo e materialistico? Ne abbiamo bisogno più che mai: datemi amore e romanticismo, per favore.
Dice di sfuggire la noia. Va alle feste della gente del cinema? Frequenta i salotti?
Nulla di nulla, sono terribile e dovrei farlo. Mia madre mi dice sempre: «Dovresti uscire, farti vedere». Ma io sono timida, rasento l’asocialità. Lo showbusiness è un mondo troppo violento per me.