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Quel giorno d’estate: trailer italiano del film di Mikhaël Hers

Quel giorno d’estate: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Mikhaël Hers nei cinema italiani dal 30 maggio 2019.

pubblicato 2 Maggio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 19:46

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il 30 maggio Officine UBU porta nei cinema italiani Quel giorno d’estate, scritto e diretto da Mikhaël Hers (Memory Lane), e interpretato da Vincent Lacoste, Stacy Martin, Ophelia Kolb, Greta Scacchi e, per la prima volta sul grande schermo, la giovanissima Isaure Multrier.

Presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, il film narra con tatto e delicatezza la storia di David, un giovane che si ritrova a occuparsi della nipotina Amanda dopo la morte della sorella a seguito di un attentato terroristico a Parigi. David e la piccola Amanda dovranno affrontare un percorso di rinascita per ristabilire l’equilibrio spezzato dall’evento che ha sconvolto le loro vite. Il film dipinge un ritratto della gioventù parigina di oggi, questa inafferrabile “generazione Bataclan” che è stata oggetto di numerosi dibattiti dopo gli attentati del 13 novembre 2015. In “Quel giorno d’estate” Mikhaël Hers tratta, con un approccio universale ed equilibrato, questioni essenziali sull’esistenza umana, toccando temi come la perdita, il dolore, le relazioni sociali, la famiglia e l’amicizia.

 

La trama ufficiale:

 

[quote layout=”big”]David vive a Parigi, dove sbarca il lunario con piccoli lavoretti occasionali. L’unico contatto familiare è rappresentato dallo stretto legame con la sorella Sandrine e la nipotina di 7 anni Amanda, cresciuta senza un padre. Durante l’estate David incontra Lena, appena trasferitasi a Parigi, e tra i due nasce presto un amore. Quando tutto sembra andare per il meglio le loro vite vengono sconvolte da un attacco terroristico nel cuore di Parigi, nel quale Sandrine perde la vita. Oltre a dover affrontare lo shock e il dolore della perdita, David deve ora prendersi cura della giovane nipote Amanda e trovare, insieme a Lena, una nuova serenità per ricominciare, insieme, a vivere.[/quote]

 

 

[quote layout=”big” cite=”Mikhaël Hers – Regista]Nei miei film precedenti, l’ispirazione proveniva da uno spunto più malinconico e retrospettivo, che mi ha permesso di ripercorrere un periodo o dei luoghi. Per Quel giorno d’estate, invece, il punto di partenza era il bisogno di fare un film sulla Parigi di oggi, catturando la fragilità e la violenza dei nostri giorni. Quel giorno d’estate entra più nel profondo del nostro presente e della nostra vita di tutti i giorni rispetto ai miei film precedenti.[/quote]

 

NOTE SUL FILM / LA GENERAZIONE BATACLAN

 

Sebbene le vittime di un attacco terroristico siano molto più al centro dell’attenzione dei media rispetto a prima, pochi sanno, e ancor meno capiscono, come le loro vite vengano influenzate dopo un tale evento. Quel giorno d’estate di Mikhaël Hers ci mostra ciò che non sappiamo o non vogliamo sapere. Attraverso la storia di David, un giovane che si ritrova a occuparsi della sua nipotina Amanda dopo la morte della sorella, il film descrive accuratamente la dura prova personale e sociale che questo tipo di attacco costituisce. Allo stesso tempo, con grande finezza e delicatezza, dipinge il ritratto della gioventù della Parigi odierna; questa inafferrabile “generazione Bataclan” che è stata oggetto di così tanti dibattiti dopo gli attentati del 13 novembre 2015. A parte questo, l’intento di Mikhaël Hers non è fare un film sul 13 novembre. Ha realizzato, invece, un film molto singolare con un approccio universale. Il suo film non parla di un attacco terroristico in particolare, ma di tutti gli attacchi terroristici e del calvario che un attentato rappresenta, per chiunque, ovunque. La storia di David e Amanda è ambientata a Parigi, ma potrebbe essere Londra, Baghdad o Bombay. Il terrorismo crea orfani, distrugge le famiglie e le vite ovunque. In definitiva, questo è ciò che rende questo film così toccante. Al di là della questione del terrorismo, tratta questioni essenziali sulla nostra esistenza umana: perdita, dolore, relazioni, famiglia e amicizia. Il regista immortala il soggetto in maniera universale e il suo film rimane fedele a un’estetica specificamente francese e d’autore. A tal proposito, Quel giorno d’estate sarà molto probabilmente un indicatore di come il cinema francese abbia reagito agli attacchi del 13 novembre. Molto più che un film sul 13 novembre, è una pietra miliare nel cinema francese post-13 novembre. [Gérôme Truc, sociologo, autore di “Shell Shocked: the Social Response to Terrorist Attacks”]

 

Il regista Mikhaël Hers racconta la connessione del film con gli attentati al Batclan del 2015.

[quote layout=”big”]L’ispirazione per il film viene in parte dagli attentati, che hanno dato inizio alla violenza di oggi. Ma questi rientrano ormai in un disegno più grande, in un periodo in cui la gente è tormentata dalla mancanza di punti di riferimento e dalla consapevolezza della propria fragilità. Avevo diverse cose in mente: lasciare una testimonianza delle vittime della Parigi di oggi; un bambino un po’ cresciuto e una bambina vera che si sostengono a vicenda per andare avanti; gli attentati del 13 novembre… Un film è fatto di elementi singoli che si incastrano tra di loro in modo inspiegabile, tanto che diventa necessario creare una storia, è inevitabile. Gli attacchi hanno avuto un forte impatto sul modo in cui le persone si comportano quotidianamente. Inconsciamente ma inevitabilmente, con tutto l’aumento delle misure di sicurezza, si crea una paura costante di una sparatoria ogni volta che si sente un forte scoppio; c’è un senso di insicurezza, per quanto vago, quando si è su una terrazza di un caffè o in un luogo pubblico affollato. Certo, c’è sempre la stessa possibilità di morire in un incidente stradale, ma un nuovo aspetto della vita quotidiana ora, purtroppo, è il rischio di essere colpiti da un proiettile a Parigi, in Francia o in qualunque altro luogo. Scegliere di raccontare questa storia colloca il film in quella realtà quotidiana. Non volevo fare un film sugli attentati, ma avevo bisogno di immortalare quella minaccia in un film che si prestasse a testimoniare la realtà di oggi.[/quote]