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Good As You: la prima gay comedy italiana

Cineblog presenta la prima gay comedy italiana Good As You diretta da Mariano Lamberti nelle sale il 6 aprile 2012

di cuttv
pubblicato 5 Marzo 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 03:24


Da slogan del movimento omosessuale durante le marce di protesta alla fine degli anni ’60, “Good As You” è ora anche il titolo della prima gay comedy tutta italiana diretta da Mariano Lamberti, prodotta da Davide Tovi e Diego Longobardi con Master Five Cinematografica e distribuito da Christian Lelli per Iris Film, nelle sale il 6 aprile 2012.

Una “gay comedy” arcobaleno, liberamente tratta dall’omonima commedia teatrale scritta da Roberto Biondi e messa in scena a Roma nel 2003, costata circa 500,000 euro con il sostegno della comunità gay romana, dal circolo Mario Mieli a Muccassassina, e girata in luoghi culto come il bar “Coming out”, la sauna Emc e l’ultimo Europride.

“Good As You” potrebbe far discutere per l’assenza di drammi, pietismi, scene provocatorie o volgari, che guardano al quotidiano allegro, autoironico e divertito di otto amici omossessuali che non si risparmiano gioie e dolori, gelosie, segreti, colpi di testa e confessioni inaspettate ..

GOOD AS YOU
GOOD AS YOU THE LESBIANS GOOD AS YOU THE GAY GOOD AS YOU cast GOOD AS YOU set film gaypride 2011

Una “gay comedy” che gira intorno all’introverso Adelchi (Lorenzo Balducci) e la sorella sessualmente repressa Silvia (Daniela Virgilio – la prostituta Patrizia di Romanzo Criminale per intenderci), l’intellettuale e tenebroso Claudio, (Enrico Silvestrin) e la famelica sorella Francesca (Lucia Maschino), le avventure della “maschia” Mara (Elisa Di Eusanio), della fashion victim Marina (Micol Azzurro), dell’eccentrico e sopra le righe Marco (Diego Longobardi) e del palestrato bisessuale Nico (Luca Dorigo).

Nella gallery i primi scatti dal set mentre on line circolano le indiscrezioni relative a chicche glam come “The Lady in the tutti frutti Hat” dell’icona gay Carmen Miranda, cantata dalle sorelle Kessler sui titoli di testa e coda, e al casting di attori etero e omo che «Dopo aver fatto prove, indossato costumi, girato qualche scena, si sono dati alla fuga – rivela Lamberti – disorientati dallo stile fin troppo schietto del film, che affronta con crudezza e umorismo la quotidianità gay», mentre Lorenzo Balducci aka Eric’s POOL balla sulle note di Madonna e Lady Gaga in un piscina vuota.

Sinossi
Otto personaggi (quattro uomini e quattro donne), tutti più o meno consapevolmente gay, sono destinati ad incrociare le loro strade la notte di Capodanno. Complici l’alcool e una certa atmosfera malinconica e romantica, aiutata da un improvviso black out durante il brindisi, gli otto si troveranno alle prese con un turbinio di confessioni inaspettate, segreti svelati, gelosie e colpi di testa che (ri)accenderanno travolgenti quanto improbabili passioni. L’arrivo dell’alba saluterà così il formarsi di quattro coppie tanto appassionate quanto pronte ad esplodere come una pentola a pressione. Nei mesi successivi, infatti, tradimenti, bugie e fughe stravolgeranno i rapporti tra i protagonisti, culminando in una surreale e trasgressiva festa a tema “le favole”. Qui i fantasmi di ognuno prenderanno a pretesto un buffo scambio di persona (e di maschera) per dar sfogo a tutte le diffidenze e paranoie fino ad allora tenute nascoste “sotto il tappeto“, provocando la rottura definitiva non solo delle coppie ma anche dell’amicizia che legava tra loro i vari personaggi. Ma forse resta loro un’ultima speranza che, così come quel fatidico capodanno in cui tutto ebbe inizio, il caso, il destino (o chi per lui) decida di nuovo di metterci lo zampino.

Note di Regia
Good As You, che si ispira liberamente all’omonima commedia scritta da Roberto Biondi fenomeno teatrale degli scorsi anni, è una commedia sulla comunità gay raccontata finalmente senza drammi o pietismi. Uno spaccato allegro, autoironico e divertito (a volte provocatoriamente onesto) su vizi e virtù della comunità stessa che, come tutte le minoranze vissute nell’oblio o, nel caso omosessuale, nella vergogna, spesso cerca di arrivare al grande pubblico con un gancio vittimistico (come a dire: “guardate che dramma silenzioso è la nostra esistenza“) o idealizzante (i gay sono tutti buoni, anzi migliori degli altri, come se solo questo potesse “riscattarli dalla loro condizione”). L’intento di “Good as you” è stato invece quello di andare in una direzione diametralmente opposta. Una scelta precisa, pur nella consapevolezza che un registro di questo tipo (non macchiettistico, né rassicurante) raramente si è visto nel nostro cinema. Good As You è il mondo gay presentato senza facili condiscendenze, senza finti pudori (ma neanche morbose curiosità), dove al giudizio si sostituisce un osservare empatico ma allo stesso tempo oggettivo. È uno sguardo non “sul” mondo gay ma “dal” mondo gay, un qualcosa di veramente inedito per il nostro paese, destinato a far parlare di sé e forse anche a far discutere. In ogni caso, destinato sicuramente ad appassionare.