Safe House – Nessuno è al sicuro: Recensione in Anteprima
Cineblog recensisce Safe House, di Daniel Espinosa con Denzel Washington
Era un po’ che non si vedeva al cinema il buon vecchio Denzel Washington (un anno e mezzo circa non è poco), tanto che da queste parti cominciavamo quasi a sentirne la mancanza. La risposta a questa nostra mezza esigenza è puntualmente arrivata con Safe House – Nessuno è al sicuro, turbolento thriller diretto da Daniel Espinosa. Prima esperienza per il regista svedese in una produzione americana, tutto sommato abbastanza gradevole.
Altro personaggio di punta della pellicola in questione è certamente l’aitante Ryan Reynolds, che interpreta un giovane agente della CIA dislocato in una safe house, per l’appunto, in Sud Africa. Effettivamente sarebbe il caso di chiarire cosa sia una safe house. Essenzialmente si tratta di luoghi appartati che fungono da appoggio per i membri che conducono operazioni segrete sparse per il mondo. Sul concetto di safe (sicuro), invece, è bene nutrire qualche dubbio.
Due gli aspetti che maggiormente distinguono Safe House: un ritmo quasi costantemente incalzante, al quale segue un flusso d’azione che concede tregua solo a brevi tratti. Riferendoci a questa pellicola, si può tranquillamente parlare di film di genere. Un action che, in quanto tale, toglie il respiro, merito di una regia abbastanza disciplinata – pure troppo, probabilmente.
Quanto appena evidenziato non è necessariamente da registrare come una critica malevola. Espinosa si è trovato a confrontarsi con una macchina piuttosto inquadrata e ben oliata come quella hollywoodiana. Ciò significa tanta pecunia, attori di un certo livello e, ovviamente, qualche compromesso. Niente di così scandaloso, ma se consideriamo film di questo tipo alla stregua di ciò che in buona sostanza sono, è chiaro che un prodotto di questo tipo debba distinguersi per degli evidenti marchi di fabbrica. In altre parole, meno libertà per il regista, che deve necessariamente scendere a patti con un certo ridimensionamento della sua figura. Sono cose che si sanno, dirà qualcuno, ma spesso ci si dimentica di certe realtà ampiamente sdoganate.
Ryan Reynolds è Matt Weston, un giovanotto di belle speranze che non aspetta altro che un’occasione per far carriera nell’ambito della CIA. Per il momento, però, deve accontentarsi di tenere pulita la safe house che gli è stata assegnata a Citta del Capo, rispondere a qualche telefonata e far finta che tutto ciò lo gratifichi. Dall’altra parte abbiamo un ottimo Brendan Gleeson, mentore di Matt e suo diretto collegamento col Quartier Generale. Chiude il cerchio un’elegante Vera Farmiga.
La noiosa tranquillità delle insoddisfacenti giornate del ragazzo in cerca di gloria, prendono una piega diametralmente opposta allorquando nella sua “tana” gli toccherà ospitare Tobin Frost (Denzel Washington), ex-agente della CIA scomparso da dieci anni e sospettato di aver venduto informazioni capitali. Speriamo che tale accenno narrativo aiuti i nostri lettori ad inquadrare ciò di cui stiamo parlando.
Poche riflessioni su quanto appena riportato, anche perché c’è poco da speculare su film di questo tipo, i cui ritmi serrati non rendono neanche alla lontana leggendone un’opaca descrizione. Safe House è una pellicola ben confezionata, che nasce evidentemente come un action duro e puro, per poi concedersi qualche punta di thriller consumato con l’approssimarsi dei titoli di coda.
A farla da padrone sono inseguimenti, lotte, sparatorie e quant’altro, in un alternarsi continuo e pressante di frenetiche inquadrature. Inutile negare il fondamentale apporto di Denzel Washington, la cui interpretazione garantisce un contributo determinante ad un film difficilmente pensabile senza di lui. Certo, non mancano quelle forzature tipiche da contesti in cui il veterano si prende gioco del pivellino a suon di frasi fatte, ma in generale la sua è una prova eccezionale. Perché in fondo, diciamocelo, difficilmente il vecchio Denzel sbaglia, anche in quei casi in cui a sbagliare è tutto il resto.
C’è di più: queste sono le sue parti. E’ nei panni di personaggi come Frost che l’attore nato vicino New York dà il proprio meglio, agevolando non poco la prova di un discreto ma non indimenticabile Ryan Reynolds. Quest’ultimo viene sostenuto, per certi aspetti, anche da un altro componente di tutto di rispetto nel cast, ossia il già menzionato Gleeson. Ancor più encomiabile il suo lavoro, se si pensa che appare sullo schermo parecchio meno di Washington e Reynolds. Anch’esso un apporto di spessore, quindi.
La fotografia, poi, in alcuni frangenti ci ha ricordato certe pellicole di Michael Mann, con quelle lievi sgranature che impreziosiscono non poco soprattutto le sequenze in notturna. Discutibile l’eccesso di coraggio e preparazione da parte del personaggio di Reynolds, che alla sua primissima azione sul campo sembra già essere uno navigato. Certo, in sede di sceneggiatura si è deciso di “giustificare” tutto ciò affibbiando a Matt Weston lauree in prestigiose università e massimi punteggi nei test attitudinali più rigidi. Ma resta quel pizzico di perplessità all’interno di un film in cui di poco credibile non c’è a dire il vero molto.
Safe House resta quindi un film certamente godibile, che rientrerà senza dubbio nelle corde di chi ama questo genere di produzioni, a cavallo tra l’action (tanto) ed il thriller (un po’ meno). Dal canto nostro ci sentiamo di promuovere Espinosa, che in questa sua prima trasferta statunitense ha certamente confermato di avere stoffa. Vero è che i rischi corsi con questa pellicola sono stati pressoché ridotti all’osso, scelta che incide su una resa comunque nella media.
Per chiudere, qualora ce ne fosse ulteriormente bisogno, si tratta dell’ennesima conferma circa le straordinarie e ben note doti di uno degli attori in assoluto più bravi al mondo. Certo che alludiamo a Denzel Washington. Non sapremmo dire come si troverebbe in altri contesti, ma ruoli come quello interpretato in questo suo ultimo film sono e rimangono territorio suo.
Voto di Antonio: 6,5
Safe House – Nessuno è al sicuro (Safe House, USA-Sud Africa, 2011). Di Daniel Espinosa. Con Denzel Washington, Ryan Reynolds, Vera Farmiga, Brendan Gleeson, Sam Shepard, Rubén Blades, Nora Arnezeder, Robert Patrick, Jake McLaughlin, Liam Cunningham e Fares Fares. Nelle nostre sale da venerdì 2 Marzo. Qui trovate il trailer italiano.