L’alfabeto di Peter Greenway: trailer italiano del doc al cinema dal 12 al 15 maggio
L’alfabeto di Peter Greenway: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Saskia Boddekke nei cinema italiani dal 12 al 15 maggio 2019.
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Dal 12 al 15 maggio arriva nelle sale, per I Wonder Stories, il documentario evento L’alfabeto di Peter Greenway diretto dall’artista e regista olandese Saskia Boddekke.
“La vita è arte e l’arte è vita”. Questo il motto di Peter Greenaway, filmmaker fra i più eclettici del cinema contemporaneo. Partendo da questa premessa Saskia Boddeke, artista multimediale nonché moglie del regista, fa incursione nella mente del marito. La creatività di Greenaway è incorniciata in una conversazione con la figlia adolescente Pip, che in un dialogo ricco d’ironia mette in ordine alfabetico i punti salienti della vita del padre. “A come Amsterdam”, dice Mister Greenaway, ma anche “A come Autismo”, lo incalza Pip. Le domande della figlia lo colpiscono dritte al cuore, permettendo alla moglie di trarne un ritratto unico nel suo genere: quello di un visionario, sì, ma soprattutto di un uomo e della sua battaglia contro il tempo.
La trama ufficiale:
L’artista Saskia Boddeke racconta il marito Peter Greenaway formulando un alfabeto che ripercorre vita e arte in un dialogo con la figlia Zoë, detta Pip. Greenaway, il cui motto è “l’arte è vita e la vita è arte” si confessa attraverso delle pillole che ripercorrono la sua opera e la sua sfera privata: prima pittore, poi cineasta, il regista inglese non smette mai di creare, la sua sconfinata vena artistica entra continuamente in contatto con la quotidianità e così con i suoi affetti principali. La sua figura, poliedrica e ambigua, viene raccontata con occhio ironico e profondo facendo emergere passioni e debolezze del regista. Passato in anteprima italiana al Biografilm Festival di Bologna, “L’alfabeto di Peter Greenaway” è un documentario che fa riflettere sul significato profondo della creazione artistica e sul rapporto tra vita e morte. Grazie al talento visionario di Saskia Boddeke entreremo nel mondo eclettico di una personalità tanto complessa quanto affascinante.
Saskia Boddeke è un’artista multimediale e regista olandese. Dal 1986, dopo essersi formata ad Amsterdam come regista, ha lavorato alla Netherlands Opera su molte opere con artisti come Dario Fo, Peter Stein e Pierre Audi. Ha iniziato come assistente alla regia e ha continuato a lavorare fino a realizzare un’opera tutta sua, Rosa,cavalcando il successo di Writing to Vermeer. Negli ultimi 25 anni ha sviluppato un linguaggio che prevede l’uso delle proiezioni su più schermi, sofisticati programmi e spettacoli visivi come i lavori su Second Life. Saskia Boddeke collega gli avatar audio-visivi animati con attori veri all’interno di una scenache combina il corpo con l’elettronica. Le sue installazioni multimediali hanno fatto il giro del mondo, da New York all’Australia. I suoi lavori sono delle vere e proprie esperienze che coinvolgono lo spettatore con suoni, luci, odori e oggetti d’arte.