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Che fare quando il mondo è in fiamme? – trailer italiano del documentario di Roberto Minervini

Che fare quando il mondo è in fiamme?: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Roberto Minervini nei cinema italiani dal 9 maggio 2019.

pubblicato 9 Maggio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 20:04

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Aggiornamento di Pietro Ferraro

 

Debutta nei cinema italiani il 9 maggio il documentario Che fare quando il mondo è in fiamme? di Roberto Minervini. Il film oltre ad essere stato selezionato in concorso a Venezia 75, ha vinto il London Film Festival 2018 come Miglior Documentario e ha ricevuto il Premio alla Miglior regia, Miglior attrice, Miglior montaggio al 33° Festival Internacional de Cine de Mar del Plata.

 

La trama ufficiale:

 

Tre storie parallele di individui che a Tremé, quartiere nero di New Orleans, lottano ogni giorno per la giustizia, la dignità, la sopravvivenza. “Rispetto agli altri documentari di Minervini, questo è il più militante, il più vicino al punto di vista delle persone che racconta. La fotografia in bianco e nero spiazza lo spettatore riportandolo a un immaginario anni Cinquanta, da segregazione razziale.

 

 

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[quote layout=”big” cite=”Roberto Minervini – Regista]La mia speranza è che il film susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, assistono all’intensificarsi di politiche discriminatorie e crimini motivati dall’odio.[/quote]

 

 

“Che fare quando il mondo è in fiamme?” di Roberto Minervini esce al cinema: locandina e note di regia

A quasi un anno dall’anteprima mondiale alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che lo vide in Concorso, What You Gonna Do When the World’s on Fire? di Roberto Minervini esce finalmente nelle sale d’Italia il prossimo 9 maggio, grazie a Cineteca di Bologna e Valmyn, in collaborazione con MYmovies.it.

Che fare quando il mondo è in fiamme?” il titolo italiano del documentario, premiato al London Film Festival 2018 e al
33. Festival Internacional de Cine de Mar del Plata (migliore regia, migliore attrice, miglior montaggio). Il doc è ambientato nel corso dell’estate del 2017, quando una serie di brutali uccisioni di giovani afroamericani per mano della polizia scuote gli Stati Uniti. Una comunità nera dell’America del sud affronta gli effetti persistenti del passato cercando di sopravvivere in un paese che non è dalla parte della sua gente. Intanto le Black Panther organizzano una manifestazione di protesta contro la brutalità della polizia.

Una riflessione sul concetto di razza in America dal regista di Louisiana (The Other Side) e Stop the Pounding Heart, così presentata dallo stesso regista.

Nei miei film precedenti ho raccontato storie del Sud americano che si sono svolte in forme inaspettate sotto i miei occhi. Ho documentato aree dell’America di oggi dove i semi della rabbia reazionaria e anti-istituzionale (cui il paese deve la presidenza di Donald Trump) erano già stati piantati, anche se in pochi si erano presi la briga di accorgersene. Questa volta ho voluto scavare ancora più a fondo, alle radici della disuguaglianza sociale nell’America di oggi, concentrandomi sulla condizione degli afroamericani.
Lavorando con diverse comunità africane americane della Louisiana meridionale, siamo riusciti ad avere accesso a quartieri e comunità di New Orleans off-limits per i più. Mi sono presto reso conto che la maggior parte delle persone era stata segnata da due pagine drammatiche della storia recente – le conseguenze dell’uragano Katrina del 2005 e l’uccisione di Alton Sterling per mano della polizia nel 2016 –, riconducibili entrambe alla negligenza istituzionale, alle disparità sociali ed economiche, al forte razzismo endemico. Mossa dalla collera e dalla paura, la gente cercava un’occasione per raccontare a voce alta le proprie storie. La mia speranza è che il film susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, assistono all’intensificarsi di politiche discriminatorie e crimini motivati dall’odio.