Tassa Siae sui trailer: parla un avvocato esperto di diritti d’autore
L’avvocato Gallavotti, esperto di diritto d’autore, racconta il punto di vista legale sulla storia che sta rivoluzionando il web. La Siae vuole far pagare i trailer…
Cineblog torna alla storiaccia: La Siae che vuole mettere una tassa a chi pubblica trailer, puntando sui diritti musicali. Oggi Cinemotore e Asca danno la parola all’avvocato Gallavotti, esperto di diritto d’autore.
“Sembra che la SIAE lamenti che l’utilizzo della musica nel trailer avvenga senza l’autorizzazione preventiva degli aventi diritto. Ora, la SIAE sa bene che non è cosi: i produttori durante la realizzazione del film acquistano regolarmente i diritti di sincronizzazione delle musiche, sia originali che di repertorio, e l’acquisto solitamente comprende anche i c.d. diritti out of context, ossia i diritti di utilizzazione delle musiche del film anche non sincronizzate con le immagini, proprio per la loro utilizzazione nei trailer o attraverso altre forme di promozione.
Si tratta di musiche per le quali gli aventi diritto non solo hanno concesso preventivamente la loro autorizzazione, ma hanno anche ricevuto un corrispettivo. (…) I trailer sono poi programmati anche dai siti dei produttori, distributori ed esercenti i quali, come è stato correttamente ricordato – attraverso le loro associazioni di categoria, hanno concluso con la SIAE un importante accordo collettivo di licenza che se ha riconosciuto la legittimità della pretesa della SIAE ha anche riconosciuto le particolari finalità promozionali del trailer a beneficio dell’intero settore audiovisivo e in particolare della filiera cinematografica, la quale attraverso i biglietti della sala consente poi alla SIAE di raccogliere i c.d. Piccoli Diritti Musicali previsti dalla normativa, per importi assai rilevanti.
(…) A mio avviso la finalità promozionale del trailer, per la quale la SIAE ha applicato sui siti di produttori e distributori tariffe contenute e sostenibili, non cambia se il sito che programma il trailer non è un sito istituzionale, ma un magazine di settore , sia perché la programmazione del trailer – e dunque dell’opera musicale in esso contenuta – è meramente strumentale e indiretta, sia perché si tratta spesso di contenuti accessori rispetto ad altri.
(…) C’è anche da considerare che non tutti i trailer hanno musiche tutelate dalla SIAE, anzi diversi trailer non hanno affatto commenti musicali e dunque l’incidenza delle immagini programmate su questi siti ai fini della pretesa della SIAE è davvero modesta. Chi conosce il settore sa bene, inoltre, che spesso sono assai modesti anche i volumi d’affari di questi magazine on line, i quali svolgono invece una insostituibile funzione promozionale e direi anche di aggregazione culturale”.
Grazie avvocato. Quindi la Legge è dalla nostra parte? Un punto a nostro favore? Vi ricordo anche il pezzo precedente con l’intervista a Stefania Ercolani, direttore dell’Ufficio Multimedialità della SIAE.