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Tassa Siae sui trailer: interviene Paolo Attivissimo

Il web si mobilita per dire NO alla tassa Siae sui trailer online

di carla
pubblicato 4 Novembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 06:58


La bufera continua. La Siae vuol far pagare i trailer online. Si tratta di 1800 euro all’anno per un sito. Dopo aver lasciato la parola agli addetti ai lavori (tra cui Carlo Verdone e Enrico Vanzina), oggi vi estrapolo qualche pezzo dal post di Paolo Attivissimo, nota e amata personalità della rete.

Forse alla SIAE c’è qualcuno che non ha ancora capito che chiedere 1800 euro a chi pubblica su Internet gli spot che promuovono i film è un’imbecillità assoluta. La legge lo consente, a quanto pare, ed è quello che sta succedendo adesso. Ma è una legge idiota che, come tutte le leggi idiote, il buon senso dovrebbe sopprimere anziché applicare. E se non basta il buon senso, almeno s’invochi la decenza umana, per evitare di multare i bambini di Chernobyl perché cantano una canzone.

(…) Volendo essere complottisti, ha tutta l’aria di una mossa pensata appositamente per consentire solo a chi il portafogli bello gonfio di continuare a pubblicare trailer. In altre parole, quei 1800 euro di balzello SIAE servono a centralizzare il controllo della distribuzione dei trailer. Sarebbe un bell’esempio di come il legislatore troglodita non ha ancora capito che esiste Internet, che il mondo è cambiato e che le oligarchie dei danarosi sono castelli di fango sui quali sta piovendo. Adattarsi o perire. Ma non sono un complottista.

Non posso che fare i complimenti alle case cinematografiche per questo strepitoso autogol, ispirato da quest’idea geniale partorita con AGIS, secondo Punto Informatico. Ora centinaia di siti che promuovevano i vostri prodotti non lo potranno più fare. Datevi una pacca sulla spalla. Preferibilmente con un coltello in mano.

(…) A quanto pare è solo la musica ad attirare l’attenzione pecuniaria della SIAE: “L’unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore”, scrive infatti la Società Italiana degli Autori ed Editori. Se è così, si potrebbero pubblicare i trailer muti, come suggerisce Cinematech.it. Magari con una bella scritta in sovrimpressione che faccia capire al lettore chi è il vampiro rimbambito della situazione: “Non siete sordi. Questo trailer pubblicitario è muto perché la SIAE ci chiede 1800 euro l’anno per farne sentire la colonna sonora. Prendetevela con la SIAE.”

Grazie Paolo per il sostegno. Cineblog tornerà sull’argomento perché abbiamo molto da dire. E non solo per questione di soldi ma di principio.