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Roma 2011 – Il Cuore Grande delle Ragazze: Recensione in Anteprima

Snobbato a Venezia? Questo molto probabilmente non lo sapremo mai, ma dopo il presunto e smentito infarto che ha visto Pupi Avati finire in ospedale 48 ore fa, Il Cuore Grande delle Ragazze si è mostrato al Festival Internazionale del Film di Roma.

pubblicato 1 Novembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:08

Snobbato e scartato da Venezia? Questo molto probabilmente non lo sapremo mai, ma dopo il presunto e fortunatamente smentito infarto che ha visto Pupi Avati finire in ospedale 48 ore fa, Il Cuore Grande delle Ragazze si è mostrato al Festival Internazionale del Film di Roma.

In Concorso, e alla vigilia tra i papabili vincitori, il dodicesimo film dell’ultimo decennio del regista bolognese ha probabilmente motivato i perché dell’ipotetico rifiuto veneziano. A tratti divertente e originale, Il Cuore Grande delle Ragazze si è purtroppo presentato come un discreto titolo di stampo ‘televisivo’, grazie ad una sceneggiatura frettolosa, particolarmente avara nel dover tratteggiare i vari protagonisti, tristemente doppiata in ‘romanaccio’ e a conti fatti tanto godibile quanto facilmente dimenticabile.

Siamo nella prima metà degli anni ‘30, nell’Italia contadina che osserva ancora con ammirazione il Duce al potere. Nel cuore dell’Emilia Romagna, terra natale del regista, la famiglia dei Vigetti ha tre figli: il piccolo e intelligente Edo, la formosa Sultana, da anni rinchiusa in camera aspettando dellevmestruazioni sparite nel nulla, e l’affascinante ma ignorante Carlino, ragazzaccio amato da tutte le donne del paese perché in grado di incantare chiunque con il suo incredibile alito profumato. Gli Osti, invece, sono dei ricchi proprietari terrieri con tre figlie, tutte da maritare: le due più bruttine, che nessuno vuole, Maria e Amabile, e la giovane e bellissima Francesca, figlia di secondo letto. Attraverso un ‘patto’ tra famiglie gli Osti organizzano un matrimonio con i poveri Vigetti: Carlino dovrà sposare una delle due figlie attempate dell’Osti, in cambio di una moto Guzzi nuova di zecca e di un accordo privato con i suoi genitori per il mantenimento del podere per altri 10 anni, se non fosse che il giovane finisce per innamorarsi della terza figlia, la bellissima Francesca, mandando l’intero piano a gambe all’aria…

Un avvio curioso, ricco di dettagli su un’Italia contadina che non c’è più e ben raccontato dall’intensa voce narrante di Alessandro Haber, per poi crollare con il passare dei minuti. Perché ne Il Cuore Grande delle Ragazze tutto è fastidiosamente precipitoso. A partire dal ridicolo colpo di fulmine che fa innamorare Francesca, interpretata dalla solita svampita Micaela Ramazzotti, a cui qualcuno dovrebbe bisbigliare di cercare ruoli differenti, e il decisamente poco affascinante Carlino, costretto a piangere d’amore 2 secondi dopo aver visto la sua bella e portato in sala da un imbarazzante Cesare Cremonini. Perché non bastano due occhiaie finte per fare un attore, tanto da consigliare ad Avati, in passato più volte riuscito a spremere il meglio dai suoi variegati cast, di fare maggiore attenzione sulle scelte future.

Scontato nell’andare alla ricerca di emozioni facili e sinceramente prevedibili, Il Cuore Grande delle Ragazze deraglia totalmente in cabina di doppiaggio, a causa della discutibile scelta di accentuare fino all’inverosimile la parlata romana della Ramazzotti e di sua madre, ovvero Manuela Morabito. Spesso dimenticato il tanto caro sonoro in presa diretta, Avati sfrutta malamente un’idea sulla carta ‘interessante’, e innegabilmente curata sulle scenografie e sui costumi, facendo precipitare eventi e situazioni, talmente ‘rapide’ nel loro svolgersi da non essere quasi mai credibili, ma solo e soltanto incomprensibili. E per questo ingiustificabili, soprattutto perché figlie di un regista dalla simile esperienza.

Voto Federico: 5
Uscita in Sala: 11 novembre

Il Cuore Grande delle Ragazze (Ita, 2011, drammatico) di Pupi Avati; con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti, Gianni Cavina, Andrea Roncato, Erika Blanc, Manuela Morabito, Gisella Sofio, Marcello Caroli, Sara Pastore, Massimo Bonetti, Sydne Rome, Rita Carlini, Alessandro Haber, Patrizio Pelizzi

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