Home Festival di Venezia Roma 2011: Penelope Cruz, Emile Hirsch e Sergio Castellitto ‘presentano’ Venuto al Mondo

Roma 2011: Penelope Cruz, Emile Hirsch e Sergio Castellitto ‘presentano’ Venuto al Mondo

40 minuti di ritardo, per inaugurare il Festival Internazionale del Film di Roma, bagnato da un acquazzone e si spera per questo fortunato. Sergio Castellitto, Penelope Cruz, Emile Hirsch e Margaret Mazzantini hanno dato un piccolo anticipo di quello che potrà essere la sesta edizione del Festival, con una settima edizione praticamente già ‘prenotata’.

pubblicato 27 Ottobre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:15



40 minuti di ritardo, per inaugurare con 24 ore di anticipo il Festival Internazionale del Film di Roma, bagnato da un acquazzone e si spera per questo fortunato. Sergio Castellitto, Penelope Cruz, Emile Hirsch e Margaret Mazzantini hanno dato un piccolo anticipo di quello che potrà essere la sesta edizione del Festival, con una settima edizione praticamente già ‘prenotata’. Perché Venuto al Mondo, film annunciato in sala per l’autunno del 2012, verrà molto probabilmente presentato al prossimo Festival capitolino, più che felice di poter ammirare due attori ‘internazionali’ come Penelope Cruz ed Emile Hirsch, stranamente agitato durante l’incontro con la stampa, in attesa del Duetto serale con il pubblico.

Ad accompagnare i due ‘divi’ i nostrani Castellitto e Mazzantini, marito e moglie nella vita di tutti i giorni e in ‘coppia’ al cinema per la terza volta, dopo Non ti Muovere e la Bellezza del Somaro. Tratto da un romanzo della scrittrice, Venuto al Mondo vede Sergio nella doppia veste di attore e regista, con la Cruz nuovamente nei panni della protagonista assoluta, dopo l’indimenticabile Italia di Non ti Muovere. Proprio Penelope, tornata in splendida forma dopo la recente gravidanza, ha parlato di questo inedito ruolo, di madre/attrice: “Qualsiasi esperienza di vita finisce per cambiarti. La gravidanza è l’esperienza più forte a cui una donna può andare incontro. E il personaggio di questo film è forse il personaggio più bello, forte e interessante che mi sia mai trovata ad interpretare in tutta la mia carriera. Ed è curioso che sia arrivato proprio ora, in questo momento particolare della mia vita“.

Dopo il boom dell’esperienza precedente, Sergio e Penelope hanno nuovamente incrociato le proprie strade. A spiegarne il motivo proprio Castellitto: “è innanzitutto un privilegio e una fortuna, quando hai la possibilità di incontrare tanto talento. E quando ti rendi conto che questo talento sul set si esplicita è solo che un onore. Alla base di questo sodalizio ci sono circa le 18000 parole che ha scritto la Mazzantini nel libro. Quello che unisce noi è il fiume di parole di questi due racconti che hanno determinato due figure femminili eccezionali, pur nella loro normalità. Due donne completamernte diverse. Italia, che è il contrario di Gemma, e Gemma, che è il contrario di Italia. Questo talento, che io chiamo ‘generoso’, si sviluppa in questi due racconti”.

Incassati i complimenti di Castellitto, è stata poi la Cruz a prendere parola, parlando del rapporto con Sergio e sua moglie, Margaret: “Sergio e Margaret sono due tra le persone più speciali che ho incontrato in tutta la mia vita. Questi due libri, questi due personaggi hanno cambiato la mai esistenza. Mi hanno fatto crescere come donna e come artista. Per me è stato un privilegio poter lavorare con loro. So cosa è questo libro per gli italiani, capisco la responsabilità che mi è capitata. Sento questa responsabilità, ma l’amore che provavo nei confronti del libro mi ha convinto ad accettare. Non esistono tanti personaggi come quello di Gemma. E’ raro per un’attrice trovare materiale simile. E loro mi hanno donato questa doppia opportunità, con due ruoli incredibili. Mi sveglio ogni mattina con il sorriso perché amo questo film. Ho vinto la lotteria. Emile, poi, credo sia uno degli attori più bravi che abbia mai incontrato. Ero una sua fan, ma dal vivo, sul set, è incredibile“.

A parlare di Emile Hirsch, riempendolo di complimenti, è stato anche Castellitto, entusiasta del suo talento: “Emile è entrato in questo film in maniera fantasiosa e pura. Ho sempre pensato a lui per il ruolo di Diego. E’ sempre stata la mia prima ed unica scelta. Lo sguardo di Emile è lo sguardo di Diego, personaggio del libro. Emile è puro, ed è anche in questo caso un privilegio poterlo dirigere. E’ di una docilità e di un’indipendenza artistica sensazionale“.

Inedito, ancora una volta, anche il ruolo di Margaret Mazzantini, chiamata a vestire i panni di scrittrice e moglie del regista: “E’ molto strano questo ruolo perché in genere gli scrittori non amano vedere le trasposizioni dei loro libri. Con me e Sergio la situazione è ben diversa. Per me è miracoloso, a me piace stare nelle retrovie, a me piace stare dietro, guardare ogni dettaglio, scavare il set per ricomporre pezzo per pezzo le pagine del libro. Per me è stato difficile scriverlo ed è ancor più difficile rivederlo nascere sul set. Gemma è una donna algida, stagna, che ha qualche chiusura, per poi aprirsi. E Penelope tutte queste caratteristiche le ha, è carnale, è miserabile ma anche una Dea. Emile invece è stato un nuovo incontro, una sorpresa, un miracolo, un personaggio difficile, un eroe romantico, illuminato dal di dentro. Vedo tutti molto coinvolti, c’è un’atmosfera molto forte, che si fa sentire anche sul set“.

Girato in parte a Roma, il film vive quasi interamente nel cuore di Sarajevo. Città amata dal duo Mazzantini – Castellitto, come confermato dallo stesso regista: “La prima volta che siamo stati a Sarajevo è stato 5 anni fa, prima del libro. 3 giorni in viaggio, e appena tornati a Roma Margaret ha iniziato a scrivere il libro. Roba che neanche Salgari, Margareth in 3 giorni ha ‘capito’ Sarajevo. Poi io ci son tornato, per un sopralluogo figlio delle imminenti riprese, incontrando qualcosa che chiamerei Mal d’Africa. Quella non è stata una guerra, ma un assedio. E’ stata la guerra di bimbi uccisi sulla neve. Per questo Sarajevo ancora oggi, ogni volta che tu ci torni, vuole ricominciare, senza però dimenticare il passato. Ma intendiamoci, è più facile girare a Sarajevo che a Roma. I permessi per girare te li danno molto più semplicemente lì che qui in Italia“.

Così parlò Castellitto, particolarmente nervoso nei confronti di una giornalista inglese, ‘colpevole’ di aver pronosticato un futuro internazionale incerto nei confronti del film, in realtà particolarmente ‘hollywoodiano’, grazie a due star come Penelone Cruz ed Emile Hirsch. Attesi a Roma tra un anno, alla più che probabile premiere di Venuto al Mondo. Ieri solo ‘anticipata’. Venezia permettendo…

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