Bloody Mary Christmas: il cortometraggio e intervista al regista Claudio Centimeri
Natale e Sangue. Ma anche soprusi e vendette. Ecco la festa più bella dell’anno raccontata da Claudio Centimeri
Oggi diamo spazio al corto Bloody Mary Christmas diretto e scritto da Claudio Centimeri. Vi invito a guardarlo qui sopra e poi di leggere l’intervista. Nel cast: Davide Flauto, Nicola Stravalaci, Debora Zuin, Silvia Altrui, Riccardo Buffonini.
1. Horror e Natale: non è la prima volta che si sceglie questa festa per raccontare una storia di sangue. Tu che rapporto hai con il Natale?
Non ho un cattivo rapporto, in fondo il Natale segna sempre un periodo di vacanza. Ritengo il Natale una festa da rispettare, anche se simbolica, dove la data di certo non corrisponde alla nascita di Cristo. Rimane comunque anche il simbolo del falso moralismo dilagante, e non sopporto chi tiene alta la bandiera di un giorno così sacro, per diventare ipocrita il giorno dopo. In fondo il corto racconta proprio questo.
2. Il corto è dedicato a Walter: possiamo sapere chi è?
Walter, è un mio caro amico scomparso per un brutto male. Era appassionatissimo di cinema. Con lui sognavamo di diventare “i Cohen italiani”, ma ahimè, la vita ci ha separati.
3. Ci racconti da dove nata l’idea della storia?
La storia in realtà è nata dalla “necessità” di mettere in scena il personaggio che era nato nella mia testa: un giovane e intrigante Babbo Natale che punisce tutti coloro che “predicano bene ma razzolano male”. Un Babbo Natale ideale per un bambino che ha la sua vita schiacciata dall’ipocrisia dei genitori-zii. Se un bimbo aspetta con ansia il Natale, credo che lo preferisca popolato da un Santa Klaus super-eroe, piuttosto che da un vecchio Babbo Natale bavoso firmato “Coca-Cola”.
4. Ci dici qualcosa del cast? Hai fatto tu il casting?
Il cast si è formato un po’ alla volta, partendo dal bravissimo Nicola Stravalaci (lo zio), con il quale avevo realizzato il precedente cortometraggio “La casetta di Marazapane”. A differenza delle altre volte, ho cercato gli altri attori un po’ per conoscenza; i casting portano via tanto tempo perchè si presentano migliaia di persone. E fra le migliaia è difficile trovare attori veramente bravi e spontanei. Mi sono allora affidato ad un “giro” di attori professionisti (Nicola appunto e la superba Debora Zuin) o provenienti da importanti scuole di teatro (Silvia Altrui e Riccardo Buffonini).
5. Non avevi “pregiudizi” nei confronti di Davide Flauto? Questa scelta poteva allontanare chi odia il programma Amici…
Non mi sono mai posto il problema di poter allontanare chi odia “Amici”. Quello che mi interessava era trovare il giovane Babbo Natale che potesse incarnare la mia idea fantasy-dark. Quando vidi Davide in TV dissi: “E’ lui! Lo voglio!”. Non avevo dubbi sulla resa e ho avuto ragione: una volta messo nel costume corazzato ho visto materializzata l’idea che avevo. E’ stata la sua prima esperienza di recitazione, e ne è uscito alla grande.
6. Nel corto si parla molto della religione e della Chiesa: tu che rapporto hai con questi due aspetti?
Un rapporto decisamente conflittuale. Ho ricevuto un’educazione cattolica, che, fortunatamente, ho rielaborato. Ora sono un cristiano, libero da tutti i dogmi inventati da chi ha inventato la Chiesa. In fondo, se esite un dio, come fa ad essere rinchiuso in una serie di regole? Che dio sarebbe?
7. Quanto è costato il corto? E in quanto tempo lo avete realizzato?
Il corto è costato poco, intorno ai 6.000 Euro. Grazie a tutti gli amici – professionisti – che mi hanno aiutato nella realizzazione, da Teo Youssoufian (fotografia) a Stefano Raimondi (musiche) a Cathrin Grimmer (scene). Le illustrazioni e animazioni grafiche le ho realizzate io stesso. In questo modo è stato possibile abbattere i costi.
8. Raccontaci del premio che ti ha consegnato Rutger Hauer. Di cosa si tratta?
Si tratta di un riconoscimento speciale, una menzione parallela ai “premi ufficiali” al I’ve Seen Films Festival 2011.
9. Qual è la parte che preferisci di Bloody Mary Christmas?
Quando Babbo Natale schiaccia la testa dello zio col piede, sul finale. E’ davvero l’epilogo di una storia fatta di soprusi e ipocrisia. E’ il simbolo del ribaltamento del potere: dai “vecchi” zii spietati al giovane Alex. E’ una delle tante storie che avvengono fra le mura domestiche nella realtà, ed ogni tanto scappano dalla finestra, finendo sui giornali.
10. Descrivici il corto con 3 aggettivi
Spietato, comico, ma drammatico.
11. Domanda di rito: prossimi progetti?
Nel cassetto ci sono diverse idee. Idee che difficilmente troveranno spazio in molti festival, ormai abituati a premiare ed ospitare titoli sempre più basati sul sociale, sul documentario, sul dramma reale. A me piace raccontare la cruda realtà, ma attraverso la fantasia, genere poco apprezzato. Soprattutto in Italia. Ma proseguo imperterrito, prima o poi, qualcuno si sveglierà dall’incubo. E io arriverò, dal profondo della notte.
Ringrazio Claudio per la disponibilità. E Buon Natale a tutti!