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Oscar 2012: polemiche in Russia per la nomination di Nikita Mikhalkov al posto del Faust di Sokurov

Il Presidente della commissione Menshov: “È scandaloso”. Leggi tutto su Cineblog.

pubblicato 21 Settembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 08:13


La maggior parte dei paesi del mondo si sta mobilitando per decidere chi saranno i nominati che rappresenteranno le diverse nazioni agli Oscar 2012 per la corsa al Miglior film straniero. L’Italia ha fatto la sua prima scrematura di otto titoli, mentre altri paesi hanno già deciso il titolo da far concorrere. Ed è molto recente la polemica scoppiata in Russia proprio per l’annuncio del candidato, ovvero Burnt By the Sun 2: Citadel. Ma vediamo nell’ordine cosa è successo.

Nel 2007 Nikita Mikhalkov si trova in difficoltà nel proseguire la produzione del suo Burnt By the Sun 2: Exodus, sequel di Sole Ingannatore, Premio Oscar per il Miglior film straniero nel 1995. Nel frattempo dirige così 12, “remake” de La parola ai giurati aggiornato al periodo della guerra in Cecenia. Viene candidato agli Oscar e arriva alla cinquina finale. Due anni dopo il regista russo trova i fondi per finire il precedente film, e finalmente Exodus esce. Si fa vedere prima però che in concorso a Cannes 2010 in un’anteprima speciale al Cremlino.

Da qualche anno discusso Presidente dell’Unione dei cineasti russi, Mikhalkov viene accusato con una lettera di protesta firmata da circa novanta suoi colleghi, tra cui Aleksandr Sokurov, Aleksej Gherman padre e figlio e Otar Ioseliani, di essersi fatto finanziare dal governo il film più costoso della storia russa: 55 milioni di dollari, di cui però lui riconosce solo 40, che serviranno anche a finanziare un terzo capitolo, ovvero Burnt By the Sun 2: Citadel, uscito a maggio in patria. Arriviamo al momento della votazione per decidere chi rappresenterà la Russia agli Oscar 2011, avvenuta due giorni fa…

Il resto dopo il salto.

Con 5 voti su 8 la commissione decide che il candidato è proprio Burnt By the Sun 2: Citadel, ed accade il putiferio. Il film di Mikhalkov ha comunque una sua (piccola) schiera di fan, ma è stato stroncato dalla critica e sostanzialmente anche dal pubblico che l’ha già visto (il voto su Imdb per ora è un impietoso 3.8, e il film ha conquistato solo l’equivalente di 1.5 milioni di dollari al box office: uno dei flop più clamorosi della storia del cinema russo). Ma è comunque stato preferito a due titoli secondo l’opinione di critica ed esperti molto più meritevoli: Faust di Aleksandr Sokurov ed Elena di Andrey Zvyagintsev. Il primo ha vinto il Leone d’Oro all’ultima Mostra di Venezia, il secondo il Premio speciale della Giuria dell’Un Certain Regard all’ultimo Festival di Cannes.

Il presidente della commissione Vladimir Menshov si è però rifiutato sul momento di firmare le carte, ed ha espresso tutto il suo disappunto, descrivendo la decisione come semplicemente “scandalosa”. Parlando con una radio indipendente di Mosca e con il giornale Moskovskiye Novosti, Menshov ha detto che Citadel “è stato assolutamente bastonato dalla critica, non è stato mai mostrato al di fuori della Russia, ed è stato una catastrofe al botteghino. In più anche se ignoriamo il fatto che è stato odiato da critica e pubblico, il film fa parte di una serie: chi può capirlo al di fuori del suo contesto?”.

Mikhalkov non ha ancora detto la sua, ma l’aria che tira non è delle migliori. E pur accentuata da polemiche che si vanno trascinando da anni, la sua posizione è sempre meno limpida: anche Faust è stato in parte finanziato con capitali nazionali elargiti da Putin, ma almeno Sokurov è stato molto più limpido nel spiegare la situazione del suo film rispetto al Presidente dell’Unione dei cineasti russi. Che nonostante venga sempre contestato in ogni sua mossa, sembra avere una sempre notevole influenza…

Fonti: Variety e Hollywood Reporter

E tra gli altri nominati alla corsa per l’Oscar come Miglior film straniero troviamo: Miracolo a Le Havre di Kaurismäki (Finlandia), Attenberg della Tsangari (Grecia), The Turin House di Tarr (Ungheria, Orso d’Argento), Where Do We Go Now? della Labaki (Libano, vincitore a Toronto), Una separazione di Farhadi (Iran, Orso d’Oro). Qui trovate tutti gli altri titoli per nazione.

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