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Stasera in tv: “Non si ruba a casa dei ladri” su Canale 5

Canale 5 stasera propone “Non si ruba a casa dei ladri”, commedia del 2016 di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini e Stefania Rocca.

6 Marzo 2021 08:39

Cast e personaggi

Vincenzo Salemme: Antonio Russo
Massimo Ghini: Simone Santoro
Stefania Rocca: Daniela Russo
Manuela Arcuri: Lori Carlucci
Maurizio Mattioli: Giorgio Bonetti
Teco Celio: Herr Muller
Lorenzo Balducci: Michele
Liliana Vitale: Zia Titina
Barbara Ramella: Francesca
Ria Antōniou: Demetra, l’estetista di Antonio
Ralph Palka: Banchiere
Fabrizio Buompastore: Onorevole “Maronaro”

Trama e recensione

“Non si ruba a casa dei ladri” racconta la riscossa di un cittadino onesto, Antonio (Salemme) che si vendica di Simone (Ghini), un politico disonesto. Antonio inizialmente vorrebbe denunciarlo, ma poi, conoscendo l’Italia, un paese nel quale l’iter della giustizia è lunghissimo e spesso incerto, decide di vendicarsi in un’altra maniera: scopre che il suo nemico ha nascosto in una banca svizzera i proventi delle sue malefatte e decide di organizzare un “colpo” per riprendersi quello che gli è stato rubato. Una grande truffa ai danni di un disonesto della politica. Per compiere l’impresa, perché d’impresa si tratta, Antonio mette su una piccola banda, formata da non professionisti i quali hanno in comune una sola cosa: anche loro sono stati truffati dalla politica corrotta. Il colpo si svolge a Zurigo dove ha sede la banca nella quale Simone ha nascosto i soldi. Con una serie di imprevedibili e divertenti risvolti, e con una buffa sostituzione di persone (Antonio e la moglie si fingono Simone e la compagna), parte un meccanismo comico ad orologeria. E il colpo ha inizio…

Interviste a cast e regista

L’attore Massimo Ghini parla del film e del parallelismo con l’odierna tangentopoli.

Oggi la realtà supera qualunque tipo di fantasia: quello che sentiamo dire dai personaggi non è solo frutto di un sapiente lavoro di sceneggiatura fatto da Enrico Vanzina. Giorni fa ascoltavo delle registrazioni riprese dall’ultima indagine sulle tangenti e c’era un duetto tra due personaggi pubblici che sembrava la sceneggiatura del film…Alla base di questo film c’era la voglia di di dare un ritmo diverso a una narrazione che non si fermasse solamente all’idea della farsa o della ‘macchiettizzazione’ un po’ ossessiva della nostra cinematografia contemporanea. Abbiamo ambientato a Zurigo la seconda parte del film, da un lato perché è proprio in Svizzera che i disonesti esportano i capitali e dall’altro par dargli un respiro internazionale. E abbiamo optato per questo registro stilistico inconsueto, un po’ hollywoodiano, per dare più modernità alla nostra storia. E poi – diciamoci la verità – i veri maestri nell’arte della truffa più che gli americani siamo proprio noi!

L’attore Fabrizio Buompastore (Pane e burlesque, Se sei così ti dico sì), parla dell’atmosfera sul set.

Per me questa è stata la prima esperienza con i Vanzina. Come spesso succede nel nostro ambiente si sentono mille storie, spesso leggende che aleggiano intorno a gente di questo calibro. Ti devo dire che la serietà e la completa dedizione al progetto da parte di tutto il cast tecnico e artistico mi hanno fatto molto piacere, e ti garantisco che non è sempre così. Se un po’ mi conosci sai che non ho molti peli sulla lingua, e se questa non fosse stata la mia sensazione… te lo direi! Il clima sul set era disteso e professionale. Carlo sa esattamente cosa vuole, gira quello che serve e pretende il 101% dagli attori e noi tutti siamo stati felicissimi di averci messo il massimo!

Lo sceneggiatore Enrico Vanzina descrive “Non si ruba a casa dei ladri” come una commedia “autenticamente” all’italiana.

Forse questo è il film qualcuno si aspetta da noi, cioè una commedia finalmente e autenticamente, all’italiana. La storia è incollata alla realtà, umilmente ispirata al vecchio capolavoro di Dino Risi “In nome del popolo italiano”. I dialoghi sono veri e un po’ scorretti, come nella vita che scorre fuori dai cinema. Abbiamo raccontato “Mafia Capitale” in maniera leggera. Ma il film lancia un messaggio pesante: i corrotti romani non sono invincibili. Perché sono dei miserabili.

Il regista Carlo Vanzina parla del film e delle fonti d’ispirazione.

Per portare in scena la rivincita di un uomo onesto su un sistema inquinato abbiamo preso spunto dalle cronache degli ultimi tempi. E ci siamo sforzati di muoverci sulla scia delle commedie italiane più riuscite dei decenni scorsi che prendevano spunto dalla realtà per raccontare divertendo temi complessi e complicati.

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Fonte: Il Mattino / SkyTG24