Roma 2011: è guerra sui possibili tagli del Ministero – Zingaretti contro Galan
Il Festival Internazionale del Film di Roma ancora una volta nella bufera politica. Secondo il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti il Ministero dei Beni Culturali sarebbe infatti pronto a tagliare il finanziamento di 260,000 euro che da anni riversa nelle casse della manifestazione.
Il Festival Internazionale del Film di Roma ancora una volta nella bufera politica. E a poco più di un mese dal via alla sesta edizione. Secondo il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti il Ministero dei Beni Culturali sarebbe infatti pronto a tagliare il finanziamento di 260,000 euro che da anni riversa nelle casse della manifestazione. Briciole, rispetto ai finanziamenti privati e soprattutto ai 7 milioni di euro che giustamente finiscono ogni anno nelle tasche della Mostra del cinema di Venezia. Eppure Giancarlo Galan sarebbe pronto a far partire la scure. Queste le durissime parole di Zingaretti:
«Pare ormai certo che il Ministero dei Beni Culturali voglia togliere il contributo che da anni veniva concesso al Festival del Cinema di Roma. Se così fosse, si tratterebbe dell’ennesima ripicca di questo governo delle destre che detesta e discrimina la Capitale». «Bloccare il finanziamento di 260 mila euro al Festival del Cinema a pochi giorni dall’inizio dell’evento è davvero un atto di ostilità». «Bene fa il Ministero a concedere circa 7 milioni di euro l’anno alla rassegna cinematografica di Venezia, perché investire sulla cultura è prioritario per questo Paese. Ma a questo punto non si capisce il motivo per cui il ministro Galan voglia eliminare il contributo ben più ridotto che da sempre veniva concesso al Festival di Roma. Il Festival di Roma è ormai una realtà internazionale affermata, che ha circa il 70% dei finanziamenti che arrivano dal mondo privato e fra l’altro è l’unica rassegna italiana dove c’è un mercato dell’industria cinematografica. Su un bilancio di circa 12 milioni di euro, l’eliminazione del contributo ministeriale crea difficoltà, ma non sarà poi così determinante. Però rende bene l’idea dell’astio e dell’ostilità che il governo Berlusconi-Bossi ha nei confronti della Capitale».
La guerra di Galan nei confronti del Festival capitolino prosegue, dopo aver chiesto nei giorni scorsi la cancellazione del Concorso. Con tutte le conseguenze mediatiche del caso, ormai sinceramente stantie e ripetitive. Perché sono sei anni che questo scontro va avanti. E non se ne può sinceramente proprio più.
Fonte: E-Duesse