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Stasera in tv: “Notti Magiche” su Rai 3

Rai Tre stasera propone “Notti magiche”, commedia del 2018 diretta da Paolo Virzì e interpretata da Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere, Giancarlo Giannini, Ornella Muti e Giulio Scarpati.

pubblicato 5 Giugno 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 10:45

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Cast e personaggi

Mauro Lamantia: Antonino Scordia
Giovanni Toscano: Luciano Ambrogi
Irene Vetere: Eugenia Malaspina
Roberto Herlitzka: Fulvio Zappellini
Giancarlo Giannini: Leandro Saponaro
Ornella Muti: Federica
Annalisa Arena: Katia
Giulio Scarpati: Salvatore Malaspina
Marina Rocco: Giusy Fusacchia
Giulio Berruti: Max Andrei
Paolo Sassanelli: Capitano
Paolo Bonacelli: Ennio
Jalil Lespert: Jean Claude Bernard
Eliana Miglio: signora Malaspina
Andrea Roncato: Fosco
Simona Marchini: Sig.ra Saponaro
Eugenio Marinelli: Gianfranco l’autista
Ludovica Modugno: L’avvocatessa

 

Trama e recensione

 

Italia ’90: la notte in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall’Argentina, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori, chiamati a ripercorrere la loro versione al Comando dei Carabinieri. Notti Magiche è il racconto della loro avventura trepidante nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del Cinema Italiano.

 

 

Interviste a cast e sceneggiatori

 

La sceneggiatura di “Notti Magiche” è firmata da Paolo Virzì insieme a Francesca Archibugi e Francesco Piccolo.

[quote layout=”big” cite=”Francesca Archibugi]Quanto ha sentito vicina la materia del racconto e che cosa vi stava a cuore portare in scena? Molto vicina. Quando Paolo Virzì ha detto: mi piacerebbe scrivere un film così, siamo saltati in piedi dalla gioia. Ma non per noi stessi: per dire agli altri com’era quel pezzo di mondo che ci sembrava assurdo, comico, tragico. Per raccontarlo.Come avete lavorato in fase di sceneggiatura e quanto ha contato il percorso comune di apprendistato e di crescita da lei compiuto con Virzì a contatto con i grandi registi e sceneggiatori dell’epoca?Abbiamo lavorato come al solito, vedendoci nell’ufficio della casa di produzione di Paolo, la Motorino Amaranto, inventando, ridendo, anche emozionandoci. Ognuno ha tirato fuori la propria sacchetta di ricordi. Ma i ricordi degli anni formidabili dell’apprendistato sono stati solo materia, stoffa, per confezionare il film. Il taglia e cuci è un lavoro che va fatto con perizia tecnica, certo, ma anche con tutto il tuo estro e le tue budella. Questo imparammo, questo cerchiamo di mettere in pratica. Tecnica, estro e budella.[/quote]

 

[quote layout=”big” cite=”Francesco Piccolo]Paolo Virzì aveva da tempo il desiderio di raccontare il suo impatto con Roma e il mondo del cinema, ma un momento decisivo per approfondire l’argomento è stato probabilmente il testo da lui scritto per commemorare Ettore Scola il giorno del suo funerale in cui ricordava le sue prime esperienze prima di allievo e poi di sceneggiatore per maestri di scrittura come lo stesso Scola e Furio Scarpelli. Quando abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura di “Notti magiche” con Paolo e Francesca erano molto vivi i loro ricordi, incrociati di quel periodo davvero magico e irripetibile che li aveva coinvolti da vicino da giovani – con gli occhi incantati dei ragazzi che sono poi diventati i protagonisti del film – sia per il loro apprendistato artistico sia per la propria crescita personale. È stato bello ripercorrere tante storie vere e spingerci insieme verso un film che cercasse di riadattarle in una storia reinventata da noi. Come vi siete divisi il lavoro in fase di sceneggiatura È il quinto film che scrivo con Virzì, con lui non ci si porta i compiti a casa ma si lavora sempre tutti insieme. Questo è un approccio sempre molto vivo che in questo caso è stato ancora più utile: c’erano i racconti di vita vissuta e la narrazione da inventare, intere mattinate passate insieme a raccontare, a divertirci, a parlare d’altro, a mangiare, bere e ricominciare a creare qualcosa man mano che venivano fuori gli argomenti giusti partiti dai tanti racconti epici di un periodo del cinema italiano. In fase di scrittura ci siamo divertiti per tanti motivi a seguire i tre ragazzi protagonisti e il loro ingresso in un mondo che hanno sognato a lungo.[/quote]

 

Mauro Lamantia che nel film interpreta Antonino parla delle sue esperienze professionali e del suo personaggio.

[quote layout=”big”]Quali sono state le sue esperienze professionali prima di Notti Magiche?Ho frequentato la Scuola del Piccolo Teatro di Milano dal 2008 al 2011, in seguito ho fondato una mia compagnia chiamata “Idiot Savant” insieme ad altri compagni di studi che ancora oggi rappresentano per me una specie di famiglia. Alla fine del 2016 sono arrivato a Roma e dopo qualche mese ho sostenuto il fortunato provino per il film con la casting Betta Boni. Più tardi c’è stato l’incontro con Paolo Virzì, nel quale io e gli altri candidati, tra cui i miei compagni di viaggio, Irene Vetere e Giovanni Toscano, siamo stati sottoposti a un lavoro intenso ma bellissimo, provando a ritmo continuo per ore alcune scene. Ricordo di avercela messa proprio tutta. Ci racconti di Antonino, il suo personaggio nel film.Antonino Scordia è un giovane aspirante sceneggiatore siciliano. È erudito, con un eloquio forbito che lo rende un po’ ridicolo, con una grande ossessiva passione cinephile. Quando alla cerimonia del Premio Solinas incontra gli altri due giovani finalisti, Luciano ed Eugenia, condivide con loro lo stupore per quel mondo che si rivelerà però essere anche molto diverso da quello che aveva sempre immaginato e che ora osserva da vicino con un misto di meraviglia e di timore reverenziale.[/quote]

 

Giovanni Toscano che nel film interpreta Luciano parla del suo personaggio e di come è stato scritturato per il film.

[quote layout=”big”]La mia fidanzata ha letto su internet che si cercava un attore toscano tra i 20 e i 25 anni per il nuovo film di Paolo Virzì e ho inviato per gioco una mail con alcune mie fotografie. La casting del film Betta Boni mi ha chiamato per un incontro ma io ero impegnato con le lezioni all’accademia che frequentavo, la Oltrarno-Teatro della Toscana fondata da Pierfrancesco Favino, così ho mandato un terribile self tape col mio provino. Dopo un paio di mesi, Betta mi ha telefonato di nuovo e ho incontrato Virzì a Roma. Chi è Luciano, il personaggio che interpreta?È un ragazzo di Piombino, proveniente da una famiglia operaia, che ha deciso di seguire la sua passione, il cinema, cercando di fare lo sceneggiatore e, allo stesso tempo, scappare da una realtà che gli sta stretta. E’ entusiasta, intraprendente, esuberante, irriverente, aggressivo e sfrontatamente ci prova con tutte. Scopriremo nel corso del racconto che dietro questa maschera sfrontata, si nasconde un vissuto doloroso. Con gli altri due finalisti, il siciliano Mauro e la romana alto borghese Eugenia, intraprende un viaggio nel mondo del cinema romano dell’epoca tra incontri con produttori fanfaroni, registi idealisti e un po’ inconcludenti e un’umanità molto varia.[/quote]

 

Irene Vetere che nel film interpreta Eugenia racconta l’esperienza sul set e come ha avuto la parte.

[quote layout=”big”]Ho avuto un primo colloquio con la casting director Betta Boni con cui mi sono ritrovata subito a mio agio, poi ho incontrato Paolo Virzì che ha voluto vedere tutti insieme i tre candidati per ognuno dei tre ruoli principali. In quell’occasione ho incontrato per la prima volta anche Giovanni Toscano e Mauro Lamantia. Quindi c’è stata la fase dell’attesa e dell’ansia, fino a quando una sera non è arrivata la telefonata con cui mi annunciavano che ero stata scelta per il ruolo di Eugenia Malaspina e sono scoppiata in un pianto liberatorio.Ci racconti del set, del lavoro fatto insieme a Virzì.Sono stata benissimo, per me è stato molto facile familiarizzare con tutti ma soprattutto con Mauro Lamantia e Giovanni Toscano, gli interpreti dei due giovani sceneggiatori che diventano presto complici fraterni di Eugenia. Tra noi è nata una forte empatia da un punto di vista umano che ci ha aiutato molto sul set. Ovviamente all’inizio questo non era affatto scontato, ma Paolo aveva notato da subito che fra noi tre si stava creando in modo naturale l’alchimia giusta. Lui riesce a mettere sempre tutti a proprio agio, ha questa grande capacità di curare ogni particolare di qualsiasi inquadratura, mettendo quindi insieme i dettagli per creare un meccanismo che, quasi per magia, funziona poi perfettamente.[/quote]

 

Note di regia

 

Sono anni che riempio quadernetti di appunti, ricordi, invenzioni, ritrattini, immaginando una folla di personaggi per un ipotetico film sul mito del cinema così come lo avevo vissuto quando ero sbarcato a Roma da ragazzo. Non sapevo ancora cosa sarebbe diventato tutto quel materiale, ma è sembrato subito naturale affidare il punto di vista a tre aspiranti sceneggiatori finalisti di un premio, diversi tra loro e provenienti da mondi lontani, ma affratellati e rivali in nome dalla comune passione cinephile declinata da ciascuno in modo proprio. Ecco quindi Antonino, messinese ampolloso dal ferreo rigore accademico ma disposto a lasciarsi ammaliare fino a corrompersi; Luciano, dai quartieri operai di Piombino, orfano vitale, famelico e sfacciato; Eugenia, solitaria rampolla negletta di un’austera famiglia del potere romano, che raccatta gli altri due nella sua mansarda. Il cuore del film è nel fervore incredulo di questi tre ammessi con benevolenza alla corte di certi leggendari autori della stagione dorata, qualcuno ancora seducente e inarrivabile, qualcun altro stanco o disperato, circondati dal sottobosco di ammiratori, emuli e scrocconi. Nell’accompagnarli nella giostra di lusinghe ed insidie, promesse e raggiri, alla scoperta di quel mondo glorioso e miserabile, sublime e triviale, mentre la devozione si trasforma man mano in sgomento, in burla irriverente, in cocente disillusione. Il tutto in uno scenario affollato come un racconto balzacchiano, come in una commedia all’italiana, come in un album di vignette a colori disegnato da Scola, da Scarpelli, da Fellini, da Zavattini.Questo film è quindi un atto d’amore, e forse di gratitudine, nei confronti di quello che probabilmente è stato il fenomeno culturale di maggiore rilevanza internazionale dell’Italia contemporanea, ovvero il nostro cinema, i cui protagonisti erano ancora in gran parte attivi e potenti – una specie di inespugnabile ancien régime – negli anni della mia, della nostra formazione e nell’estate narrata nel film. Ma guardandolo, adesso che è finito, mi rendo conto di quanto sia stato liberatorio ripercorrere quella mitologia anche con spirito canzonatorio, umoristico. Come fosse in fondo un ultimo saluto, come per saldare per sempre un debito prezioso ma anche ingombrante.Ed infine questa è stata un’occasione per giocare con l’essenza stessa del raccontare, dello scrivere, del fare i film: mescolare verità e invenzione, ricordi reali e romanzati, incorniciare tutto in una trama, una lunga notte al Comando dei Carabinieri, intorno al mistero di un cadavere, ad un’indagine. Il piacere di praticare gli arnesi del mestiere, nel ripercorrere insieme a quei tre immaginari aspiranti sceneggiatori i ricordi veri intrecciati alle bugie di frenetiche giornate e nottate magiche, comiche, minacciose che ancora tornano ad affacciarsi in certi miei sogni. [Paolo Virzì]

 

La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del musicista e regista Carlo Virzì (Il capitale umano, Tutto quello che vuoi, Il capitale umano, Se Dio vuole). Cantante e chitarrista del gruppo rock Snaporaz in attività dal 1997 al 2001; poi autore delle colonne sonore di molti film del fratello Paolo Virzì. Il suo primo film da regista e sceneggiatore è L’estate del mio primo bacio (2006). Nel 2011 il Bif&st di Bari gli assegna il Premio Ennio Morricone come miglior compositore delle musiche per il film La prima cosa bella di Paolo Virzì. Nel 2016 il film La pazza gioia vince il Nastro d’argento alla migliore colonna sonora.
  • Il titolo del film trae ispirazione dalla hit Un’estate italiana (conosciuta anche come Notti magiche), brano utilizzato anche per il trailer. La canzone è stata composta da Giorgio Moroder con il titolo originale “To Be Number One” e testo di Tom Whitlock in occasione dei Mondiali di calcio italiani del 1990. Per l’edizione italiana, Moroder si è rivolto a Gianna Nannini e Edoardo Bennato che adattarono il testo e ne fecero il singolo più venduto in Italia di quell’anno.

LISTA TRACCE:

1 Il capitano 2:24
2 Notti magiche 2:38
3 Croniques d’un Hiver 1:50
4 Olivetti 1:11
5 Giugno 2:13
6 Lo scorrere del tempo 1:43
7 Babbo 2:52
8 Il grande cinema italiano 1:18
9 Sul set di Fellini 2:28
10 Passeggiatina 1:34
11 Adagio 1:57
12 A chi vuoi bene 1:29
13 Monks & mushrooms 3:22
14 Acidaus 5:08

La colonna sonora è disponibile per il download su Amazon.

 

 

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