Venezia 2011: Wilde Salomé – trailer e recensione in anteprima del film di Al Pacino
Wilde Salome proietta il pubblico nella vita personale di Al Pacino come mai era successo prima, offrendo un ritratto della grande icona del cinema alle prese con il ruolo più impegnativo mai interpretato: se stesso e il re Erode. Wilde Salome conduce Pacino in giro per il mondo, a Londra, Parigi, Dublino, New York, Los Angeles, e dentro il suo camerino; niente appare off limits mentre Pacino esplora le complessità del dramma di Wilde, nonché i processi e le tribolazioni che hanno segnato la vita dello scrittore, offrendo al tempo stesso uno sguardo senza precedenti anche sulle proprie.
Non è la prima volta che Al Pacino fa un’operazione come quella di Wilde Salome. Come dimenticarsi infatti quel piccolo grande film che è Looking for Richard (da noi Riccardo III – Un uomo, un re), progetto sperimentale e decisamente originale del 1996 che il grande attore ha dedicato all’opera di Shakespeare? Un’opera straordinaria in quanto capace di unire al suo interno tante forme espressive del mezzo cinematografico. Non un semplice documentario, insomma: ma inchiesta, interviste, cinema narrativo e teatro al cinema, lezioni, riflessioni e molto di più.
Già per fare Looking for Richard ad Al Pacino ci erano voluti non pochi anni, e lo stesso è capitato con Wilde Salome, un’opera che riflette sull’opera di Oscar Wilde e che allo stesso tempo, come il film precedente, va oltre. Le intenzioni e la forma di Wilde Salome sono molto simili a quelle di Looking for Richard, e se la novità è venuta meno resta invece tutta la capacità dell’attore-regista di farci entrare nel suo mondo e nel mondo dell’opera analizzata, con un documentario appassionante, intelligente ed anche istruttivo.
Al Pacino ci porta nei meandri della vita dolorosa vita di Wilde, ci racconta la storia della sua opera e della sua potente componente sessuale, intervista personaggi illustri come Tom Stoppard, Gore Vidal, Bono, Tony Kushner e Merlin Holland, nipote dello scrittore. Così riesce a creare la struttura del documentario, che però come nel suo lavoro precedente si compone anche dell’opera teatrale filmata. Proprio in questa parte di Wilde Salome sta una delle componenti più interessanti dell’opera: il lavoro teatrale e tutte le difficoltà del caso, anche produttive, ovviamente non programmate.
Wilde Salome ci descrive il lavoro di squadra che sta dietro alla lavorazione di uno spettacolo, le ansie e le ossessioni del suo regista, le perplessità degli attori, del pubblico e anche della critica (soprattutto nello spettacolo di lettura a Los Angeles, con gli spettatori che si sentono presi in giro ed arrivano ad insultare una delle produttrici). Si tratta di un lavoro critico a 360 gradi, che più che mostrare o dimostrare si pone molte domande e si interroga.
Ma la carta vincente di Wilde Salome è soprattutto una, e si chiama Jessica Chastain, attrice che abbiamo amato in The Tree of Life, ma che qui è alla sua prima apparizione cinematografica. Bellissima ed eterea, la Chastain dà una lezione grandiosa di recitazione con la sua Wild(e) Salome: è incredibile quando balla di fronte a Pacino/Erode, fa venire i brividi nell’ultima parte dello spettacolo teatrale, quando parla con la testa decapitata del Battista. Se l’avete amata nel film di Malick aspettate di vederla qui, e ne rimarrete davvero folgorati.
Voto Gabriele: 8
Voto Simona: 8
Wilde Salome (Wilde Salome – Usa 2011 – Drammatico 95′) di Al Pacino con Al Pacino, Jessica Chastain, Kevin Anderson, Estelle Parsons, Roxanne Hart, Barry Navidi, Joe Roseto.
Al momento in cui pubblichiamo la recensione non sappiamo quando e se il film arriverà nelle sale italiane.