Quanto costa fare cinema di qualità: il 2018 nero di Annapurna Pictures
E’ sempre più difficile ad Hollywood produrre cinema di qualità e generare utili. Il caso della Annapurna Pictures.
Fondata nel 2011 da Megan Ellison, la Annapurna Pictures si è presto imposta ad Hollywood per la propria impronta, qualitativamente alta e d’autore. In pochi anni sono stati prodotti titoli come Zero Dark Thirty, The Master, Lei, Spring Breakers – Una vacanza da sballo, The Grandmaster, American Hustle, Foxcatcher – Una storia americana, Detroit, Il Filo Nascosto.
Film originali, lontani dai sequel/prequel/remake/reboot che impazzano ad Hollywood, ma spesso costretti a dover battagliare in sala con una distribuzione che difficilmente li accoglie, limitandone pesantemente gli incassi. Quanto accaduto nel 2018, purtroppo, è sintomatico. La Annapurna ha perso soldi con quasi tutti i film distribuiti lo scorso anno. If Beale Street Could Talk e Vice, premiati agli Oscar, Destroyer (in Italia ancora mai arrivato) e The Sisters Brothers. L’acclamato Vice di Adam McKay, costato poco meno di 70 milioni di dollari, ne ha persi una ventina; Se la strada potesse parlare ne ha lasciati sul campo tra gli 8 e i 10; I fratelli Sisters, premiato a Venezia, è costato 38 milioni di dollari e negli States ne ha incassati 3; Destroyer con Nicole Kidman, mai andato oltre le 253 sale in patria, ha perso circa 7 milioni, incassando negli Usa un milione e mezzo. L’unico titolo Annapurna che nel 2018 ha generato uno straccio di utile al box office è stato Sorry to Bother You di Boots Riley, in grado di incassare 17 milioni.
E’ chiaro che il botteghino non determini neanche lontanamente la qualità di un film, ma è proprio il box office a determinare il futuro della cinematografia che vedremo. Dinanzi ad incassi tanto limitati, sempre meno produttori e studios vorranno correre il rischio di osare, di produrre storie originali. Ma Megan Ellison, per ora, non demorde e anzi rilancia, con tre titoli particolarmente attesi nel 2019. Where’d You Go, Bernadette di Richard Linklater, con Cate Blanchett protagonista; Missing Link di Chris Butler, nuova fatica Laika Animation; e Booksmart di Olivia Wilde, comedy acclamata al SXSW.
come on @Variety_Claudia — nice way of supporting women. I have done good things for this industry and you want me in it. Btw my money and I look more like this… and my dad thinks I’m dope as fuck ✌? pic.twitter.com/mCKUE7yGx6
— Megan Ellison (@meganeellison) 12 marzo 2019