E’ ufficiale: boccialo lo spot di Silvio Forever sulle rete Rai
Che si voti a destra o a sinistra la sostanza sinceramente non cambia. Perché vi stiamo per dare una notizia ‘ufficiale’ che rasenta la satira, per quanto surreale e discutibile. Gli spot tv di Silvio Forever, regolarmente pagati dalla Lucky Red e ‘sospesi’ nei giorni scorsi, sono stati ufficialmente ‘bocciati’ dalla Rai, . La motivazione?
Che si voti a destra o a sinistra la sostanza sinceramente non cambia. Perché vi stiamo per dare una notizia ‘ufficiale’ che rasenta la satira, per quanto surreale e discutibile. Gli spot tv di Silvio Forever, regolarmente pagati dalla Lucky Red e ‘sospesi’ nei giorni scorsi, sono stati ufficialmente ‘bocciati’ dalla Rai, . La motivazione? Lo spot è stato ritenuto ‘offensivo per la memoria della madre del presidente del Consiglio e dei suoi famigliari‘. Nei primi secondi si vede infatti Mamma Rosa, la defunta madre del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sottolineare in una vecchia intervista video come “non si vedrà mai una fotografia di Silvio che è in giro con le donne o altro”.
In casa Rai è bastata questa semplice frase per creare un terremoto politico/decisionale, che ha portato alla clamorosa bocciatura dello spot e alla conseguente pubblicità maggiorata nei confronti del film, sceneggiato dagli autori de ‘La casta’, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, diretto da Roberto Faenza e Filippo Macelloni e in sala a partire dal prossimo 25 marzo. Questo il comunicato ufficiale diramato dall’azienda.
“Lo spot della Lucky Red sul film ‘Silvio Forever’ è stato giudicato inopportuno dalle strutture Rai preposte, nella parte in cui riproduce una dichiarazione di una persona scomparsa, piegandone immagini e parole a fini satirici. La Direzione Affari Legali di Rai, limitatamente ai fotogrammi in questione, non ha potuto peraltro escludere rischi di azioni risarcitorie per offesa alla memoria della defunta. Nessun rilievo invece per il resto del filmato, che senza tali immagini potrà essere riproposto”.
Questa è la Rai di oggi. C’era una volta il servizio pubblico.