Anec Lazio dichiara guerra al Milleproroghe: “qualsiasi azione contro la tassa”
Con il Milleproroghe firmato dal Capo dello Stato, la tassa cinematografica che ricadrà sulle tasche degli italiani è diventata pura realtà. Ai 7,50/8 euro di oggi, per un ticket ‘normale’, e ai 10/11 del 3D, se ne aggiungerà un altro. Ma la ‘guerra’ mediatica contro la tassa è solo iniziata. L’Anec Lazio ha infatti esternato
Con il Milleproroghe firmato dal Capo dello Stato, la tassa cinematografica che ricadrà sulle tasche degli italiani è diventata pura realtà. Ai 7,50/8 euro di oggi, per un ticket ‘normale’, e ai 10/11 del 3D, se ne aggiungerà un altro. Ma la ‘guerra’ mediatica contro la tassa è solo iniziata. L’Anec Lazio ha infatti esternato tutti i motivi del proprio dissenso contro il recente provvedimento, pubblicando a pagamento su alcuni quotidiani diffusi nella regione questo avviso di protesta.
“Noi 140 cinema del Lazio con i nostri 400 schermi, a tutela dei nostri 15 milioni di spettatori, chiediamo al governo il blocco immediato della tassa a carico degli spettatori di un euro per ogni biglietto cinema. Le risorse per finanziare la cultura in un paese moderno vanno reperite all’interno degli investimento dello Stato o attraverso un equo prelievo su tutta la filiera di sfruttamento del prodotto cinematografico e non dalle tasche dei cittadini”. “Qualora la tassa venisse confermata i cinema Anec Lazio metteranno in atto qualsiasi azione di contrasto contro questa tassa iniqua e senza precedenti”.
La ‘guerra’ tra esercenti è Governo è difatti iniziata. Una presa di posizione sulla carta inattaccabile, se non fosse che alcune azioni degli stessi esercenti finiscano per renderla non solo attaccabile, ma anche indifendibile. Da circa tre settimane, infatti, le sale romane Circuito Cinema hanno ritoccato il prezzo del ticket d’ingresso, innalzandolo da 7,50 a 8 euro, penalizzando così gli amanti dei film d’ autore, già di suo tartassato dalle multisale. Amministratore unico di Circuito Cinema è Valter Casini, per sua ‘sfortuna’ anche presidente regionale dell’Anec, proprio oggi furente nei confronti della tassa governativa.