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I 100Autori ritrattano: no alla ‘tassa’ sul cinema

Prima l’hanno appoggiato, lasciando tutti perplessi. Ed ora, dopo che il decreto Milleproroghe è passato al Senato, ne prendono le distanze. L’ormai celebre ‘tassa’ sul Cinema italiano voluta dal Governo torna a far parlare di se’, grazie all’ultima precisazione dell’associazione 100Autori, inizialmente apparentemente favorevole al prelievo di un euro sul biglietto del cinema. Questo il

pubblicato 19 Febbraio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 14:44

Prima l’hanno appoggiato, lasciando tutti perplessi. Ed ora, dopo che il decreto Milleproroghe è passato al Senato, ne prendono le distanze. L’ormai celebre ‘tassa’ sul Cinema italiano voluta dal Governo torna a far parlare di se’, grazie all’ultima precisazione dell’associazione 100Autori, inizialmente apparentemente favorevole al prelievo di un euro sul biglietto del cinema. Questo il comunicato:

«La nostra associazione non ha mai richiesto che venisse imposta al pubblico una tassa sul biglietto d’ingresso in sala. Da sempre sosteniamo la necessità di un prelievo di filiera sui proventi di tutti coloro i quali utilizzano le opere dell’audiovisivo. Per quanto riguarda le sale, la nostra posizione è sempre stata quella di un prelievo percentuale sul costo del biglietto come avviene in Francia. O addirittura l’esenzione per i circuiti più deboli e che si sono sempre dimostrati attenti alla promozione del cinema di qualità italiano ed europeo, come i cinema d’essai». “Chiediamo una revisione dei meccanismi di finanziamento per favorire i prodotti di alto interesse culturale ma con potenziali difficoltà di mercato come richiesto dalle direttive europee. Chiediamo che venga messo un tetto (cinque milioni di euro?) ai cosiddetti ristorni, che rischiano di far piazza pulita di tutte le risorse destinate alla produzione. Chiediamo inoltre l’applicazione di un criterio di rigore per l’attribuzione della qualifica di interesse culturale nazionale in modo da escludere i prodotti con fini scopertamente commerciali, a tutto vantaggio dei produttori indipendenti le cui opere, a dispetto di condizioni distributive meno favorevoli rispetto a quelle delle major, siano riuscite a conquistarsi una fetta anche piccola di mercato. Ribadiamo la nostra richiesta di rendere permanenti le misure di tax credit e tax shelter. Chiediamo infine una immediata revisione dei meccanismi che regolano il funzionamento delle commissioni ministeriali responsabili dei finanziamenti alla produzione cinematografica. Ferma restando la nostra volontà di portare avanti un progetto di riforma del sistema audiovisivo che porti alla creazione di un Centro Nazionale dell’Audiovisivo sganciato dal controllo della politica e finanziato dal prelievo di scopo, chiediamo che alle commissioni venga anzitutto conferito un potere decisionale e non più consultivo».

Entro il 27 febbraio il Milleproroghe dovrà essere convertito in legge, passando così anche alla Camera dei Deputati, dopo aver ottenuto il sì del Senato. Aspettando la fatidica ed ingiustificabile approvazione, cosa ne pensate delle proposte dei 100Autori?