Parlami di te: trailer italiano della commedia con Fabrice Luchini
Parlami di te: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Hervé Mimran nei cinema italiani dal 21 febbraio 2019.
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Il 21 febbraio arriva nei cinema italiani, con Bim Distribuzione, Parlami di te, la nuova commedia di Hervé Mimran con protagonista Fabrice Luchini, Premio Coppa Volpi per La Corte.
La trama ufficiale:
Alain (Fabrice Luchini) è un rispettato uomo d’affari e un brillante oratore, sempre in corsa contro il tempo. Nella vita, non concede alcuno spazio alle distrazioni e alla famiglia. Un giorno, viene colpito da un ictus che interrompe la sua corsa e gli lascia come conseguenza una grave difficoltà nell’espressione verbale e una perdita della memoria. La sua rieducazione è affidata a Jeanne, giovane logopedista. Con grande impegno e pazienza, Jeanne e Alain impareranno a conoscersi e alla fine ciascuno, a modo suo, tenterà di ricostruire se stesso e di concedersi il tempo di vivere.
Il cast di “Parlami di te” include anche Leïla Bekhti. Rebecca Marder, Igor Gotesman, Clémence Massart, Frédérique Tirmont, Yves Jacques e Micha Lescot.
Il regista Hervé Mimran racconta la genesi del film.
[quote layout=”big”]Tutto è nato dalla voglia di lavorare con Matthieu Tarot, il produttore del film. Ci incontravamo con una certa regolarità per scambiarci delle idee e parlare dei nostri desideri. Fino al giorno in cui, nel suo ufficio ci siamo messi a parlare di un articolo di Le Monde. Era il 7 febbraio 2013. Era il ritratto di un ex grande manager, Christian Streiff, vittima di un ictus nel 2008, che era stato costretto a nascondere la sua malattia per diversi mesi prima di farsi licenziare in meno di due ore. Era l’inizio perfetto di una storia. Matthieu e io abbiamo incontrato Christian per cercare di convincerlo che la sua vicenda poteva diventare un film. Ci siamo visti diverse volte. Sono riuscito a persuaderlo che non avrei raccontato la sua vita, ma una storia ispirata al suo vissuto. Quando finalmente ha accettato, abbiamo passato svariati pomeriggi insieme affinché io potessi raccogliere il maggior numero possibile di informazioni riguardo alla sua malattia e al mondo dell’impresa. Raccontare il destino di un uomo influente che ha fatto la fortuna delle principali aziende quotate alla Borsa di Parigi non mi interessava più di tanto a onore del vero. Ma quando Christian mi ha rivelato che a 20 anni il suo desiderio profondo era diventare attore, ma i suoi genitori glielo avevano impedito: è comparso l’essere umano dietro al grande capitano d’industria. Una breccia appassionante da scavare per uno sceneggiatore, per rendere simpatico e amabile qualcuno che in partenza non lo è. Peraltro, ho realizzato il sogno di Christian, affidandogli un piccolo ruolo nel film nella sequenza al centro per l’impiego.[/quote]
Hervé Mimran racconta come è stato dirigere un mostro sacro come Fabrice Luchini.
[quote layout=”big”]È terribile come il verbo “dirigere” possa suonare con un’accezione negativa utilizzato così. Dirigere non significa imporre una direzione ma piuttosto accompagnare l’attore nella sua direzione. Fabrice è un attore che rispetta sopra ogni altra cosa il testo e il regista. Contrariamente a quanto spesso si dice di lui, improvvisa pochissimo. E appena accorda a un autore la sua fiducia, lo segue. Dirigere Fabrice è possibile perché è proprio quello che lui desidera. Non ha bisogno né di scavo psicologico, né di conoscere il passato di un personaggio per incarnarlo. Vuole soltanto sapere il suo stato fisico, mentale ed emozionale nel momento della scena. Fabrice vive nell’istante presente. Conosce sempre con grande precisione il testo ed è completamente immerso nel personaggio nell’istante in cui deve interpretarlo. È l’anti «Actor’s Studio»! Non che la cosa mi dispiaccia. Spesso è giusto fin dalle prime riprese, il che permette di affinare i ciak seguenti. A volte con lui sperimenti anche sfumature diverse e direzioni diverse.[/quote]