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Il grande Lebowski: lo vorreste un sequel?

Sul numero di novembre di Maxim, in edicola, Jeff Bridges parla un po’ di sé e accenna al Drugo de Il grande Lebowski. Interpreti sempre personaggi molto particolari. Segui un criterio per la scelta dei ruoli? No, perché di solito faccio di tutto per evitare un film, per non lavorare.Sarebbe a dire? Parlo del mio

di carla
pubblicato 25 Novembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 17:46


Sul numero di novembre di Maxim, in edicola, Jeff Bridges parla un po’ di sé e accenna al Drugo de Il grande Lebowski.

Interpreti sempre personaggi molto particolari. Segui un criterio per la scelta dei ruoli?
No, perché di solito faccio di tutto per evitare un film, per non lavorare.

Sarebbe a dire?
Parlo del mio lato “drugo”. Non mi piace stare lontano da casa, da mia moglie o dai miei hobby… se proprio devo scegliere allora opto per ruoli di uomini completamente diversi da me. Magari dei pazzi scatenati visto che io sono un pantofolaio, così sul set mi scateno e poi a casa ritorno me stesso. Altrimenti mi lascio tentare da ruoli che siano delle scommesse, ruoli che ti facciano continuamente chiedere: “Ce la farò?”

Hai accennato al tuo lato drugo. In cosa vi somigliate e in cosa siete differenti?
Siamo pigri entrambi. Ma io sono forse ambizioso, o più motivato. Lui è il personaggio cinematografico che più di ogni altro ha incarnato concetti come giustizia, saggezza, tolleranza, fiducia e pace interiore: che sono, combinazione, i valori che stavano a cuore a mio padre. Come attore mi piace entrare e uscire dai personaggi che interpreto. Ma con Drugo non è stato possibile… lui mi assomiglia, anzi, io sono il Drugo!

Domanda scontata: faresti un sequel?
I Coen sanno che possono contare su di me.

E voi lo vorreste un sequel?