Saw 3D – di Kevin Greutert: recensione in anteprima
Saw 3D (Saw 3D, Canada / USA, 2010) di Kevin Greutert; con Tobin Bell, Cary Elwes, Costas Mandylor, Betsy Russell, Sean Patrick Flanery, Gina Holden, Rebecca Marshall, James Van Patten, Greg Bryk, Laurence Anthony.Attenzione! Non leggete se non avete visto il resto della saga. Mentre infuria una battaglia mortale per l’eredità di Jigsaw, un gruppo
Saw 3D (Saw 3D, Canada / USA, 2010) di Kevin Greutert; con Tobin Bell, Cary Elwes, Costas Mandylor, Betsy Russell, Sean Patrick Flanery, Gina Holden, Rebecca Marshall, James Van Patten, Greg Bryk, Laurence Anthony.
Attenzione! Non leggete se non avete visto il resto della saga. Mentre infuria una battaglia mortale per l’eredità di Jigsaw, un gruppo di sopravvissuti dei giochi dell’Enigmista si riunisce per cercare aiuto dal compagno sopravvissuto Bobby Dagen, esperto in terapie per l’autosostentamento emotivo, un uomo i cui oscuri segreti scateneranno una nuova ondata di terrore…
Scrivere una recensione su Saw 3D non è così facile come sembra. Metto le mani avanti, perché a discapito di quel che ormai può sembrare e rispetto ai giudizi unanimi che arrivano da oltreoceano il franchise di Saw va trattato con le pinze per i più svariati dei motivi.
Sono tanti i giudizi variegati ed eterogenei che i capitoli della saga hanno collezionato nel corso degli anni, e lo si può notare soprattutto dal quarto capitolo della saga, ovvero dal momento in cui Jigsaw è stato fatto fuori (accadeva nel terzo episodio) e gli sceneggiatori hanno quindi dovuto nuovamente reinventare la macchina.
C’è chi ritiene che Saw sia ormai un serial tv, e c’è chi è disposto a seguirlo comunque con passione proprio come se stesse aspettando l’ultima stagione del suo telefilm preferito. C’è chi considera Saw purissimo cinema di genere, torture porn o thriller bagnato in ettolitri di sangue che sia. C’è chi lo considera pornografico, c’è chi lo considera un guilty pleasure inimitabile.
A conti fatti, con Saw 3D, ultimo-per-davvero capitolo dell’infinita e fortunata saga, gioca molto la soggettività del singolo. E a questo punto il recensore abbassa le armi e la penna, e gli conviene dire soltanto il minimo sindacabile: ovvero che Saw 7 non è né meglio né peggio degli altri sequel.
Che gli sceneggiatori volessero concludere la saga con un ipotetico Saw 8 lo si capisce guardando questo episodio, visto che il materiale per una novantina di minuti di film è tantissimo e si capisce che, innamorati delle proprie “trappole mortali”, gli sceneggiatori non hanno voluto rinunciare a nessuna, mettendo tutto allegramente insieme.
Il risultato della fusione di due film in uno è un luna park iper-splatter, una girandola infernale e impazzita in cui però c’è un oggettivo problema di fondo: la coerenza interna alla saga è andata definitivamente a farsi benedire, e i buchi di sceneggiatura non si contano più. E non basta il prevedibile super-twist finale, che si ricollega al primo capitolo, chiude il cerchio e dovrebbe sciogliere tutti i nodi, a salvare l’intreccio.
Nella più moralistica delle saghe horror, c’è spazio questa volta anche per un “notevole” attacco al mondo dei mass media grazie al personaggio di Bobby Dagen, sopravvissuto che si (s)vende con un libro e organizzando terapie di gruppo con altri sopravvissuti, tutto sotto l’occhio delle telecamere: tanto incisivo e “credibile” quanto l’attacco alla sanità in Saw VI.
Facciamo finta di niente, e godiamoci alcune trappole, effettivamente ben congegnate, come quella (terribile!) di una chiave ficcata nell’esofago di una donna da tirare fuori dalla bocca con una corda, oppure quella in cui un nazi è incollato alla poltrona della propria macchina e deve liberarsi per salvare altri amici coinvolti in altre trappole, strappandosi la pelle della schiena.
Eppure, in mezzo a qualche momento impressionabile, si rischia la monotonia totale, cosa che accade un po’ da quando Hoffman è diventato l’erede ufficiale di John e “nuovo Jigsaw”. E la pessima recitazione (ribadiamo: Betsy Russell nella parte di Jill è terribile) infastidisce ulteriormente. Il 3D? Assolutamente inutile, come volevasi dimostrare, e non basta qualche pezzo di carne che vola in faccia al pubblico a legittimarne l’esistenza.
Dei primi Saw resta solo la voglia di un po’ di sana violenza, mentre chi cerca i twist come quello di Saw IV o gli intriganti rovesciamenti di un Saw III sarà delusissimo. Perché, a suo modo, un tempo Saw riusciva anche a creare ammirazione nello spettatore. Voi riuscite davvero ancora a restare impressionati positivamente? Fate la vostra (ultima) scelta.
Voto Gabriele: 5
Voto Federico: 4
Qui il trailer italiano. Il film esce nelle sale il 17 novembre.