L’incredibile caso di Io sono l’Amore di Luca Guadagnino al botteghino americano
Un caso più unico che raro. Presentato a Venezia, massacrato dal nostro Gabriele, ma anche da buona parte della stampa nostrana ,e uscito nei cinema italiani il 19 marzo del 2009, Io sono l’Amore di Luca Guadagnino è stato un flop al botteghino nazionale. 50,000 euro al primo weekend di programmazione, 240.000 a fine corsa.
Un caso più unico che raro. Presentato a Venezia, massacrato dal nostro Gabriele, ma anche da buona parte della stampa nostrana ,e uscito nei cinema italiani il 19 marzo del 2009, Io sono l’Amore di Luca Guadagnino è stato un flop al botteghino nazionale. 50,000 euro al primo weekend di programmazione, 240.000 a fine corsa. Briciole, bruscolini, fino all’approdo negli States. Trascinato dalla presenza della solitamente maestosa Tilda Swinton, il film ha incantato la critica americana, tanto da ottenere l’81% di recensioni positive su RottenTomatoes, con un voto medio altissimo, pari a 7.2.
Il miracolo di Guadagnino non si è però fermato solo e soltanto alla critica, visto che il film ha macinato incassi al box office, e qui sta la vera sorpresa. In appena 28 giorni di programmazione I Am Love, questo il titolo ‘inglese’, è riuscito ad incassare la bellezza di 2,246,939 dollari! 8 sale appena al primo weekend, con 191,331 dollari incassati ed una media per sala superiore ai 20,000 dollari; 27 copie al 2° fine settimana, con altri 376,604 dollari incassati; 80 con lo scoccare del 3° weekend, con ben 932,115 dollari portati a casa, ed infine 111 copie con questo ultimo fine settimana, capace di fare incassare al film altri 746,888 dollari, con una media per sala superiore ai 6000 dollari.
Il giustamente osannato Gomorra di Matteo Garrone, per fare un esempio, con 175 giorni di programmazione alle spalle si fermò a quota 1,579,146 dollari. Lo straordinario Il Divo di Sorrentino non è andato oltre i 240,159 dollari. Per ottenere incassi simili negli Usa dobbiamo tornare al lontanissimo 2000 e a Pane e Tulipani di Silvio Soldini, capace all’epoca d’incassare ben 5,318,679 dollari. Qui snobbato, e particolarmente criticato, Io sono l’Amore di Luca Guadagnino sta invece ottenendo tutt’altra fortuna sul suolo americano. Siamo stati noi a sottovalutarlo, e a non capirlo, o sono gli americani che lo stanno meritatamente osannando, tanto da farlo entrare nella loro storia recente del cinema italiano? Al Dio del cinema l’ardua sentenza.