I Puffi – Viaggio nella foresta segreta, intervista a Cristina D’Avena
Cristina D’Avena a Roma per parlare de I Puffi – Viaggio nella foresta segreta, primo lungometraggio animato dedicato ai celebri personaggi ideati da Peyo.
In occasione dello sbarco in sala della pellicola, la D’Avena ha incontrato la stampa romana sulla soleggiata terrazza della sede Warner, confessando tutto il piacere di aver ritrovato i suoi amati Puffi.
[quote layout=”big”]’Questa è la mia dodicesima sigla dedicata ai Puffi, inoltre doppio un personaggio e sono felicissima perché mi piace molto il doppiaggio. E quando me l’hanno detto non vi nego che la cosa mi ha fatto esultare, il mio è un personaggio molto saggio. Canterò, doppierò e questo mi riempie di gioia. In carriera non ho mai avuto il piacere di doppiare tanti personaggi, mi sono sempre più concentrata sulle sigle, sul canto. Nonostante avessi una voce abbastanza portata e caratterizzata per i cartoni, per non fare troppe cose scelsi di non concentrarmi sul doppiaggio. Ho conosciuto alcuni grossi doppiatori come Pietro Ubaldi, doppiatore di Giuliano e Marrabbio, di Denver. Lui mi ha dato delle dritte, è disponibile ed anche mio amico. Ho conosciuto benissimo Donatella Fanfani, che doppiò la mia Licia. Ero una ragazzina e l’ascoltavo e la guardavo con molto stupore. Io ero Licia in carne ed ossa ma lei mi doppiava, mi faceva strano. ‘Ma come, parlo io e doppia lei’. Con Arriva Cristina finalmente doppiai il mio stesso personaggio, perché interpretavo me stessa’. ‘I Puffi sono sempre miei amici, ed ora amici nuovi perché avendo doppiato sono realmente entrata nel mondo dei Puffi. Prima mi limitavo a cantare le sigle mentre ora sono finalmente entrata nel villaggio dei Puffi’.[/quote]
Un personaggio inedito, il suo, in inglese doppiato da Julia Roberts. Voce a cui Cristina non ha fatto affidamento.
[quote layout=”big”]’Ho sentito il doppiaggio originale di Julia Roberts, ma lei era troppo seriosa, compita. Così l’ho fatto mio, più allegro’.
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La D’Avena si è poi spesa nella promozione della nuova sigla, stranamente ‘dance’.
[quote layout=”big”]’Abbiamo ripreso il ritornello tormentone di Noi puffi siam così, proprio perché i Puffi rappresentano la nostra infanzia e anche la mia. Con la primissima sigla dei Puffi vinsi il disco d’oro con 500.000 copie. Con questa nuova sigla abbiamo lasciato l’anima dei Puffi, dando loro una veste nuova, più dance. Una canzone da anni ’90, con un bel ritmo’. ‘D’altronde faccio molti spettacoli l’anno e ai miei concerti vengono tanti giovani ma anche tanti bambini, che oggi come oggi cantano di tutto. Potevo quindi cantare una sigla alla vecchia maniera, alla maniera dei Puffi oppure provare qualcosa di diverso, cambiare sonorità. Alla fine è uscito un mix tra la primissima canzone dei Puffi e i pezzi più moderni’. [/quote]
Protagonista del cartoon Puffetta, per una pellicola ‘femminista’ che ricorda a Cristina le tante eroine cantate in tv.
[quote layout=”big”]’Amo molto Jem, così come amo tantissimo Sailor Moon. Aaaah, Sailor Moon. Ma anche Lady Oscar, anche se io ho cantato la 2° sigla, è rimasta nel mio cuore. Ultimamente i fan mi chiedono sempre Rossana, ma sono tutti personaggi che continuo ad amare’. [/quote]
Oltre 35 anni di carriera e ancora sulla cresta dell’onda, con un nuovo contratto discografico Warner e concerti sold out. Il segreto della D’Avena?
[quote layout=”big”]‘Io non sono una star, sono una persona normale che ha avuto la fortuna di cantare queste sigle entrando in questo mondo meraviglioso. Ma come mi dicevano da piccola, ‘rimani ancorata per terra perché tu ti chiami Cristina’. Non Cristina D’Avena, ma solo Cristina. Spesso me lo dicevano pure, ‘ma tiratela un po’, ma io non ci riesco. Il pubblico mi ha sempre visto come una sorella maggiore’.
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Doveroso, infine, un omaggio a Ciro Tortorella, mago Zurlì la scorsa settimana deceduto all’eà di 90 anni.
[quote layout=”big”]’Un ricordo importante, io inizi a 3 anni con Il valzer del Moscerino e ogni anno, successivamente, io e Ciro ci incontravamo. Sono veramente cresciuta con lui, ci dovevamo incontrare in questo periodo per i 60 anni de Lo Zecchino. Lui aveva tantissime idee e mi aveva chiesto di portare all’Antoniano qualche idea, ci saremmo dovuti incontrare dopo Pasqua. Non l’ho più sentito, non volevo disturbare. Ci eravamo visti a Natale e l’avevo visto un po’ stanco, provato. Ma ora farà lo Zecchino Celeste, in cielo’.[/quote]