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Laura Film Festival: al via la 7° edizione

E’ il 2004 quando il Laura Film Festival nasce per ricordare Laura Tartaglia Morandini, autrice, con Luisa e Morando, del “Dizionario dei film” edito da Zanichelli, e animatrice culturale a Levanto, sua città d’origine e di adozione. Ora, diventato punto di riferimento per cinefili e giovani cineasti, il Festival, a distanza di sette anni, conserva

pubblicato 12 Luglio 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 22:41



E’ il 2004 quando il Laura Film Festival nasce per ricordare Laura Tartaglia Morandini, autrice, con Luisa e Morando, del “Dizionario dei film” edito da Zanichelli, e animatrice culturale a Levanto, sua città d’origine e di adozione. Ora, diventato punto di riferimento per cinefili e giovani cineasti, il Festival, a distanza di sette anni, conserva e rafforza l’identità di manifestazione dedicata alla scoperta e alla diffusione di un cinema originale e indipendente e alla ricerca di nuovi linguaggi. Per la settima edizione la rassegna italiana presenta quattro significativi titoli della stagione 2009/2010: Diciotto anni dopo di Edoardo Leo, La Fisica dell’acqua di Felice Farina, Io sono l’amore di Luca Guadagnino, e L’uomo che verrà di Giorgio Diritti e un’anteprima assuluta con La Straniera di Marco Turco; la sezione documentari ospita il pluripremiato La bocca del lupo di Pietro Marcello insieme a Le città slow di Piero Cannizzaro, Linea Rossa – insieme per un disegno di cambiamento di Enzo Coluccio e Franco Bocca Gelsi, Poesia che mi guardi di Marina Spada e due opere entrambe con la regia di Daniele Cini Noi che siamo ancora vive e La sirena.

Quest’anno la direzione artistica di Amedeo Fago e Morando Morandini per il concorso cortometraggi ha selezionato 24 opere che, per la maggior parte, raccontano storie di donne e mettono in risalto il ruolo della figura femminile nella società contemporanea; la giuria composta da Roberto Bessi, Patrizia De Clara, Fabio Ferzetti, Lia Morandini e Marco Turco premierà le migliori con il nodo di Levanto (opera di Renzo Bighetti che riproduce una gassa d’amante e che da quest’anno è anche simbolo del Laurafilmfestival) e due menzioni speciali. Verrà inoltre consegnata a Gabriele Ferzetti una targa in omaggio alla sua lunga e brillante carriera di attore tra i più amati del cinema italiano.

Numerose le occasioni d’incontro per parlare di cinema: dal 14 al 18 luglio tutti i giorni alle 18.30 appuntamento nel Giardino di Casa Morandini, ospiti gli attori e i registi dei film in programma. Da segnalare tra gli altri Alba Rohrwacher, Luca Guadagnino, Marco Turco, Felice Farina e Stefano Dionisi. Il pomeriggio del 15 luglio saranno ospiti del giardino di piazzetta della Compera Ruggero Savinio con Annelisa Alleva che presenterà il suo ultimo libro di poesie “La casa rotta”. La novità dell’edizione 2010 è il rendez-vous mattutino “parliamo di cinema al bar”, dal giovedì alla domenica (15 – 18 luglio ore 10 negli spazi del Café Casinò, del Bar Da Brigida, del Bar Angelo e dell’Enoteca La Vineria). Alcuni fra i più conosciuti critici e storici del cinema incontreranno il pubblico per commentare e discutere i film visti la sera precedente accompagnati da brani musicali di atmosfera cinematografica eseguiti del quartetto Jazz Swing di Renato Musillo e Alessandro Russo. Gradito ritorno a Levanto, dopo cinque anni di assenza, per Christian Depuyper, professore di storia del cinema italiano alla Sorbonne e fondatore del festival del cinema italiano di Annecy, che della prima edizione del Laura Film Festival fu padrino.

Novità del programma 2010 è inoltre la sezione spazio aperto dedicata ad opere  che si riferiscono al territorio del Levante ligure nate, come nel caso di Per esempio Montaretto, dalla curiosità e dall’affetto che questi luoghi suscitano nei visitatori stranieri. Immancabili la sezione degli eventi speciali con lo spettacolo Eros e Priapo famoso testo di Carlo Emilio Gadda interpretato da Patrizia De Clara, la retrospettiva quest’anno dedicata a Fabio Carpi, regista, romanziere e critico cinematografico che con le sue opere eccentriche ha sempre dato vitalità e spessore al nostro cinema e, infine, la sezione dei corti fuori concorso alcuni dei quali realizzati da studenti di Scuole Superiori del territorio ligure. 

La settima edizione del Laura Film Festival, infine, rende omaggio alla carriera di Gabriele Ferzetti, uno dei più illustri attori del cinema italiano, figura di spicco in tre dei film presentati in rassegna al Festival: Il quartetto Basileus (1981) di Fabio Carpi; Io sono l’amore (2009) di Luca Guadagnino; 18 anni dopo (2010) per la regia di Edoardo Leo. L’esordio cinematografico di Ferzetti avviene nel 1942 nel film Via delle cinque lune di Luigi Chiarini e tra il 1947 e 1952 è interprete di numerose pellicole tra cui ricordiamo: I miserabili (1947) di Riccardo Freda, Fabiola (1948) di Alessandro Blasetti, Benvenuto reverendo! (1949) di Aldo Fabrizi, I falsari (1950) di Franco Rossi. Nel 1953 vince il Nastro D’Argento con il film di Mario Soldati La provinciale, nel quale interpreta il delicato ruolo del marito tradito da Gina Lollobrigida; il premio permette al giovane attore di catturare l’attenzione del grande pubblico. Attore dall’intensa capacità espressiva, adatto a ruoli versatili, come quelli scelti per lui da Michelangelo Antonioni, che lo vuole nelle parti di Lorenzo nel film Le amiche (1955) e Sandro ne L’avventura (1960), Ferzetti riesce nell’arco della sua lunga carriera a regalare allo spettatore prove recitative degne di nota e all’altezza di generi cinematografici diversi tra loro. Ricordiamo le collaborazioni con Nanny Loy in Parola di ladro (1957), con Elio Petri in A ciascuno il suo (1967), con Liliana Cavani ne Il portiere di notte (1974) e con Mauro Bolognini in Un bellissimo novembre (1969), senza dimenticare la partecipazione accanto a Vittorio Gassman e Mickey Rooney ne L’arcidiavolo (1966) di Ettore Scola.

Ferzetti si fa conoscere in America grazie al personaggio negativo di Morton nel film di Sergio Leone C’era una volta il West (1968), una delle sue più significative interpretazioni. Continua la carriera nel cinema d’oltralpe affianco a Yves Montand ne La confessione (1970) di Costantin Costa Gavras, per poi cimentarsi in esperienze artistiche diversificate tra cui ricordiamo il grottesco Grog (1982) di Francesco Laudadio, Porzûs (1997) di Renzo Martinelli, L’avvocato de Gregorio (2002) di Pasquale Squitieri, Perduto amor (2003) di Franco Battiato e Concorso di colpa (2005) di Claudio Fragasso.

Nei suoi ultimi lavori, Io sono l’amore di Luca Guadagnino e 18 anni dopo di Edoardo Leo ci confermano le indubbie capacità artistiche e l’inesauribile energia che lo rendono uno degli attori italiani più produttivi e appassionati dagli anni ’40 ad oggi.