The Final Destination 3D – di David R. Ellis: la recensione
The Final Destination 3D (The Final Destination, USA, 2009) di David R. Ellis; con Bobby Campo, Shantel VanSanten, Mykelti Williamson, Nick Zano, Haley Webb, Krista Allen, Stephanie Honore, Jenna Craig, Billy Slaughter, Rebecca Newman.Un tragico destino, l’appuntamento con la morte, aspetta un gruppo di amici andati a vedere una gara di auto all’autodromo. Nick ha
The Final Destination 3D (The Final Destination, USA, 2009) di David R. Ellis; con Bobby Campo, Shantel VanSanten, Mykelti Williamson, Nick Zano, Haley Webb, Krista Allen, Stephanie Honore, Jenna Craig, Billy Slaughter, Rebecca Newman.
Un tragico destino, l’appuntamento con la morte, aspetta un gruppo di amici andati a vedere una gara di auto all’autodromo. Nick ha una premonizione: ci sarà un gravissimo incidente che ucciderà l’affollato pubblico sugli spalti. Gli amici si salvano, ma il destino non può essere riscritto, la morte non vuole aspettare e reclama le sue vittime predestinate…
La nostra cara distribuzione italiana ci ha messo nove mesi per far uscire questo quarto Final Destination in Italia, non capendo (ancora?) che Internet ha già un bel po’ di anni alle spalle e che i meno “cattivelli” si possono comprare il dvd americano come e quando vogliono. Problemi loro, ma ovviamente sono anche problemi nostri: per vedere il film in 3D lo spettatore meno frettoloso ha dovuto pazientare quasi un anno.
Una premessa doverosa, visto anche che la stessa casa di distribuzione ha in cartellone dei film importanti che però usciranno da noi decisamente in ritardo. Ma detto ciò, The Final Destination 3D ha ben poco per cui essere difeso a spada tratta. A che serve però sparare a zero su un film di cui si sa già tutto anche prima di averlo visto? La formula è sempre stata la stessa, una novità per il primo capitolo di James Wong e poi basta. In realtà c’è da dire che David R. Ellis con il secondo capitolo aveva capito che bisognava buttare tutto sul cartoonesco, ottenendo un bel risultato in bilico tra risate e tensione. Peccato non si sia ripetuto con questo episodio.
Quanto Final Destination 2 era coinvolgente e divertente, tanto The Final Destination risulta stanco e frettoloso, disinteressato totalmente alla costruzione di una minima traccia narrativa. Per non parlare poi della costruzione delle morti, a volte vere e proprie variazioni di altre uccisioni dei precedenti tre capitoli. Il film non si preoccupa neanche di riattaccarsi a personaggi già incontrati, come accadeva con Clear nel secondo episodio, a parte la citazione d’obbligo del volo 180, ma la butta praticamente sul reboot: ma pecca anche nel costruire le macchiette/personaggi, di rara nullità e antipatia.
L’originalità della storia non esiste più, lo abbiamo già detto, ma anche lo spettatore più appassionato non può che ammettere che in 80 minuti scarsi si sia arrivati ormai ad una meccanica ripetitività che non aiuta a tener desta l’attenzione, come se fossimo ai livelli di uno degli ultimi sequel di Venerdì 13. Di recitazione manco a parlarne. Intanto Ellis sembra aver perso definitivamente l’uso dell’ironia che tanto gli era riuscito nel secondo capitolo: se non siamo ai livelli imbarazzanti di Cellular, poco ci manca. E se poi contiamo che il 3D riesce addirittura a peggiorare la computer grafica…
Morale della favola? La Morte ha già scritto tutto e non ci si salva nemmeno provando a non far accadere l’incidente che si è visto nella premonizione. Ci voleva un nuovo episodio per avere un dato del genere? Per i fan, perché no. Per tutti gli altri ci sono degli interessanti titoli di testa (radiografie in cui si rivedono alcuni degli incidenti dei tre capitoli precedenti) e di coda. Forse un po’ pochetto per dover comprare un biglietto gonfiato dal prezzo del 3D…
Voto Gabriele: 4