70 da Oscar®, i Nastri d’Argento in festa all’Auditorium di Roma
Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani in festa per i 70 anni dei Nastri d’Argento.
Non è un caso che sia proprio Christian, alla presenza di Emi e di tutta la famiglia De Sica a siglare con una testimonianza speciale la memoria della serata: esiste infatti nella storia una sintonia fra i Nastri e le scelte dell’Academy, sintonia che i Nastri hanno spesso anticipato con i loro premi a cominciare da Sciuscià, il film del grande Vittorio De Sica, Nastro al miglior regista nella prima edizione dei premi del Sindacato nel ’46, con un palmarès di 6 nomination e ben 4 Oscar® vinti, ma soprattutto regista del primo film straniero premiato dall’Academy, due anni dopo nel 1948 .
[quote layout=”big”]“E’ un’iniziativa mai sinora realizzata nel cinema italiano che nel mondo ha un primato importante e significativo nella valutazione dell’Academy. Una celebrazione affettuosa per un anniversario importante – i nostri primi 70 – ma soprattutto un evento che sarà inevitabilmente memorabile per la qualità e l’originalità di un parterre mai riunito finora”.[/quote]
Parole di Laura Delli Colli, per una serata che tra cronaca e storia, con la regia teatrale di Guido Torlonia, andrà a festeggiare, tra premiati con la statuetta e candidati dall’Academy, i protagonisti che Hollywood continua a celebrare nel tempo. A loro un riconoscimento speciale: una special edition del Nastro d’Argento originale del 1946, proprio quello che nella primissima edizione del premio andò a De Sica per Sciuscià (regia) a Roberto Rossellini e Anna Magnani per Roma città aperta e, ancora, tra gli altri ad Alessandro Blasetti, Pietro Germi, Clara Calamai, Gino Cervi, pionieri di una lunga storia.
Da allora ad oggi sono tanti i premi Oscar® italiani che s’intrecciano anche nella storia dei Nastri e che il Sngci celebra con quest’iniziativa: le grandi firme come Bernardo Bertolucci, Roberto Benigni, Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore e ancora Franco Zeffirelli, Gianni Amelio, Lina Wertmuller, Cristina Comencini, Sophia Loren e Giancarlo Giannini. E poi, con il grande Ennio Morricone, Nicola Piovani per la musica, per la fotografia i cinematographers – come li chiamano a Hollywood – Giuseppe Rotunno, Vittorio Storaro, tre volte Oscar®, e Dante Spinotti. Un omaggio per le firme, ormai internazionali, che hanno trasformato in arte uno splendido artigianato, veri e propri record non solo per il numero dei Nastri d’Argento, ma anche per gli Oscar® vinti e, tornando in Italia, i David di Donatello: per le scenografie Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Osvaldo Desideri e Bruno Cesari, per i costumi Milena Canonero, Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Maurizio Millenotti, Gianni Quaranta, per il montaggio Simona Paggi e Gabriella Cristiani, e poi, ancora, per una coppia storica tra scene e costumi come Ezio Frigerio e Gabriella Squarciapino. Altri premiati: per i costumi anche Ambra Danon e Antonella Cannarozzi e per il trucco e parrucco, dal grande Manlio Rocchetti – un mito, appena scomparso – a Vittorio Sodano, Aldo Signoretti, Maurizio Silvi fino agli ultimi Oscar®, artisti del make-up come Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini. Senza dimenticare Bruno Bozzetto e, nel cinema più lontano, Manfredo Manfredi nella squadra degli animatori, molti dei quali, tra i più giovani, sono oggi al lavoro con la Pixar. Ancora: Tony Renis per la canzone originale, i registi entrati in nomination per il documentario come Giorgio Treves e gli autori dei corti come Stefano Reali e Pino Quartullo, nomination nel 1987 per Exit e Antonello De Leo candidato qualche anno dopo per Senza parole con le produttrici Paola Lucisano e Bernadette Carranza, e infine Andrea Jublin, Il Supplente, candidato dall’Academy, e segnalato dai Nastri. E a proposito di produttori, Elda Ferri e Gian Luigi Braschi, scomparso troppo presto, candidati per La vita è bella, senza dimenticare Vittorio Cecchi Gori ma anche Gaetano Daniele, con Anna Pavignano, co-sceneggiatrice, nominati per Il postino, Premio Oscar® per le musiche di Luis Bacalov.
Questa serata, ricorda il Sngci, ha avuto un’anticipazione a Dicembre, alla Casa del Cinema, con l’annuncio ufficiale e la consegna a Roma di un premio (anche in rappresentanza della ‘squadra’ italiana che lavora da anni a Los Angeles) a Dante Spinotti: due nomination agli Oscar® (per L.A.Confidential nel 1997 e The Insider nel 1999) e, tra i molti riconoscimenti internazionali, quattro volte – oltre i due premi conquistati – ai Nastri d’Argento.