The Post di Steven Spielberg in sala entro la fine del 2017: riprese imminenti
Steven Spielberg gira The Post per ribadire l’importanza di una stampa libera nell’America di Donald Trump.
Donald Trump, da quando si è insidiato alla Casa Bianca, sta combattendo una sua personalissima battaglia contro i giornalisti a lui sgraditi, bandendo dalle conferenze quotidiani e siti poco amati. Per questo motivo Amy Pascal (Spider-Man: Homecoming) Spielberg e Kristie Macosko Krieger (Bridge of Spies) si sono decisi ad accelerare la produzione, con Rachel O’Connor produttore esecutivo insieme a Tim, Trevor White e Adam Somner. In cabina di sceneggiatura l’esordiente Liz Hannah.
Steven Spielberg è al momento in post-produzione con Player One, in sala nel marzo del 2018, mentre Prigioniero del Papa Re – The Kidnapping of Edgardo Mortara, le cui riprese sono state annunciate in Italia tra Viterbo, Tuscania e Reggia di Caserta, slitterà inevitabilmente. Tutto questo senza dimenticare Indiana Jones 5, già segnato in sala nel luglio del 2019.
La storia di The Post sarà ambientata nel 1971, quando il Washington Post subito dopo il New York Times pubblicò i documenti top-secret di 7000 pagine del Dipartimento della difesa americano che presentavano uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo americano con il Vietnam nel periodo che andava dal 1945 al 1967. A dirigere il quotidiano Ben Bradlee, che sarà interpretato da Hanks, con la Streep negli abiti di Kay Graham, responsabile editoriale del giornale. I Pentagon Papers stabilirono che l’Amministrazione Johnson mentì agli americani e al Congresso degli Stati Uniti sul coinvolgimento militare nella guerra del Vietnam. Nixon, che pagò lo scotto di essere alla Casa Bianca al momento della pubblicazione, mandò un’ingiunzione per bloccarla, ma il New York Times fece appello portando il caso alla Corte suprema, che annullò l’ingiunzione a favore della libertà di stampa. Ma Nixon non mollò la presa, con illegali controlli a tappeto nati per bloccare la fuga di notizie che toccarono anche la sede del Comitato Nazionale Democratico, che aveva sede nell’edificio del Watergate. Il resto è storia del giornalismo, con Bob Woodward e Carl Bernstein del Washington Post protagonisti.
Fonte: Comingsoon.net