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Buone Notizie per il nostro cinema e burro fuso

E’ una buona notizia quella di Daniele Luchetti al Festival di Cannes con La nostra vita. Sono tempi non facili per i film italiani all’estero, vecchia storia su cui non mi soffermo. La scelta di Cannes premia un regista bravo che, con molta parsimonia di apparizioni e dichiarazioni, continua il suo lavoro, sempre di gran

pubblicato 16 Aprile 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 02:05


E’ una buona notizia quella di Daniele Luchetti al Festival di Cannes con La nostra vita. Sono tempi non facili per i film italiani all’estero, vecchia storia su cui non mi soffermo. La scelta di Cannes premia un regista bravo che, con molta parsimonia di apparizioni e dichiarazioni, continua il suo lavoro, sempre di gran interesse.

Fra le sue ultime proposte mi era piaciuto Mio fratello è figlio unico mentre tra le più lontane voglio ricordare “Il portaborse”, con Nanni Moretti, uscito venti anni fa. A proposito del “Portaborse”, che racconta con anticipo l’Italia di Tangentopoli e la dissoluzione dei partiti della prima Repubblica, annuncio che sto curando un libro in cui cerco con altri- soggettisti, sceneggiatori, lo stesso Moretti, storici, critici e giornalisti- di andare a fondo nella cucina e nelle ragioni di una pellicola che, rivista oggi, come abbiamo fatto, risulta davvero “impressionante”.

Nel senso che getta le basi per presentare comportamenti che continuano ad essere sotto gli occhi di tutti, e lo fa con qualità e intelligenza. Ho parlato di cucina non a caso. Un’altra notizia che voglio segnalare, sul piano della mera curiosità, è quella che ho letto sul “Giornale dello spettacolo”.

Ci sarà un nuovo premio destinato al cinema italiano. Non ce ne sono pochi, certo, anzi aumentano e non si fa in tempo a contarli. Questo, fresco fresco, si chiama Nuvò Food. Gli diamo il benvenuto e aspiriamo il suo odore. Odore sì perché l’idea è venuta ad una azienda denominata Nuvò Food & Service che si propone di diffondere il pop corn, sfuso e a burro fuso, ma anche salsicce, nelle sale italiane. Dall’articolo, leggendo, è subito salito un potente odore (profumo?) di pop corn, irresistibile, quel pop corn come lo si vede spesso in secchielli grandi come un lavandino nelle sale cinematografiche americane.

Si tratta di un’esperienza che ho fatto più volte, e che hanno fatto tutti coloro che sono entrati in una di queste sale. Davvero indimenticabile. Tempo fa si parlò di cinema capace di solleticare narici e gusto, e non solo gli occhi. Poi all’idea, e alla relativa sperimentazione, si rinunciò.

La strada dell’olfatto ha preso un’altra strada con tavole fredde o calde dentro o appena fuori la sala. Con la Nuvò Food, pur essendo in Italia, ci sentiremo – chissà – a New York. Magari vedendo i film italiani premiati dalla pregiata azienda di cui si può apprezzare l’iniziativa imprenditoriale, sperando – chissà- che faccia bene al nostro amato cinema, senza far male (il food) a narici e stomaco. Sono le delizie a doppia faccia della modernità che incalza.

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