Oscar 2010: il trionfo di The Hurt Locker, la delusione di Avatar, lo scandalo Quentin Tarantino
Gli Oscar che non ti aspetti. I pronostici totalmente ribaltati, le sorprese, le delusioni. Dopo il ricco live blogging della notte, con la diretta seguita dal nostro Carlo, non si possono non tirare le somme di una notte che sicuramente farà discutere. The Hurt Locker ha letteralmente trionfato, sgretolando Avatar. 6 statuette contro 3, Kathryn
Gli Oscar che non ti aspetti. I pronostici totalmente ribaltati, le sorprese, le delusioni. Dopo il ricco live blogging della notte, con la diretta seguita dal nostro Carlo, non si possono non tirare le somme di una notte che sicuramente farà discutere. The Hurt Locker ha letteralmente trionfato, sgretolando Avatar. 6 statuette contro 3, Kathryn Bigelow (all’8° film da regista dopo quasi 30 anni di carriera) che schianta l’ex marito James Cameron, entrando nella storia come la prima regista donna a vincere un Oscar. Mai un film capace d’incassare appena 14 milioni di dollari al box office americano era riuscito a far suo l’Oscar più importante, quello come Miglior Film. Considerando che dall’altra parte c’era la pellicola dei record, quella dei 2,559,189,000 dollari incassati in tutto il mondo, c’è da strabuzzare gli occhi per il coraggio dimostrato almeno questa volta dall’Academy, troppo spesso in passato accusata di scelte puramente commerciali e legate al botteghino.
Avatar si deve così accontentare della Migliore Fotografia, del nostro Mauro Fiore (non l’unico italiano, visto il trionfo di Michael Giacchino per le musiche di Up), delle Migliori Scenografie e dei Migliori Effetti Speciali. Una batosta probabilmente impronosticabile per James Cameron, apparso a dir poco turbato durante la cerimonia di premiazione. Scontati invece i quattro premi andati ai quattro attori, protagonisti e non, con Jeff Bridges e Sandra Bullock (che vince l’Oscar alla prima nomination) affiancati da Mo’Nique e Christoph Waltz. Clamoroso l’Oscar al Miglior film Straniero. Due i titoli che tutti davano tra i favoriti, Il Nastro Bianco e Il Profeta, con l’argentino El secreto de sus ojos capace di vincere in volata, sorprendendo e non poco. Considerando che gli altri sue sono praticamente dei capolavori, aspettiamoci un film mostruoso da questo thriller di Juan José Campanella.
Sorprese che non sono mancate nemmeno con le due Migliori Sceneggiature, originali e non. Ad uscire sconfitti, in questo caso, Jason Reitman e Quentin Tarantino, che si son visti portare via due Oscar che tutti davano più o meno per scontati dalla sorpresa Precious (clamorosamente ancora senza un distributore italiano) e dall’acchiappatutto The Hurt Locker, definito “una collezione di scene totalmente implausibili” da parte di alcuni veterani della guerra in Iraq, capace di uscire a mani vuote da Venezia 2 anni fa, senza esaltare nessuno più di tanto, e di trionfare agli Oscar 20 mesi dopo. Misteri del cinema. Due tegole importanti per Tra le Nuvole e Bastardi senza Gloria, titoli amati dal pubblico e dalla critica ma quasi del tutto snobbati dall’Academy, con zero Oscar per il primo ed una misera statuetta per il secondo, andata all’imbattibile Christoph Waltz. Che qualcuno ci spieghi cosa deve ancora fare Tarantino per trionfare meritatamente agli Oscar. Nell’attesa di avere una risposta, mandiamo in soffitta gli Oscar per un altro anno con la lista di tutti i vincitori, contestati e non, dopo il saltino.
MIGLIOR FILM
The hurt locker
MIGLIOR REGIA
Kathryn Bigelow per The hurt locker
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Jeff Bridges per Crazy heart
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Sandra Bullock per The blind side
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christoph Waltz per Bastardi senza gloria
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Mo’Nique per Precious
MIGLIOR FILM STRANIERO
El secreto de sus ojos di Juan José Campanella
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Up
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Mauro Fiore per Avatar
MIGLIOR SCENOGRAFIA
Rick Carter, Robert Stromberg e Kim Sinclair per Avatar
MIGLIORI COSTUMI
Sandy Powell per The young Victoria
MIGLIOR DOCUMENTARIO
‘The Cove’ di Louie Psihoyos
MIGLIOR DOCUMENTARIO CORTO
‘Music by Prudence’ di Roger Ross Williams
MIGLIOR MONTAGGIO
Bob Murawski e Chris Innis per The hurt locker
MIGLIOR TRUCCO
Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlow per Star Trek
MIGLIOR COLONNA SONORA
Michael Giacchino per Up
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“The Weary Kind” di T-Bone Burnett e Ryan Bingham per Crazy Heart
MIGLIOR CORTO ANIMATO
Logorama di Nicolas Schmerkin
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’AZIONE
The New Tenants di Joachim Back.
MIGLIOR MONTAGGIO DEL SUONO
Paul N.J. Ottosson per The hurt locker
MIGLIOR MISSAGGIO DEL SUONO
Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett per The hurt locker
MIGLIOR EFFETTI SPECIALI
Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham, Andy Jones per Avatar
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Geoffrey Fletcher per Precious (tratta da Push di Sapphire)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Mark Boal per The hurt locker