Home Curiosità Stuff – Il gelato che uccide compie 35 anni: curiosità e recensione della commedia horror di Larry Cohen

Stuff – Il gelato che uccide compie 35 anni: curiosità e recensione della commedia horror di Larry Cohen

Blogo celebra i 35 anni della commedia horror con gelato che uccide dal regista di “Baby Killer”

pubblicato 14 Giugno 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 10:59

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Il 14 giugno 1985 usciva nelle sale americane Stuff – Il gelato che uccide, una commedia horror del regista Larry Cohen noto per aver diretto la trilogia Baby Killer e scritto i film di Maniac Cop.

La trama racconta di una deliziosa e misteriosa poltiglia cremosa che trasuda dalla terra che viene commercializzata come nuovo e irresistibile dessert, ma il gustoso gelato nasconde pericolose controindicazioni, da dipendenza e occupa letteralmente i corpi di chi ne consuma grandi quantità. Assunto da un’azienda concorrente per scoprire la formula segreta che rende “The Stuff” tanto gustoso, un ex-agente dell’FBI scoprirà che “The Stuff” in realtà è un parassita senziente che invade i corpi di chi lo consuma trasformando le vittime in zombie senza volontà.

Cohen con “The Stuff” lavora su due piani differenti: in uno omaggia classici come The Blob, L’invasione degli ultracorpi e La Cosa mentre dall’altro confeziona una feroce e divertita satira sul consumismo, il potere fascinatorio della pubblicità e il potenziale pericolo insito in ciò che arriva ogni giorno sulle nostre tavole e “abita” i nostri frigoriferi, alla stregua di ciò che successivamente narreranno con differenti digressioni il Society di Brian Yuzna, lo Street Trash di Jim Bruno e naturalmente Essi vivono di John Carpenter.

The Stuff è volutamente parodistico nella narrazione, nella recitazione e negli effetti speciali, in qualche caso di notevole impatto orrorifico, ma la confezione è decisamente una spanna sopra rispetto ad altre similari commedie-horror e l’appeal del film dopo 35 anni resta pressoché intonso e anzi guadagna punti rispetto alla satira di stampo “alimentare” ben percettibile tra le righe.

Il film è disponibile sia in streaming su Prime Video mentre su Amazon.it trovate il DVD in italiano.

 

Curiosità

  • La scena nel motel in cui The Stuff esce dal materasso e dai cuscini e attacca l’uomo sul muro e sul soffitto è stata girata in una stanza che si poteva capovolgere, permettendo a The Stuff di muoversi su e giù per il muro. Era esattamente la stessa stanza usata in Nightmare – Dal profondo della notte (1984) quando Glen, il personaggio di Johnny Depp, viene risucchiato nel suo letto e il suo sangue viene rigurgitato sul soffitto.
  • Il regista Larry Cohen ha rivelato in alcune scene in cui The Stuff insegue i personaggi, è stata utilizzata una schiuma fatta di lische di pesce. Puzzava così tanto che, non appena le riprese terminavano, gli attori correvano verso un fiume per fare il bagno e sbarazzarsi della puzza.
  • Il regista Larry Cohen ha dichiarato: “La mia principale fonte di ispirazione è stata il consumismo e l’avidità corporativa riscontrati nel nostro paese e i prodotti dannosi che venivano venduti. Leggevo costantemente sui giornali di vari beni e materiali che venivano richiamati perché stavano danneggiando le persone Ad esempio, c’erano cibi che venivano ritirati dal mercato perché erano pericolosi per la salute delle persone “.
  • Alcuni dei sostituti della sostanza per il vero The Stuff usati nel film includevano molti gelati, yogurt e gelato Häagen Däz e, per una scena che coinvolge un’enorme valanga con l’effetto di The Stuff che si schianta attraverso un muro, è stata invece utilizzata della schiuma antincendio. Altre scene, come quelli del gigantesco lago di Stuff, hanno richiesto immagini e animazioni sovrapposte.
  • Chocolate Chip Charlie è stato ispirato dai famosi biscotti Amos.

  • Arsenio Hall è stato considerato per il ruolo di Charles W. “Chocolate Chip Charlie” Hobbs.
  • David “Mo” Rutherford dice a Charles W. “Cioccolatino Charlie” Hobbs di contattare l’agente Frank Herbert dell’FBI. Frank Herbert è uno scrittore di fantascienza americano scomparso nel 1986 e noto per il romanzo “Dune” e i suoi cinque sequel.
  • Pare che il taglio originale del film era molto più lungo e descritto dal regista Larry Cohen come più “denso e sofisticato”. Sentendo che il film era troppo lungo, è stato tagliato per aumentarne il ritmo del film. C’era una scena romantica tra Moriarty e Marcovicci che si svolgeva in una stanza d’albergo nel taglio originale.
  • “The Stuff” è uno dei film che danno allo Starcourt Mall durante la terza stagione di Stranger Things.
  • Michael Moriarty (David ‘Mo’ Rutherford) e Paul Sorvino (colonnello Malcolm Grommett Spears) sono apparsi insieme in 31 episodi di Law & Order – I due volti della giustizia dal 1991 al 1992, Moriarty come il Procuratore Distrettuale Ben Stone e Sorvino come il sergente Phil Cerreta.
  • “The Stuff” è uno dei film preferiti di Rupert Grint, meglio noto come il Ron Weasley dei film di Harry Potter.

  • Il film segna l’ultimo ruolo cinematografico dell’attore Alexander Scourby (Il gigante, Geremia, cane e spia, Il diavolo alle 4, L’esecutore).
  • Il regista Larry Cohen ha assunto la Effects Associated per realizzare gli effetti speciali per il film. Cohen però era scontento di diverse scene e pagò solo la metà di quanto concordato (circa 8.000$). Effects Associated ha quindi intentato una causa legale per ottenere il resto del compenso.
  • L’ufficio degli executive alla fine del film è stranamente simile all’ufficio del signor Burns nella serie tv I Simpson, in particolare l’orso polare impagliato.
  • In una scena è visibile una copia del futurologico la “La terza onda” di Alvin Toffler.
  • Il film include un cameo di Eric Bogosian non accreditato come uno dei commessi della drogheria; uno di Patrick Dempsey (non accreditato) come un’acquirente sottobanco di The Stuff e negli spot televisivi che costellano il film appaiono tra gli altri Anthony Perkins, Barbara Crampton e Jeffrey Combs.
  • Le musiche originali del film sono di Anthony Guefen (Occhi nella notte, A casa con i Webber, Euforia).

 

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