Home Curiosità Amore 14 – La recensione in anteprima

Amore 14 – La recensione in anteprima

Amore 14 Regia di Federico Moccia del 2009, con Veronica Olivier, Raniero Monaco di Lapio, Beatrice Flammini, Flavia Roberto, Riccardo Garrone, Pamela Villoresi, Giuseppe Maggio, Pietro De Silva, Emiliana Franzone, Giorgia Novelli. Amore 14 racconta la storia di Carolina detta Caro, 14 anni, alle prese con i primi amori, il primo bacio, la prima volta,

pubblicato 30 Ottobre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 09:01

Amore 14 Regia di Federico Moccia del 2009, con Veronica Olivier, Raniero Monaco di Lapio, Beatrice Flammini, Flavia Roberto, Riccardo Garrone, Pamela Villoresi, Giuseppe Maggio, Pietro De Silva, Emiliana Franzone, Giorgia Novelli.

Amore 14 racconta la storia di Carolina detta Caro, 14 anni, alle prese con i primi amori, il primo bacio, la prima volta, l’amicizia, le feste, la scuola, il rapporto spesso conflittuale con i genitori.
Ci sono le amiche del cuore, Alis e Clod, con le quali condividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penombra del portone. C’è la scuola, due nonni meravigliosi che la sanno guardare in fondo all’anima e un fratello leggendario, Rusty James, che aiuta il suo cuore a sognare. E poi c’è l’amore, quello vero, che ha il nome di Massimiliano, incontrato in una libreria un pomeriggio di settembre.

Amore 14 è un viaggio attraverso i sentimenti, l’entusiasmo che si ha nell’incontrare il primo amore, il dolore di un’improvvisa delusione, la prima, quella che ti lascia senza parole, è la perdita di una persona cara, è l’amicizia che credi non ti deluderà mai. È la storia di un amore unico e dolcissimo, quello tra i nonni di Carolina, capace di superare il tempo e lo spazio. È una storia di grandi passioni e forti emozioni, di un giovane scrittore, Rusty James, che per inseguire le proprie ambizioni ha il coraggio di andare contro tutti e tutto, di contraddire il padre e andare a vivere in un barcone sul Tevere dove finalmente riuscirà a realizzare il suo sogno.

Fate bene attenzione. Quello che avete appena letto è ciò che viene riportato sul comunicato stampa che presenta il nuovo film scritto e diretto da Federico Moccia. Lo trascrivo, parola per parola, nel tentativo di fornire, nel modo più trasparente possibile, un’introduzione a un film che, tra pregi e difetti, sarà un sicuro campione di incassi. Questo preambolo in medias res appare necessario per capire come Amore 14 sia un film che galleggia su un’aurea mediocritas, una ricca mediocrità (vedrete i risultati al box office) costruita a tavolino con la giustapposizione di elementi post televisivi che tanto piacciano ai teen-ager. Amore 14 fa parte di quella fetta di cinema che non ha nulla di sorprendente, un prodotto fatto esattamente per dare al suo pubblico (e solo a quello) ciò che vuole.

Non a caso a quattordici anni tutto sembra essere bianco o nero. Basta uno sguardo per mandare in estasi o una parola sbagliata per far cadere nel baratro. Gli unici problemi che affliggono i giovani del mondo di Moccia sono quelli che riguardano la sfera motiva. I ragazzi sono i protagonisti del romanzo di formazione dei loro sentimenti, un libro scritto solo per i primi capitoli, in cui è facile fraintendere quello che il cuore racconta.

L’incomunicabilità tra il mondo degli adulti e quello degli adolescenti è un tema vecchio come il mondo e Moccia, pur non aggiungendo nulla, è abilissimo a cavalcare queste problematiche semplificando, mischiando le carte e giocando a dare ai teen-ager quello che pensano di volere. Ma chi sono i quattordicenni a cui parla Moccia?

Pensandoci bene forse i quattordicenni sono sempre gli stessi di sempre. I primi amori sembrano essere quelli destinati a durare in eterno, le amicizie vengono confuse con un legame indissolubile, la scoperta del sesso è un tabù solo per il mondo degli adulti. Parlano una lingua loro, fatta di superlativi assoluti e di espressioni gergali, come le generazioni degli anni novanta, e quelle degli anni ottanta prima ancora e così via. Si potrebbe definire la generazione dei teen ager di oggi come iper-comunicativa (cellulari, social network, instant messaging sono la normalità), fashion addicted (le riviste teen sono derivazioni di Cosmopolitan, non de Il Giornalino) e soprattutto sembrano essere molto più reattivi a tematiche di natura sessuale. La differenza tra i ragazzi di oggi e quelli del passato forse riscontrabile nel fatto che oggi sono diventati un bersaglio importantissimo del marketing, del mondo della comunicazione, ma soprattutto non sono più considerabili come una nicchia del mercato.

Sotto questa prospettiva appare evidente come il pubblico di Amore 14 possa accettare di buon grado che il film sia trasformato in un unico lungo spot di una nota compagnia telefonica, oltre che di altri marchi dedicati al target di riferimento. Il product placement non è certo una novità, ma siamo ben oltre gli standard da James Bond. Ma questo non è più cinema.


Amore 14 esce nei cinema venerdì 30 ottobre

Voto Carlo 3