Nel paese delle creature selvagge – La recensione in anteprima
Nel paese delle creature selvagge (Where the Wild Things Are) Regia di Spike Jonze, con Forest Whitaker, Paul Dano, Catherine Keener, James Gandolfini, Catherine O’Hara, Lauren Ambrose, Tom Noonan, Alice Parkinson, Max Records, Michael Berry Jr, Robby D. Bruce, Steve Mouzakis.Una premessa è d’obbligo, il libro Nel paese dei mostri selvaggi (riedito di recente da
Nel paese delle creature selvagge (Where the Wild Things Are) Regia di Spike Jonze, con Forest Whitaker, Paul Dano, Catherine Keener, James Gandolfini, Catherine O’Hara, Lauren Ambrose, Tom Noonan, Alice Parkinson, Max Records, Michael Berry Jr, Robby D. Bruce, Steve Mouzakis.
Una premessa è d’obbligo, il libro Nel paese dei mostri selvaggi (riedito di recente da Babalibri) di Maurice Sendak da cui Spike Jonze è stato ispirato per realizzare il suo ultimo film è un racconto per immagini datato 1963 che in poche pagine e ancor meno parole racconta la storia di Max, un bambino sensibile ma turbolento. Sentendosi incompreso in famiglia, Max fugge in un meraviglioso mondo fantastico su un’isola abitata creature strane e misteriose, le cui emozioni sono selvagge e imprevedibili come le loro azioni. Nominato Re da queste Creature Selvagge, Max crede di aver trovato un suo posto dove tutti saranno felici. Ma un regno non è facile da governare, soprattutto con l’anarchica fantasia di un bambino, Max scopre così che i rapporti con gli altri sono molto più complicati di quanto pensasse inizialmente.
La sceneggiatura del film, firmata da Spike Jonze a quattro mani con il romanziere Dave Eggers, approfondisce il viaggio alla scoperta di se stesso che Max compie verso il Paese delle Creature Selvagge, analizzando e sviluppando i rapporti e i legami che il giovane protagonista intrattiene con quelli che saranno i suoi curiosi sudditi.
Jonze dimostra evidentemente di non aver avuto intenzione di realizzare un film per bambini; al contrario lo scopo di questo adattamento era quello di costruire una storia che parlasse dell’infanzia e di come, attraverso la sua fervida fantasia, un ragazzino possa prendere consapevolezza dei propri comportamenti, della necessità di saper arginare il proprio lato selvaggio all’interno di un agire sociale che i bambini devono conquistare non solo con l’aiuto delle persone adulte, ma soprattutto grazie all’esperienza personale. Ho voluto raccontare di cosa significhi avere otto o nove anni e cercare di capire il mondo – ha detto Jonze – di imparare a rapportarsi con le persone attorno a te e di conoscere le proprie emozioni, spesso imprevedibili e che disorientano.
Permettete un piccolo excursus. C’è un meccanismo fondamentale nella prassi cinematografica che viene definito “sospensione dell’incredulità”. Esso prevede che lo spettatore nel momento in cui si siede in sala per vedere un film stringa un patto con il regista e accetti di sospendere per la durata del film il giudizio razionale su ciò che che è vero e ciò che è falso. Tendenzialmente un bambino attua questo processo in forma automatica, tanto da essere emotivamente più coinvolgibile di un adulto (pensiamo a quanto un film horror possa spaventare un bimbo piuttosto che un adulto). Per godere a pieno del fascino del paese delle creature selvagge è necessario essere disposti a sgomberare la propria mente da ogni struttura razionale da adulto e riportare il proprio orologio mentale all’età del protagonista. Lo spettatore in grado di compiere questo meccanismo psicologico, meglio se in forma irrazionale, riuscirà a esperire il film in un modo completamente differente, scoprendo la pura gioia selvaggia di una fantasia senza limiti come quella di un bambino di otto anni.
“In un certo senso, è un film d’azione con un protagonista di nove anni. C’è una grande baraonda tutt’intorno, come zolle di terra che volano in aria e scorribande nella foresta” racconta Jonze. “Senza alcun dubbio, l’isola rappresenta tutto ciò che un ragazzo possa desiderare nelle proprie fantasie: la libertà di correre e gridare, di costruire e distruggere e di lanciare gli oggetti il più lontano possibile. Soprattutto, rappresenta tutto ciò che un ragazzo desideri fare, senza nessuno che gli dica che non può”. Sarà lo stesso Max a comprendere quale è il confine tra giusto e sbagliato, tra bene e male, tra lecito e vietato, questo significa crescere. Il punto di vista scelto da Jonze può essere disarmante per un adulto, ma allo stesso tempo riesce ad affascinare, emozionare e coinvolgere il bambino che c’è in ciascuno di noi, la differenza è quanto siamo in grado di ascoltarlo.
Splendide le creature selvagge, sotto cui si nascondono attori in costume che hanno abbinato l’espressione del corpo al dialogo, con le voci di star del calibro di Chris Cooper, James Gandolfini, Catherine O’Hara e Forest Whitaker (doppiati in italiano fra gli altri da Pierfrancersco Favino). I volti sono stati ulteriormente perfezionati digitalmente per compiere la vasta gamma di movimenti e realizzare le sfumature che i loro pensieri richiedevano. Perfetto nel ruolo di protagonista il piccolo Max Records, un nome di cui sentiremo ancora parlare.
Nel paese delle creature selvagge uscirà nei cinema il 30 ottobre 2009
Voto Carlo 8,5
Voto Federico: 5,5 (un capolavoro mancato, inizio strepitoso, poi si insabbia. Che delusione)
Voto Simona: 6/7
Voto Carla: 7,5