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Baarìa, il film della mia vita di Giuseppe Tornatore e Pietro Calabrese è il miglior libro di cinema dell’anno

Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Itialiani hanno scelto Baarìa, il film della mia vita di Giuseppe Tornatore, scritto a quattro mani con Pietro Calabrese per l’editrice Rizzoli, come miglior libro di cinema dell’anno.Il SNGCI ha dato l’annuncio con particolare orgoglio anche vista la selezione del film di Tornatore come rappresentante italiano ai prossimi Oscar. Baarìa,

pubblicato 30 Settembre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 10:09

Il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Itialiani hanno scelto Baarìa, il film della mia vita di Giuseppe Tornatore, scritto a quattro mani con Pietro Calabrese per l’editrice Rizzoli, come miglior libro di cinema dell’anno.

Il SNGCI ha dato l’annuncio con particolare orgoglio anche vista la selezione del film di Tornatore come rappresentante italiano ai prossimi Oscar. Baarìa, Il film della mia vita è “Un libro a due voci che – si legge nella motivazione del premio – diventa, insieme, il romanzo di una vita e il racconto emozionante di un luogo che rivive nel cinema come in un grande affresco corale. Cinema, cultura e ricordi personali in un libro-intervista avvincente come un film”.

Per la saggistica specializzata la giuria del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani ha assegnato il premio 2009 a L’invenzione della nostalgia: il vintage nel cinema italiano e dintorni di Emiliano Morreale (Donzelli):

Originale lettura di una tendenza che attraverso il cinema italiano ha contaminato i generi alla ricerca di un’emozione collettiva che ha trasformato il revival in una vera e propria tendenza. Per dirla con l’autore, uno studio sul cinema della nostalgia nell’era della sua riproducibilità tecnica”.

Menzione speciale del Sindacato a Stefano Masi per il Dizionario mondiale dei direttori della fotografia (Le Mani), “Un’autentica miniera di dati e notizie per raccontare il cinema attraverso il “terzo occhio” di ogni autore”.

La menzione del Centro di Agrigento è andata invece a Letteratura e cinema, saggio di Alessandro Cinquegrani (La Scuola):“Mediante un attento e minuzioso studio di ricerca l’autore compie una particolareggiata esplorazione attorno al pianeta cinema ispirato alla letteratura dell’ultimo secolo che rappresenta anche una preziosa via maestra per studiosi, cinefili e mondo della scuola”.

L’annuncio ufficiale ad Agrigento nei giorni del prossimo Premio Internazionale Efebo d’Oro che conclude la sua 31a edizione con la premiazione del miglior film ispirato da un libro, quest’anno Vincere di Marco Bellocchio (tratto dal libro “Il figlio segreto del Duce” di Alfredo Pieroni).