Venezia 2009: topi e pantegane sono in cassa integrazione ma pensano ad un nuovo red carpet
Qualcuno ricorderà che, all’inizio della Mostra, avevo chiesto udienza ai topi e alle pantegane dei sotterranei del nuovo Palazzo del Cinema al Lido. Avevo lasciato il mio cell per avere notizie di prima mano sullo stato dei lavori. Mi hanno chiamato proprio in queste ultime ore della Mostra. Abbiamo fissato un appuntamento. La prima cosa
Qualcuno ricorderà che, all’inizio della Mostra, avevo chiesto udienza ai topi e alle pantegane dei sotterranei del nuovo Palazzo del Cinema al Lido. Avevo lasciato il mio cell per avere notizie di prima mano sullo stato dei lavori. Mi hanno chiamato proprio in queste ultime ore della Mostra. Abbiamo fissato un appuntamento.
La prima cosa che mi hanno detto nel nostro incontro molto riservato ha riguardato i premi di Venezia 66. “ Vuoi sapere i risultati?”, mi hanno chiesto. “Come li sapete già?” ho domandato con stupore (erano le prime ore dell’alba di sabato 12). “Sì – mi hanno risposto- abbiamo mandato una nostra pantegana anfibia che ha raggiunto l’isola sperduta nella Laguna, si è annoiata molto per le discussioni tiratardi fra i giurati, ma alla fine ha appreso tutto”. No, ho detto di no, non volevo fare concorrenza sleale ai giornalisti che non hanno dormito cercando di sapere i vincitori. Hanno tirato un sospiro di sollievo. So perché. Hanno apprezzato la mia correttezza.
La conversazione ha potuto riprendere su basi che a loro interessano di più. Essi, topi e pantegane, sono in cassa integrazione e attendono come una liberazione la fine della Mostra affinché la costruzione del nuovo Palazzo possa ricominciare e loro riprendere a lavorare di mascella con il bendiddio di cose da rosicchiare.
In questi lunghi giorni (la sospensione è cominciata ben prima dell’inizio della Mostra, non ci sono euri, ragazzi), si sono aggirati malinconicamente fra tubi innocenti e avanzi dei bar volanti per i festivalieri (qualche provvista l’hanno fatta!) e hanno provato fino in fondo quanto è duro il pane delle attese e della burocrazia. Detto questo, mi hanno esposto una idea che fa loro onore. Per quanto riguarda il red carpet.
Topi di terra e pantegane anfibie stanno organizzando una task force che si istallerà sotto il red carpet del nuovo Palazzo. Starà lì per rosicchiare e far botole laddove, nella bella (?) e inedita struttura, passeranno tutti coloro che non hanno niente a che fare con il cinema e sono politicanti, divette, squinzette, panzoni burosauri, falsari di dvd, dandies e snob, smoking d’affitto, velette e velite, scorte e scortati…Sono rimasto incantato. Una bella idea. Forse l’unica proiettata, scatenata verso il futuro.