Toy Story & Toy Story 2 3D Double Feature: un divertente spot TV
Walt Disney/Pixar ha realizzato un divertente spot televisivo per pubblicizzare l’uscita di Toy Story e Toy Story 2 in 3D. Fino al 2 ottobre, le due pellicole verranno proiettate insieme nei cinema americani, due film al prezzo di un solo biglietto. Un doppio spettacolo (double feature) che vuole riprendere la tradizione nata negli anni ’30
Walt Disney/Pixar ha realizzato un divertente spot televisivo per pubblicizzare l’uscita di Toy Story e Toy Story 2 in 3D. Fino al 2 ottobre, le due pellicole verranno proiettate insieme nei cinema americani, due film al prezzo di un solo biglietto. Un doppio spettacolo (double feature) che vuole riprendere la tradizione nata negli anni ’30 durante la Grande Depressione.
E, parlando di Toy Story, cogliamo l’occasione per proporvi – dopo il salto – alcuni estratti della conferenza stampa di consegna del leone d’oro a John Lasseter ed alla Pixar, lo scorso 6 settembre alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Buona lettura!
Non è stato un singolo regista a ritirare il Leone d’Oro alla carriera 2009. La scelta fatta dalla Biennale di Venezia di assegnare il premio ad un intero team di lavoro, ad uno Studio com’è la Pixar, viene motivata con queste parole: “sapevamo, grazie a come Miyazaki ha fondato lo Studio Ghibli che ci può essere qualcosa che rassomigli un po’ ad una bottega rinascimentale, dove accanto a Raffaello c’erano i suoi discepoli, che man mano arrivavano ad affermarsi singolarmente, con personalità forte. E’ successo in quel mondo particolarissimo che è il cinema d’animazione, un mondo che ci dà la possibilità di vedere il mondo con occhi nuovi, di vedere con gli occhi del bambino che è nascosto in noi. Quando siamo andati alla Pizxar ci siamo resi conto che la bottega che John Lasseter ha creato è già gigantesca, ci sono già altre 4 personalità fortissime e i nuovi stanno già arrivando. A questo punto, onorando Lasseter non potevamo non dedicare questo leone alla carriera al Pixar Team of Filmakers, alla Pixar che è uno dei luoghi più straordinari dove si continua a reinventare il cinema“.
Il vostro cinema d’animazione non è solo cinema di intrattenimento. E’ anche un cinema, penso a Wall-E, molto politico; è un cinema che ci fa riflettere in maniera divertente sulla nostra società. Per voi quanto è importante trovare il giusto equilibrio fra l’intrattenimento, il divertimento ma anche quei temi sociali che destinati ai bambini servono a creare gli individui del futuro che pensino in maniera diversa alla nostra società. Quanto è importante comunicare attraverso le emozioni un messaggio sociale e politico che lasci il segno?
Nei nostri film, che – va sottolineato prima di tutto – facciamo soprattutto per noi stessi, sulla base di ciò che ci piace e pensando a ciò che noi per primi vorremmo vedere al cinema, la cosa più importante per noi è bilanciare bene la storia ed i personaggi, lo humor e le emozioni. Crediamo fermamente che le emozioni siano quelle che entrano nei cuori degli spettattori e che rimangono con loro a lungo. Vorrei anche dire che i nostri film non sono indirizzati solamente ai bambini, ma anche agli adulti. Non abbiamo mai avuto come obiettivo quello di realizzare un film che possa trasmettere un messaggio, ma solamente quello di produrre pellicole di puro intrattenimento, che sappiano commuovere la gente. C’è che sostiene che per ogni risata ci debba essere una lacrima e questo è il concetto su cui fondiamo il nostro lavoro. Cerchiamo sempre di restare fedeli alla verità. Non necessariamente alla realtà dei fatti, ma alla verità emozionale.
Una domanda per il Maestro Lasser. In un periodo come questo, in cui Hollywood risente di una evidente mancanza di idee, il marchio di fabbrica e la genialità della Pixar è proprio l’essere originali, eppure anche voi vi state aprendo ai sequel: Toy Story 3, Cars 2…qual’è la vostra opinione sui sequel e – a questo proposito – potreste dire a George Lucas di non fare Indiana Jones 5? Grazie!
Può dire lei stesso a George Lucas la sua opinione in merito al quinto Indiana Jones, farebbe bene a farlo. Siamo molto orgogliosi, alla Pixar, di poter dire che i nostri 10 film sono originali e nascono dai cuori dei nostri filmakers e dalla creatività di tutti i nostri collaboratori. A noi piacciono i sequel perchè quando si fa un film bisogna fare tre cose: raccontare una storia avvincente che tenga alto l’interesse del pubblico e faccia desiderare di sapere cosa succederà dopo; popolare la storia con personaggi memorabili (anche i cattivi devono risultare affascinanti); ed inserirli in un contesto credibile. Tutti questi elementi sono presenti nei nostri film e vengono sviluppati da differenti membri del nostro gruppo di lavoro, nell’arco di due o tre anni. Una volta terminata la lavorazione, conosciamo i personaggi come se fossero nostri familiari, colleghi o amici. Per questo, l’idea di inventare una nuova storia che riporti in scena questi personaggi è per noi stimolante ed emozionante. Quindi l’unica maniera e l’unica ragione per cui alla Pixar potremo realizzare un sequel, sarà avere fra le mani una storia buona quanto (o migliore del) l’originale.
Una domanda per tutti quanti: alla Disney state sviluppando tantissimi progetti utilizzando differenti tecniche di animazione. Animazione tradizionale, computer animation ed anche la motion capture di a Christmas Carol. Vorrei sapere cosa pensate riguardo a questa tecnica e se possa essere considerata animazione, so che alla Pixar avete opinioni contrastanti. E poi un ritorno alla stop motion con Frankenweenie di Tim Burton, altro grande regista che ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera. Avete qualche notizia o curiosità da raccontarci?
A noi piacciono molto tutte le tecniche d’animazione, non soltanto la computer grafica. Uno dei nostri migliori amici è Nick Park, che è un genio dell’animazione con la plastilina. Ammiriamo e siamo fan di Hayao Miyazaki, anche lui vincitore di un Leone d’Oro) e dei suoi collaboratori allo Studio Ghibli, maestri del disegno a mano. Siamo grandi amici di Tim Burton e ammiriamo molto il lavoro di Henry Selick in stop motion, Nightmare before Christmas e James and the Giant Peach. Abbiamo adorato Coraline e la Porta Magica! Sulla motion capture, devo ribadire che non è importante la tecnica che viene utilizzata, ma la storia che si vuole raccontare. Noi cerchiamo sempre di rimanere concentrati sulla scelta del giusto soggetto. La tecnica con cui la storia verrà poi raccontata sullo schermo è un aspetto secondario. Lo stesso vale per The Princess and the Frog, è la storia ad essere importante. Non siamo direttamente coinvolti con A Christmas Carol, nè con la nuova stupefacente versione di Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton. Siamo molto eccitati dal fatto che vengano prodotti sempre più spesso dei film d’animazione di grande valore, con tecniche diverse. Noi vediamo di tutto, in continuazione, perché amiamo il cinema.
Mr. Lasseter, La Disney ha appena comprato la Marvel. Ci può dire qualcosa in proposito?
Siamo molto emozionati per il fatto che la Disney abbia acquisito la Marvel, per via dell’enorme numero di personaggi e di storie che fanno parte dell’universo Marvel. E anche se al momento non esiste alcun piano da parte della Pixar nè di Diney Animation per sfruttare quei personaggi, pensiamo – io sono una grande fan, fin da quando ero un bambino, dei fumetti Marvel – che sia meraviglioso avere a disposizione il potenziale di tutto quel materiale.