L’amore e basta – di Stefano Consiglio: recensione in anteprima
L’amore e basta (Italia – 2009, documentario) di Stefano Consiglio.L’amore e basta (qui il trailer) è un piccolo documentario che ha un fine assolutamente encomiabile ed indiscutibile: quello di mostrare la normalità delle coppie omosessuali. Stefano Consiglio va in giro per alcune città europee e scova nove storie. Nove racconti per raccontare l’ordinarietà del mondo
L’amore e basta (Italia – 2009, documentario) di Stefano Consiglio.
L’amore e basta (qui il trailer) è un piccolo documentario che ha un fine assolutamente encomiabile ed indiscutibile: quello di mostrare la normalità delle coppie omosessuali. Stefano Consiglio va in giro per alcune città europee e scova nove storie. Nove racconti per raccontare l’ordinarietà del mondo di coppia omosessuale.
La prima storia è quella di Alessandro e Marco, due studenti universitari di Catania. Poi siamo a Versailles, dove Nathalie e Valérie vivono con la loro figlioletta Sasha. Catherine e Christine vivono invece a Parigi, e stanno insieme da vent’anni. A Sutri, vicino a Roma, vivono Lillo e Claudio. Thomas e Johan vivono invece a Berlino.
Tra Parma e Mantova si trovano da sette anni Emiliana e Lorenza. A Palermo troviamo poi Gino e Massino, insieme da trent’anni. Ritorniamo a Parigi per incontrare Gaël e William, che hanno un ristorante che gestiscono assieme. Infine a Barcellona vivono Maria e Marisol: hanno tre figli.
L’amore e basta non incomincia subito con le interviste alle nove coppie, ma si apre con la lettura di un testo di Aldo Nove da parte di Luca Zingaretti, che spiega in modo diretto ed efficace cosa si prova ad essere emarginati e come nasce pian piano l’odio. Che, guarda caso, spesso cresce e si autoalimenta perché non si sanno neanche le definizioni delle cose.
Le varie interviste sono intervallati e legati da piccoli e colorati siparietti d’animazione di Ursula Ferrara. L’aspetto più interessante della pellicola, lo si è già detto prima, è che Consiglio non pretende di dimostrare nulla, ma semplicemente di mostrare la normalità. E, a scanso di equivoci, non sceglie solo storie in cui tutti siano a favore di matrimoni e adozione dei figli, per far vedere la pluralità delle opinioni anche all’interno dello stesso mondo omosessuale su questioni attuali.
La tesi sta nell’avvalorare la persona, l’amore fra esseri umani e non tra sessi, e in secondo luogo l’uso del proprio cervello e della propria cultura, in un mondo dove ognuno ha le proprie esperienze e la sua vita. Il film, che dura solo 75 minuti, non sempre però mette a segno delle interviste che possano soddisfare appieno, e l’andamento altalenante delle storie raccontate (alcune molto interessanti e con risposte notevoli) lasciano un po’ l’amaro in bocca. Ma per chi scrive il film potrebbe avere qualche carta per vincere il Queer Lion…
Voto Gabriele: 6
Voto Simona: 8
Dal 4 settembre al cinema.