Locarno 2009 – La conferenza stampa di Les Arbitres
Tra i film presentati al Festival di Locarno c’è un documentario che può essere definito un vero e proprio evento che tocca un tema molto sentito in tutta Europa, in Italia in particolare. Stiamo parlando ovviamente del calcio, nello specifico del mondo degli arbitri, documentato dai registi Yves Hinant e Jean Libon durante il campionato
Tra i film presentati al Festival di Locarno c’è un documentario che può essere definito un vero e proprio evento che tocca un tema molto sentito in tutta Europa, in Italia in particolare. Stiamo parlando ovviamente del calcio, nello specifico del mondo degli arbitri, documentato dai registi Yves Hinant e Jean Libon durante il campionato europeo di calcio 2008.
Les Arbitres è un documentario cerca di sviscerare non solo il lato sportivo e le controversie provocate da questi particolare “professionisti”, ma sopratutto il loto vero e proprio lato umano.
«…volevo guardare laddove gli sguardi non si erano ancora posati, vivere il più vicino possibile ai loro dubbi, alle loro certezze e ai loro interrogativi in quanto uomini, e non solamente come arbitri».
Presenti a Locarno, nell’insolita prospettiva di “protagonisti”, gli arbitri Howard Webb (Inghilterra), Roberto Rosetti (Italia), Peter Fröjdfeldt (Svezia), e designatore italiano Pierluigi Collina.
Durante la conferenza stampa è emerso proprio l’interesse di mostrare che l’arbitro non è altro che una persona come tante che la domenica veste casacca e fischietto e calca i campi da calcio ma durante la settimana ha un lavoro e una famiglia come tutti. Purtroppo, come il film ci ricorda, alcuni fra loro (per errori o scelte contestate) hanno subito minacce molto pesanti, arrivando addirittura a dover fare ricorso a una scorta personale per diversi mesi.
Les Arbitres è stato presentato oggi in anteprima mondiale a Locarno, ancora non si sa nulla di una possibile distribuzione, ma con ogni probabilità arriverà anche in Italia. Uno di quei titoli da segnare mentalmente aspettando notizie…
Foto | Carlo Prevosti