Ghost Town – La recensione in anteprima
Ghost Town (Ghost Town) Regia e sceneggiatura di David Koepp, con Greg Kinnear, Ricky Gervais, Téa Leoni, Aasif Mandvi, Dana Ivey, Brian d’Arcy James, Bill Campbell. Il dentista Bertram Pincus crede talmente nelle sue straordinarie abilità da rimanere profondamente deluso quando nessuno crede alle sue dichiarazioni. Mentre sta operando un paziente, la vita di Bertam
Ghost Town (Ghost Town) Regia e sceneggiatura di David Koepp, con Greg Kinnear, Ricky Gervais, Téa Leoni, Aasif Mandvi, Dana Ivey, Brian d’Arcy James, Bill Campbell.
Il dentista Bertram Pincus crede talmente nelle sue straordinarie abilità da rimanere profondamente deluso quando nessuno crede alle sue dichiarazioni. Mentre sta operando un paziente, la vita di Bertam si ferma per sette minuti, facendogli sperimentare per un breve lasso di tempo l’esperienza della morte. Ritornato cosciente Bertram si rende conto di avere la capacità di vedere i fantasmi, che ovviamente vorrebbero da lui una serie di favori personali come tramite con i parenti ancora in vita. Tra gli altri lo spirito di Frank vorrebbe poter parlare con la moglie Gwen, che è in procinto di sposarsi di nuovo. Bertram diventerà così l’anello di congiunzione di un bizzarro triangolo amoroso soprannaturale.
Ghost Town segna il ritorno alla regia, dopo Secret Window, di David Koepp, ben più noto per il suo lavoro di sceneggiatore. La sua penna ha infatti firmato grandi successi come Jurassic Park, Carlito’s Way, Spider Man e il recente Angeli e Demoni, compreso lo script alla base di Ghost Town, curioso film d’esordio cinematografico per l’attore inglese Ricky Gervais, noto nel mondo del piccolo schermo grazie al telefilm The Office. Nonostante il titolo possa echeggiare i fantasmi dei western e la trama, sulla carta, possa sembrare un pastiche di elementi alla Frank Capra non particolarmente innovativo, Ghost Town risulta la prova registica migliore fra quelle fino a oggi realizzate da Koepp.
Ghost Town è una commedia garbata, scritta con abilità e con ottimi dialoghi, che vanta attori non di primissimo piano ma che contribuiscono a donare brio a un complesso ricco di idee e di freschezza.
La città fantasma a cui si fa riferimento nel titolo è ovviamente la Grande Mela, una New York che, lontano dal trauma del post 11 settembre, che si scopre piena di fantasmi. Non sono le vittime del terrorismo, ma gli spettri dei rimpianti del passato e delle scelte che non si è stati in grado di effettuare.
Ghost Town gioca a rileggere il genere della commedia fantastica che da Capra ha preso le origini. Koepp si diverte a costruire un intrigo amoroso ectoplasmatico che non ha nulla del politicamente scorretto imperante nella commedia del dopo anni ’90, ma che potrebbe ricordare il mondo del sovrannaturale molto amato dagli sceneggiatori degli anni ottanta (dal Il paradiso può attendere di Warren Beatty del 1978 al romantico Ghost di Jerry Zucker del 1990).
Ghost Town uscirà al cinema il 17 luglio
Voto Carlo 7