Home Curiosità Cinema e Tv, la Lega ferma il romanesco: si parli milanese

Cinema e Tv, la Lega ferma il romanesco: si parli milanese

In Italia amiamo dire che lavorano i migliori doppiatori del mondo. Potrebbe essere vero. Ogni tanto credo che si tratti di una piccola giustificazione del fatto che siamo uno dei paesi meno abituati a vedere film in lingua originale, sia per forti carenze scolastiche negli idiomi stranieri sia per una certa dose di pigrizia che

14 Luglio 2009 09:11

Roberto CastelliIn Italia amiamo dire che lavorano i migliori doppiatori del mondo. Potrebbe essere vero. Ogni tanto credo che si tratti di una piccola giustificazione del fatto che siamo uno dei paesi meno abituati a vedere film in lingua originale, sia per forti carenze scolastiche negli idiomi stranieri sia per una certa dose di pigrizia che ci porta a scegliere un film doppiato (e quindi più semplice).

Capita spesso però che il doppiaggio di un film straniero sia realizzato a Roma e che cadenze e accenti regionali siano accentuati anche quando non è necessario. Le polemiche su un personaggio con accento scozzese tradotto con un accento sardo (cito i Simpsons per non fare torto a nessuno) sono all’ordine del giorno, ma spesso accadono episodi imbarazzanti come il caso di Shaolin Soccer, dove i monaci buddisti sono stati tradotti dai calciatori di Roma e Lazio.

A tal proposito invece nasce una nuova crociata del più regionalista dei partiti italiani. La Lega, infatti, avrebbe fatto richiesta attraverso la voce di Roberto Castelli che si riduca l’uso del romanesco al cinema. Il viceministro delle infrastrutture, presente al Polo della cinematografia lombarda, avrebbe definito “insopportabile” il modo in cui spesso gli attori recitano la cadenza da “romanaccio”. Castelli sottolinea che non si tratta di una questione di rivalità campanilistica, ma per questioni storiche e geografiche. Il casus belli nasce dalla fiction televisiva dedicata a Papa Giovanni XXII, definito da Castelli un bergamasco verace.

In occasione dell’apertura del polo cinematografico lombardo, il vice ministro ha augurato che si pongano le premesse per fare un’azione culturale migliore. Quindi in ambientazioni a Milano si parli milanese. Secessione cinematografica?