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Anamorph: la recensione del thriller con Willem Dafoe

Anamorph (Anamorph, U.S.A. 2007 – Thriller) di Henry Miller con Willem Dafoe, Scott Speedman, James Rebhorn, Peter Stormare, Amy Carlson, Yul Vazquez, Clea DuVall, Samantha MacIvor.Il detective Stan Aubray (Willem Dafoe) indaga sul caso di un serial killer che uccide le sue vittime e usa i suoi corpi per formare dei quadri. Questo caso assomiglia

di carla
3 Luglio 2009 15:26

anamorph locandina italiana2Anamorph (Anamorph, U.S.A. 2007 – Thriller) di Henry Miller con Willem Dafoe, Scott Speedman, James Rebhorn, Peter Stormare, Amy Carlson, Yul Vazquez, Clea DuVall, Samantha MacIvor.

Il detective Stan Aubray (Willem Dafoe) indaga sul caso di un serial killer che uccide le sue vittime e usa i suoi corpi per formare dei quadri. Questo caso assomiglia però ad uno di anni prima, dello Zio Eddie, ucciso dalla polizia. Ora le domande sorgono spontanee: Zio Eddie è tornato? Questo killer è un emulatore (copycat in gergo)? O Zio Eddie non è mai morto e quell’uomo ucciso è stato uno sbaglio? E soprattutto: perché questi quadri sembrano collegarsi alla vita privata del detective Stan?

Quando un professore di storia dell’arte gli parla dell’Anamorfismo, tutto cambia: “l’anamorfismo è un effetto di illusione ottica per cui una immagine viene proiettata sul piano in modo distorto, tale per cui il soggetto originale sia riconoscibile solamente guardando l’immagine da una posizione precisa (ana- + morfosi = forma ricostruita)”. (Esempio visivo su Wikipedia).


anamorph scena film

Posso dire che questo Anamorph ha una sceneggiatura confusa e da mal di testa? Sì, direi di si. L’idea di base è interessante: un serial killer che usa le vittime come quadri, l’anamorfosismo, un detective con sensi di colpa. Tutte buone idee… certo, poi non tutti i registi e gli sceneggiatori possono creare un gioiellino come Se7en.

Non è possibile portare lo spettatore in una storia simile e poi lasciarlo vagare come un bimbo in un labirinto proponendogli dialoghi improbabili e inquadrature farraginose. Perché il film invece di rispondere alle nostre domande ne crea di nuove senza dare soluzioni? Perché questo thriller su un serial killer non riesce ad avere spiegazioni “logiche”?

E della fine vogliamo parlare? Qualcuno riesce a spiegarmela? Nulla da eccepire sull’interpretazione di Willem Dafoe (da sempre ottima faccia da e per il cinema tormentato…) ma, ragazzi miei, lui avrà capito qualcosa del film?

Voto Carla: 5 (con il beneficio del dubbio)