Cineblog Consiglia – Il giardino dei Finzi Contini
Il giardino dei Finzi Contini (drammatico, Italia, 1970, 94′) Regia di Vittorio De Sica con Fabio Testi, Inna Alexeievna, Helmut Berger, Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Romolo ValliIn onda oggi alle 14.00 su La7Ispirato da un romanzo di Giorgio Bassani, il grande Vittorio De Sica ha costruito uno dei suoi capolavori più importanti e riconosciuti all’estero,
Il giardino dei Finzi Contini (drammatico, Italia, 1970, 94′) Regia di Vittorio De Sica con Fabio Testi, Inna Alexeievna, Helmut Berger, Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Romolo Valli
In onda oggi alle 14.00 su La7
Ispirato da un romanzo di Giorgio Bassani, il grande Vittorio De Sica ha costruito uno dei suoi capolavori più importanti e riconosciuti all’estero, raccontando la storia della ricca famiglia ebrea dei Finzi-Contini. Nel grande giardino della villa di famiglia trascorrono liete le ore estive dei ragazzi, raccontante dalla voce di Giorgio, personificazione dell’io narrante del romanzo originale, giovane amico e innamorato dell’enigmatica Micòl. L’atmosfera diventa man mano più cupa con il passare del tempo. In Italia il fascismo è diventato una dittatura e le leggi razziali rischiano di mettere fine all’epopea della famiglia Finzi-Contini, come quella di tante altre famiglie ebraiche.
Il film di De Sica è stato premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 1971 e con il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1972. Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani non era certo un film semplice da portare al cinema. Poco adatto a diventare una sceneggiatura per una assenza quasi totale di un classico intreccio di azione e sentimento. Diversi furono i nomi del cinema che furono tentati di affrontare la traduzione, ma che hanno desistito per le difficoltà che hanno incontrato. Il filtro narrativo infatti è quello della memoria, le psicologie dei personaggi ricostruite attraversi il pensiero di un adolescente innamorato.
Il Giardino dei Finzi Contini non è certo il film più facile di De Sica, ma è un esempio fondamentale per comprendere la grandezza della sua opera e l’espressività che il cinema italiano aveva raggiunto diverse decadi da, mentre oggi questo spirito sembra irrimediabilmente perso.